di Gianluca Albanese
CAULONIA – L’esempio virtuoso di un piccolo comune, che ha fatto della purezza dell’acqua che sgorga dalle sue fontane la principale risorsa cittadina, esposto nel paese che da oltre un anno soffre la presenza di percentuali di arsenico nell’acqua cittadina superiori al consentito, tanto da renderla inutilizzabile per la preparazione dei cibi e anche per diversi usi di igiene personale.
Una nuova prospettiva, insomma, per trasformare un problema in risorsa. E’ stato interessante e ricco di spunti il dibattito che ha avuto luogo questa sera nell’incantevole scenario di piazza Seggio. L’assise, organizzata dal gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Caulonia” ha visto la partecipazione del sindaco di Marzi (in provincia di Crotone) e del consigliere regionale di Idv Demasi ed è stata dedicata alla memoria della dottoressa Rosetta Femia, prematuramente scomparsa da qualche mese dopo una vita in cui chi l’ha conosciuta ha avuto modo di apprezzarne le doti professionali ma soprattutto umane, oltre all’impegno politico per un ambiente più sano ed un mondo più pulito. E la manifestazione si è aperta proprio con la consegna di un omaggio che gli organizzatori hanno voluto consegnare al marito di Rosetta Femia, documentata dalla foto. Al tavolo dei relatori, oltre ai consiglieri Domenico Campisi, Mimmo Mercuri e Attilio Tucci, anche l’avvocato Rocco Femia, fratello di Rosetta e attivista di “Insieme per Caulonia”.
Campisi ha aperto i lavori del dibattito incentrato sul concetto di “Acqua desiderio dei popoli”, ricordando come «La lotta contro l’invecchiamento e le malattie parte proprio da quello che ingeriamo e respiriamo» ed aver aggiunto che «Festeggiamo l’acqua e nel contempo ricordiamo il problema dell’arsenico nell’acqua che è un problema di salute pubblica e non un grimaldello per fare la lotta politica». Il capogruppo Mercuri ha alzato l’asticella dicendo che «Un anno senza acqua potabile nelle case è tantissimo. Senza acqua non c’è vita. L’amministrazione ha bisogno di tempo ma un anno di attesa è troppo e l’acqua è più importante di ogni manifestazione ricreativa o folkloristica. Ora servono i risultati. L’acqua è un nostro diritto». Un Rocco Femia particolarmente commosso per il ricordo della sorella scomparsa ha esordito dicendo che «Ho dato stimolo all’iniziativa perché era un desiderio di mia sorella e ci teneva particolarmente. L’esempio della casa dell’acqua di Marzi – ha proseguito – è qualcosa da seguire. Vendono e filtrano l’acqua che sgorga dalle sorgenti e la rivendono a un prezzo simbolico di cinque centesimi al litro, ricavandone tre qualità: liscia, gassata e alcalino-ionizzata».
Proprio così: c’è anche l’acqua alcalina che viene venduta dopo un adeguato trattamento. Perché, come ha ricordato il sindaco di Marzi Aiello «Le acque e tutte le sostanze acide che ingeriamo causano malattie. Quindi, abbiamo prodotto quest’acqua salutare che riusciamo a fare solo noi in Europa, in delel strutture denominate “casette dell’acqua”, nelle quali si va con i propri contenitori per riempirli ogni giorno di questo prezioso liquido. Una scelta – ha proseguito Aiello – che ha permesso di ridurre drasticamente il numero di bottiglie di plastica presenti nei nostri contenitori per la raccolta differenziata perchè nessuno compra più l’acqua minerale in bottiglia, preferendo la nostra alcalinizzata con PH 9.5. Questo – ha detto ancora – ci ha permesso di ridurre drasticamente le tariffe della Tarsu perchè i rifiuti sono diminuiti tantissimo, facendo, nel contempo, educazione alimentare, visto che anche i bambini preferiscono l’acqua alle bevande gassate e zuccherate». Un esempio che arriva da un contesto cittadino nel quale «Per smaltire la frazione umida dei rifiuti, utilizziamo i lombrichi», mentre il sindaco ha concluso con l’amara considerazione che «La Calabria è piena di acqua di buona qualità che sgorga dalle sorgenti e questa non può essere oggetto di speculazione economica». Presente in prima fila il consigliere regionale Pietro Crinò, che ha detto che «Quello di Marzi è un esempio da seguire. La Regione – ha proseguito – farà la sua parte perchè con la salute dei calabresi non si scherza». Insomma, quello delle “casette dell’acqua” è un buon investimento per i Comuni a un costo – abbastanza contenuto – di circa diecimila euro a casetta. Il capogruppo di Italia dei Valori a palazzo Campanella Emilio Demasi ha sottolineato come «L’acqua va inquadrata nella globalità della questione ambientale e non relegata in un ambito settoriale anche attraverso un nuovo approccio culturale al tema. L’acqua – ha proseguito – rischia di diventare arma di profitto per pochi anziché i diritto di tutti. Serve una legge che istituzionalizzi le casette dell’acqua». Un’idea, quest’ultima, rilanciata dal militante del movimento pro Renzi Bruno Grenci, che ha chiesto al gruppo consiliare di “Insieme per Caulonia” un impegno preciso affinché l’amministrazione possa fasi promotrice della realizzazione di una casetta dell’acqua a Caulonia. Un impegno raccolto dal consigliere Attilio Tucci che, nel ripercorrere le vicende consiliari dell’ultimo anno sul tema dell’acqua all’arsenico ha aggiunto che «L’amministrazione non può essere solo clientela e non ci faremo trascinare dal muro contro muro nel quale cerca di trascinarci la maggioranza».