di Redazione
CAULONIA – Una targa per commemorare la figura del maestro Pietro Di Mauro consegnata dal sindaco di Caulonia Ninni Riccio ai familiari e accompagnata da un lungo e caloroso applauso. Il Consiglio comunale di oggi si è aperto nel ricordo dell’uomo venuto da Castellamare di Stabia circa 50 anni fa, fondatore del complesso bandistico Città di Caulonia e scomparso qualche giorno fa.
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«Non avrei mai pensato di dover commemorare la sua morte – ha espresso il primo cittadino – c’è tanta tristezza per la perdita di un pezzo importante della storia di questo paese. Memorabile la sua performance al Tarantella Festival 2012. L’intesa con Bennato, napoletano come lui, fu immediata. Si convinse e ne uscì una serata fantastica. Lui scese dal palco commosso. Vogliamo intitolare qualcosa di importante a lui perché ne rimanga un segno tangibile». A Pietro Di Mauro sarà intitolato il vecchio teatro di San Leo recentemente ristrutturato. Visibilmente emozionato anche il consigliere di minoranza Attilio Tucci, uno dei primissimi allievi del docente partenopeo: «Il maestro Di Mauro ha segnato gran parte della mia vita. Non so se basta una targa per ricordarlo. Noi abbiamo l’obbligo di non disperdere il suo lavoro e far vivere la memoria del maestro attraverso l’attività della banda musicale. Presenti in sala anche molti componenti del complesso bandistico i quali dopo la celebrazione hanno assistito ai continui botta e risposta tra maggioranza e opposizione sugli altri punti all’ordine del giorno del civico consesso.
Tecnico o scientifico? A tenere banco ancora il caso dell’istituto agrario che causa dimensionamento, rischia di uscire dal polo tecnico per passare a quello scientifico. Ferma la posizione dell’assessore comunale alla pubblica istruzione Franco Cagliuso: «L’aggregazione va fatta tra scuole dello stesso indirizzo. Dalla brochure della Provincia risulta l’accorpamento di Caulonia e Monasterace con il liceo scientifico Roccella. A noi non è pervenuta nessuna comunicazione. L’Ita è una risorsa per il territorio e non un pacco postale e chiediamo che venga mantenuta all’interno del polo tecnico». Intanto il consigliere provinciale Piero Campisi chiede invano di poter intervenire sul tema. «Il Consiglio ha delle regole che devono essere rispettate» ha spiegato il presidente del Consiglio Domenico Lia. Gli animi si surriscaldano nel momento in cui a prendere la parola è il consigliere d’opposizione Domenico Campisi: «L’assessore Cagliuso vorrebbe far capire che la pochezza dell’offerta scolastica dipende da un accorpamento. Fare uno sproloquio sulla Provincia è assurdo. Basta con la demagogia. Il consenso non si costruisce così. Il suo intervento di scolastico e di aggregazione non ha nulla. Non rovinate quanto di buono c’è in questo paese» ha ribadito prima di abbandonare l’aula in segno di protesta insieme al consigliere Domenico Mercuri: «E’ giusto che il consigliere provinciale intervenga perché chiamato in causa più volte – ha tuonato – siete antidemocratici. Cagliuso ha fatto una miscela di argomenti raccontando balle. Dobbiamo avere una scuola che funzioni, senza beghe politiche». Per Attilio Tucci «Il dimensionamento va fatto per legge e nasce sempre dalle amministrazioni comunali. Si faccia pressione – ha proseguito il consigliere di minoranza del gruppo Spazio Aperto Pd – affinché venga costruita l’azienda agricola di supporto all’istituto. Che fine ha fatto quel finanziamento provinciale? Sono preoccupato perché di questa scuola ce ne preoccupiamo solo nel momento in cui c’è il rischio che venga soppressa. Se la scuola non è funzionale ci saranno sempre meno alunni». Capitolo giudice di pace. Si va verso la soppressione, ma l’assessore alle politiche sociali Kety Belcastro è pronta a dare battaglia: «Come operatori della giustizia abbiamo condiviso una strategia difensiva sul suo mantenimento. Siamo addivenuti in maniera unanime a proporre un’azione collettiva attraverso dei legali presso il Tar del Lazio». La linea della class action è stata approvata all’unanimità.
Un campo per Gino A margine dell’assise è emersa da parte dell’Ammnistrazione comunale massima disponibilità a condividere la proposta lanciata da un gruppo su Facebook per l’intitolazione del nuovo stadio alla memoria di Gino Davoli, storica bandiera del calcio cauloniese. «Aderisco a questa iniziativa – ha affermato il sindaco Riccio – ma è bene che sia condivisa ampiamente da tutti i cittadini». Gli amministratori tuttavia stanno valutando altre proposte pervenute al Comune. Nelle prossime settimane l’assessore allo sport Maurizio Sorgiovanni organizzerà un incontro pubblico sul tema, mentre il Consiglio ha demandato ai capigruppo l’istituzione di un’apposita commissione.