di Gianluca Albanese
CAULONIA – Game over. Con le dimissioni degli assessori Cavallo, Belcastro e Cagliuso – Di Masi si era già dimesso per motivi di salute – l’esperienza della giunta Riccio (almeno nella sua attuale formulazione) giunge al capolinea. Sono state formalizzate nella giornata di oggi, dopo che in Consiglio lunedì sera si era discusso delle determinazioni da prendere in ordine alle dimissioni di Di Masi, per il quale non si dovrà procedere alla surroga in quanto non si è dimesso da consigliere.
Si apre, dunque, una nuova pagina politica, ma soprattutto amministrativa per il Comune di Caulonia, alle prese con problemi atavici (acqua potabile e bilancio su tutti) e recenti (ad esempio, la battaglia per non far realizzare la centrale idroelettrica nella fiumara Allaro) e in cui gli autori delle dimissioni tengono a fare sapere che il gesto ha un chiaro significato politico e non costituisce un semplice atto “di facciata”.
E così, in attesa di conoscere la posizione ufficiale del sindaco e degli assessori dimissionari nel corso di un incontro che, con tutta probabilità, avrà luogo martedì prossimo alle 18 nella sala consiliare, proviamo a immaginare i possibili scenari di questa nuova fase amministrativa cittadina.
IL RICORSO ALL’ASSESSORE ESTERNO
E’ un’ipotesi assai accreditata, visto che una riproposizione “fotocopia” dell’esecutivo dimissionario è esclusa da tutti. Poco probabile anche quella della semplice redistribuzione delle deleghe. E allora, che fare? Il sindaco ha la facoltà di nominare un assessore esterno ed è diffusa l’idea che questa sarà una strada percorribile. Da questo punto di vista Franco Cagliuso, raggiunto telefonicamente da Lente Locale, ha le idee molto chiare: «In questo momento delicato – ha dichiarato – c’è bisogno di tutte le intelligenze capaci di dare un contributo alla causa amministrativa di Caulonia». A precisa domanda del cronista che gli chiedeva lumi sul possibile ricorso alla nomina in giunta dell’ex sindaco Ammendolia, che i bene informati danno per molto presente in questi giorni a palazzo di Città, Cagliuso ha risposto «Perchè no?», lasciando intendere che comunque l’ipotesi non è l’unica ad essere al vaglio della maggioranza.
LA GIUNTA ISTITUZIONALE
Ma c’è dell’altro. Si potrebbero schiudere degli scenari fino a ieri inimmaginabili, ovvero quelli di un esecutivo istituzionale, una “grosse koalition” sulla falsariga di quella al Governo nazionale, tale da coinvolgere anche esponenti della minoranza in giunta. Lo si evince dalle parole dello stesso Cagliuso che, sempre a proposito del probabile ricorso ad un esterno, dopo aver fatto il nome di Ammendolia, va oltre e tira fuori dal cilindro l’ipotesi Attilio Tucci assessore. «In una fase del genere – ha detto Cagliuso – c’è bisogno di tutti e in un Paese come l’Italia in cui nessuno si dimette e tutti restano incollati alla poltrona, noi abbiamo rinunciato alle nostre deleghe per aprire una fase amministrativa che dev’essere nuova a tutti gli effetti». Siamo sempre nel campo delle ipotesi – va detto – ma solo ieri sera nessuno avrebbe mai immaginato che l’indomani si sarebbe cominciato a discutere di questo».
E CAGLIUSO VORREBBE DEFILARSI DALLA GIUNTA
Dunque, dopo aver offerto al taccuino del cronista queste succose anticipazioni, l’ormai ex assessore a Sport e Cultura, che in questo anno abbondante di giunta ha tenuto un profilo piuttosto alto, spendendo bene la propria immagine anche e soprattutto attraverso un ottimo feeling col mondo delle associazioni, spiazza ancora tutti dicendo che «Io preferirei defilarmi dalla giunta che verrà e non nascondo che mi piacerebbe fare il capogruppo di maggioranza». Un ruolo più politico che amministrativo, dunque, attualmente rivestito dal giovane consigliere Commisso. Un ruolo, per intenderci, che non preclude la possibiltà di coltivare ambizioni future. Anche se Cagliuso non lo ammetterà mai, infatti, sono in molti a vederlo come probabile candidato sindaco alla tornata elettorale che verrà. Ma questa è un’altra storia. Ora il paese ha bisogno di una giunta e di un’amministrazione capace di risolvere i problemi che lo attanagliano.