CAULONIA – E’ stato il Consiglio della resipiscenza quello che si è tenuto nel tardo pomeriggio di oggi. Proprio così, il pentimento costruttivo del sindaco Riccio, che ha ammesso che, a proposito della polemica innescata sul caso della presenza di arsenico nell’acqua che sgorga dai rubinetti del centro storico, anche quando attaccava l’opposizione, poi la sera stessa degli attacchi pensava ai suoi figli che devono lavarsi con l’acqua avvelenata, o dello stesso assessore Dimasi, che ha ammesso che alla data del suo insediamento non è stata compiuta la necessaria valutazione dello stato debitorio dell’Ente che oggi rappresenta uno stato di sofferenza dei conti pubblici. Queste – va detto – non sono condotte rituali nella dialettica consiliare odierna, e questo va riconosciuto. Ma stasera si è registrata anche la sostanziale concordia su alcuni punti essenziali, pur con le necessarie distinzioni nei ruoli, e con tutti i puntini sulle “i” messi dalle parti politiche in causa. Di sicuro, quella odierna è stata una seduta importante, per l’assoluta rilevanza dei temi trattati, che in questa sede analizziamo singolarmente.
IL NUOVO ACQUEDOTTO IDROPOTABILE “STRAMERCA-GREMI-CAULONIA-CAPOLUOGO”
Il progetto per realizzarlo, e grazie al quale si potrà attingere acqua potabile senza la contaminazione dell’arsenico c’è. Costerà 850.000 euro, di cui 400.000 a carico della Regione e le restanti 450.000 a carico di un mutuo da accendere con la Cassa Depositi e Prestiti, e quindi a carico dei cittadini, che però bisognerà accendere entro il limite massimo del 10 dicembre. I lavori dovranno essere appaltati, al più tardi, entro il prossimo mese di febbraio, ma prima bisognerà fare di tutto per poter accedere al mutuo, altrimenti saranno guai. E’ quanto è stato prospettato dall’amministrazione comunale a inizio seduta, col leader dell’opposizione Mimmo Mercuri che, pur riconoscendo la scelta positiva operata dall’esecutivo guidato dal sindaco, ha espresso le sue perplessità sulla tempistica. «C’è la Sorical che gestisce – ha detto l’assessore Cavallo – e i Comuni non hanno alcun potere. Noi però non siamo rimasti con le mani in mano. I due progetti presentati (uno dalla Sorical e uno dal Comune di Caulonia) hanno dovuto attendere l’OK della Regione Calabria che ha dovuto valutare i due elaborati. Abbiamo fatto diversi incontri con Regione e Sorical. La Regione ha scelto il nostro progetto perchè è stato più convincente. Ecco perchè arriva solo stasera il progetto in Consiglio. Rigraziamo l’ingegnere Gangemi della Sorical, ma anche la Regione che ha scelto il nostro progetto per la sua valenza. Avevano parlato all’inizio di 750.000 euro che sarebbero stati a carico della Regione; poi ne sono rimasti 400.000 ma va bene lo stesso. Oggi impegniamo la somma di 450.000 euro per un mutuo che sarà a carico dei cittadini. Noi con questo progetto garantiamo ai cittadini acqua “minerale”; prima spendevamo 700.000 euro a Sorical per la fornitura dell’acqua di cui 200.000 solo per il borgo superiore». Il consigliere di opposizione Domenico Campisi ha eccepito che «I quindici giorni promessi da Riccio all’inizio per la soluzione del problema sono diventati otto mesi. Teoricamente abbiamo l’acqua minerale; praticamente i nostri bambini quando si lavano all’asilo devono farlo ancora con l’acqua all’arsenico. Sono felice che si prenda l’acqua a Stramerca. L’assessore Cavallo dice che prima di otto mesi il lavoro sarà finito e che a gennaio-febbraio ci sarà la gara d’appalto. Come minoranza chiediamo che nel momento in cui ci sarà la possibilità finanziaria si possa trovare una soluzione tampone in attesa che il progetto preliminare che approviamo oggi sia completamente realizzato. Chiedo che questo sia messo a verbale». L’assessore Cavallo, dal canto suo, ha risposto che «Entro febbraio appalteremo l’opera e chiederemo alla Suap di attivare la procedura in maniera più celere possibile. Andare a spendere altri soldi per una soluzione tampone non mi sembra possibile». A questo punto è intervenuto il consigliere di opposizione Attilio Tucci che ha detto che «Mi sarei aspettato che dall’amministrazione ci fosse stato un riconoscimento di colpa e si riconoscessero i meriti della minoranza che hanno più volte accusato ingiustamente di essere più pericolosa dell’arsenico. Penso che se non ci fosse stata la pressione da parte dell’opposizione, i tempi sarebbero stati ancora più lenti; il divieto di bere l’acqua all’arsenico alle donne incinta va esteso anche a quelle in via di concepimento. E allora vi chiediamo di non perdere di vista l’obiettivo principale. Già nel mese di giugno la minoranza aveva proposto di accendere il mutuo e oggi questo si sta facendo con cinque mesi di ritardo. Facciamo pressione insieme a voi presso la Prociv, facciamo diventare Caulonia un caso nazionale, non lo lasciamo come se fosse un fatto privato. Facciamo come hanno fatto nell’alto Lazio e cerchiamo di recuperare i soldi per un depuratore all’altezza di Amusa per far sì che bambini e donne in questi otto mesi di attesa possano bere l’acqua dei rubinetti e lavarsi con tranquillità». A questo punto è intervenuto il presidente del consiglio comunale Mimmo Lia che ha ricordato che «Noi dobbiamo contrarre il mutuo con la cassa Depositi e Prestiti entro il 10 dicembre, perchè dopo chiudono e riprenderanno l’attività dopo le feste. Se questo non è possibile, non prendetevela con noi. Lunedì mattina sarà portato tutto a Roma alla cassa Depositi e Prestiti. Se non sarà possibile lo potremo fare solo nel 2013 dopo aver approvato il bilancio consuntivo perchè così funziona. Il problema dell’acqua è una tegola che ci è caduta sulla testa, comportando una situazione in cui tutti, maggioranza e opposizione, abbiamo interesse a fare salire alla ribalta nazionale il caso. Lo dico anche se l’opposizione non ha mai tenuto una linea chiara e corretta, perchè erano in ballo altri progetti sul caso. Noi ci siamo messi nelle mani della Sorical, che dovrebbe risolvere i problemi idrici e poi, quando viene chiamata in causa, spesso se ne lava le mani. Nella provincia di Cosenza sono intervenuti economicamente; perchè qua no? Ci aspetta un triennio di lacrime e sangue e quando un ente pubblico può risparmiare dei soldi ben venga». Pronta la replica di Tucci: «Questo progetto, che ora lodate così, fu redatto dalla vecchia maggioranza di cui ero parte. Noi della minoranza attuale siamo disposti a prestarvi la macchina per andare a Roma, se questo può servire ad accelerare i tempi». L’altro consigliere di minoranza Domenico Campisi ha chiesto un impegno preciso sulla questione. «Vi impegnate – ha detto – , se entro il 10 dicembre non c’è la possibilità di contrarre il mutuo a trovare una soluzione alternativa?». E’ stato in questo frangente che il sindaco Riccio ha detto la sua, non prima di aver mostrato la sua personale resipiscenza. «Se dovessi – ha detto – fare un passo indietro, riconosco ora che nella polemica contro l’opposizione forse abbiamo esagerato. E’ stato inutile bisticciare tra noi quando il problema restava e gravava su tutti gli abitanti, a cominciare dai miei figli. Anche io, però, sono stato accusato di pensare solo alla tarantella, quando invece abbiamo fatto tutti i passaggi necessari, chiamando innanzitutto la Sorical che ci ha risposto dopo cinque mesi dalla nostra sollecitazione. Abbiamo anche interessato la Regione. Perchè – ha precisato – nessuno si è scandalizzato per i ritardi della Sorical? Quello che era il problema, dopo il nostro intervento progettuale, sta per diventare una risorsa perchè per fornire l’acqua al centro storico potremo fare a meno della Sorical e magari creare le basi per una fornitura a caduta in modo da servire anche la marina. Intanto, lunedì arriva una un tecnico a visionare fontane ed esercizi pubblici in modo da poter rendere potabile l’acqua almeno in quelle. Ogni altra soluzione era esageratamente dispendiosa, specie quella che avrebbe comportato ulteriori aggravi dei consumi elettrici». La dialettica consiliare, meno aspra del solito, ma comunque caratterizzata da continui “botta e risposta” è stata seguita da un folto pubblico, che ha partecipato con calore alla disputa, al termine della quale, come ha precisato il segretario comunale Mario Ientile, bisognava approvare il progetto preliminare comprensivo degli elaborati del progetti definitivo, al fine di dimostrare che il costo totale dell’opera era parti a 850.000 euro. Il punto è stato approvato all’unanimità.
RICONOSCIMENTO DEI DEBITI FUORI BILANCIO ED EQUILIBRI DEL DOCUMENTO CONTABILE DELL’ENTE
Nella sua relazione, spesso contraddistinta da qualche incertezza, il vicesindaco Dimasi ha fatto l’elenco di tutte le obbligazioni fuori bilancio, il cui totale ammonta a 606.930,44 euro, di cui una frazione verrà coperta quest’anno con 299.000 euro che ci sono in cassa. Tra le principali poste da riconoscere, un ingente contenzioso (346.833.53 euro per sentenze passate in giudicato dal 2002 in poi), 9.450 euro per la copertura definitiva dei costi del Kaulonia Tarantella Festival del 2011 e ben 249.943,33 euro per gli eventi alluvionali degli anni precedenti.
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Come si può notare dalla visione del video che ritrae la lettura della relazione da parte dell’assessore Dimasi, la situazione debitoria non appare chiara al 100%, e qui si è insinuata la richiesta di un resoconto dettagliato da parte di Attilio Tucci, al quale Dimasi ha risposto pur riconoscendo che «Dobbiamo fare una ricognizione su tutti i debiti fuori bilancio a partire dal 2000, cosa che – ha detto Dimasi – avrei dovuto fare quando mi insediai nel ruolo, sbagliando, ma che ora è assolutamente necessaria, perchè vogliamo programmare la spesa per i prossimi anni conoscendo l’ammontare del debito reale e i margini precisi entro i quali muoverci», supportato in questo, dal segretario Ientile che ha ricordato che «Si rinvia al 2013 la ricognizione sui debito il cui ammontare va accertato, unitamente a quello che potrà scaturire dalla spendind review e dall’eventuale mancato rispetto del patto di stabilità». Qui Tucci ha affondato il colpo, premettendo che «La minoranza ha già preparato una richiesta di convocazione del Consiglio per regolamentare l’inoltro delle interrogazioni consiliari e le risposte. I debiti risultano da un periodo molto lungo, mentre altri sono più recenti, come ad esempio quello del calcestruzzo per rifare il manto stradale su imposizione dell’Anas. Bisogna adeguarsi al nuovo modo di gestire i Comuni e io mi chiedo – ha detto – perchè il Comune non ha fatto azione di rivalsa nei confronti dell’Anas? O c’era all’inizio la prescrizione dell’Anas o si è fatto il lavoro senza avere l’autorizzazione dell’Anas. Chi vuole amministrare non si può più permettere errori di questo tipo. Qua non è colpa della Regione o della Provincia, ma certi debiti nascono per chiare responsabiltà di questo Ente. Le mie perplessità sulla tempistica dei lavori dell’acquedotto approvati stasera nascono proprio dall’osservazione di questi precedenti. E poi non giova a nessuno dire che la situazione del Comune è florida. Oggi bisogna avere il coraggio di dire che il Comune vive una situazione economica disperata. e io vedo con terrore il futuro, anche perchè non c’è la spinta politica per migliorare le cose. 40.000 euro di spese per combattere il randagismo rappresentano un’enormità. Ma mettiamoli in treno questi cani randagi e portiamoli al Polo se ci costano così tanto! Abbandonate – ha incalzato Tucci – la supponenza mostrata finora, cercando di ascoltare anche le proposte dell’opposizione senza attaccarla inutilmente. Sui debiti fuoti bilancio – ha aggiunto – per quelli che scaturiscono da sentenze passate in giudicato la minoranza voterà favorevolmente. Per il resto, votiamo contro perchè uno dei motivi per i quali ho preso le distanze dalla vecchia amministrazione è che avevo da tempo maturato la convinzione che molte delle spese che venivano fatte non potevano essere giudicate di utilità assoluta per il Comune». Il presidente Lia ha eccepito che «Non siamo in una situazione economica disperata, ma non c’è da essere pessimisti. Già dal I gennaio 2013 inizierà la stagione del rigore, eliminando il fitto dell’ex stazione ferroviaria e tutti gli altri canoni di fitto che il Comune paga inutilmente». E se l’assessore Cagliuso ha ricordato il momento difficile che da un paio di anni a questa parte vivono tutti gli enti locali, Domenico Campiti si è chiesto «Dov’è la ricaduta economica di tutti i soldi spesi nella precedente amministrazione? Perchè non c’è stato un buon monitoraggio dei rischi del contenzioso? Perchè solo adesso Dimasi riconosce le cose non fatte prima? Lombardo a Locri ha cercato di resistere tra le innumerevoli difficoltà del suo Comune, ma pagherà elettoralmente questa resistenza, quando secondo me ha sbagliato a non denunciare il monte dei debiti trovati appena si è insediato. Secondo me la prevenzione dei rischi va fatta quotidianamente, specie nei lavori pubblici per la gestione dei quali ci vuole un approccio diverso». Mercuri, poi, ha rincarato la dose: «Mi congratulo – ha detto – con l’assessore DiMasi quando dice che ha sbagliato, ma si deve anche riconoscere quando si sbaglia spendendo i soldi male. I debiti fuori bilancio sono un’anomalia dell’amministrazione e sono troppi tutti questi soldi per dei debiti fuori bilancio». Il sindaco Riccio ha replicato dicendo che «Abbiamo sempre detto che la situazione è delicata, anche se il paragone con Locri non regge. Mi sarei preoccupato di fronte a un’amministrazione che non si sia resa conto della situazione. Invece siamo consapevoli che la nave non è in tempesta, ma è in una rotta sbagliata, da cambiare, perchè si sta andando sugli scogli. Va cambiata rotta perchè rispetto a due anni fa si è rivoltato il mondo per la crisi che c’è. Da Pisapia ad Alemanno tutti i sindaci d’Italia stanno contestando la situazione nazionale in cui versano gli enti locali» pur ammettendo che «Su certe situazioni che abbiamo tra i debiti stendiamo un velo pietoso, tipo i 900.000 euro della bolletta Enel da pagare. Inutile cercare le responsabilità pregresse; bisogna agire per ridimensionare certe voci, come sul randagismo, ma siamo pronti a dismettere tutti i fitti passivi per locali che non utilizziamo». Al momento della votazione, Attilio Tucci ha ribadito che «Votiamo favorevolmente i debiti che scaturiscono da sentenze esecutive passate in giudicato, mentre per gli altri non risultano gli estremi di congruità e necessità». Il resto viene votato solo dalla maggioranza. Per l’assestamento di bilancio, Tucci ha aggiunto che «La minoranza vota contro perchè non crediamo al riequilibrio di questo bilancio poichè quello che risulta sulla carta non corrisponde alla situazione reale».
DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, DETERMINAZIONI
Nella sua relazione introduttiva, l’assessore Cagliuso ha illustrato le caratteristiche della vigente normativa: «Oggi – ha spiegato – l’assessorato regionale all’Istruzione fissa i nuovi parametri del dimensionamento scolastico in 900 alunni per scuola. Noi ne abbiamo 736 nel nostro istituto comprensivo e abbiamo già contattato i sindaci di Placanica e Stignano per vedere chi avrà convenienza ad aderire e abbiamo ricevuto in via informale risposte positive. Il piano di dimensionamento avrà validità triennale. Con le adesioni di Placanica e Stignano saliremmo a 871 alunni. Noi votiamo una delibera in cui formalizziamo la proposta fatta a Stignano e Placanica ed entro il 10 dicembre manderemo tutto alla Provincia (organo politico, quindi) che farà il dimensionamento scolastico con la speranza che Caulonia rimanga sede di istituto comprensivo». Tucci, dal canto suo, ha rilanciato la proposta: «Come minoranza – ha detto – proponiamo di creare una verticalizzazione complessiva tesa ad aggiungere oltre all’istituto comprensivo anche l’Agraria. Ad audiuvandum, appunto, così rivalutiamo anche l’Istituto agrario». E poi: « Ci sono 900000 euro fermi per l’edilizia scolastica e sfruttando questo finanziamento potremmo costruire un nuovo istituto comprensivo che ci consentirebbe di avere un punteggio maggiore in fase di pianificazione del nuovo dimensionamento scolastico». Cagliuso, dal canto suo, ha aggiunto che «La nostra deliberazione verrà allegata al faldone che il preside invierà alla Provincia per chiedere l’accorpamento, anche se la Provincia ha già detto che intende concepire un polo tecnico tra gli istituti superiori di Caulonia, Roccella, Monasterace e Gioiosa. Noi, comunque, facciamo la nostra proposta per il bene degli istituiti di Caulonia».
GIANLUCA ALBANESE