di Gianluca Albanese
CAULONIA – La maggioranza offre all’opposizione un posto nella prossima giunta e questa risponde picche. Si può riassumere così il senso dell’assemblea pubblica che ha avuto luogo questa sera nella sala delle adunanze del palazzo municipale di Caulonia, convocata subito dopo le dimissioni di tutti gli assessori dell’esecutivo guidato dal sindaco Ninni Riccio.
Le ragioni della maggioranza e quelle della minoranza, del resto, sono in chiara antitesi. I primi, infatti, rimarcano che non hanno problemi di numeri e di tenuta da parte di propri consiglieri, ma ritengono che il momento difficile imponga un accordo di tutte le forze presenti in Consiglio per superare le asperità contingenti; i secondi non vogliono compartecipare a questo momento particolarmente arduo e, soprattutto, non vogliono accollarsi dei problemi per i quali sentono di non avere alcuna responsabilità. E allora, l’ora e mezza di discussione si conclude con un sostanziale nulla di fatto. La maggioranza, infatti, dovrà risolvere la crisi al proprio interno, magari giocandosi il jolly dell’assessore esterno, mentre l’opposizione continuerà a vigilare sull’operato della maggioranza, impegnandosi a sostenere quelle iniziative che, secondo il documento preimpostato e letto in aula dal consigliere Attilio Tucci, saranno volte al solo interesse della comunità. Zero a zero e palla al centro, dunque, e alla fine della discussione, al presidente del consiglio comunale Lia, che ha condotto i lavori, non rimane che promettere un maggiore dialogo tra la maggioranza (e quindi la giunta che verrà) da una parte, e i cittadini dall’altra.
LE PREMESSE
La sala consiliare è piena di gente. Ci sono i sostenitori dell’una e dell’altra parte, c’è il consigliere provinciale Piero Campisi e anche una fetta di cittadini apparentemente neutrali. Introduce i lavori, intorno alle 19, il presidente Lia, che invita a porre fine all’eterna conflittualità tra le parti e auspica l’apertura di «Una stagione di collaborazione con la minoranza. Altrimenti i problemi rimarranno e non verranno risolti. È alla minoranza e ai cittadini – ha detto Lia – che mi rivolgo in primis». Quindi, è la volta del sindaco Riccio, che rivolge il proprio appello non mancando di evidenziare i risultati del primo anno di amministrazione, attraverso quella che definisce «La fotografia del paese» e rimarcando come «Siamo noi a fare il primo passo nell’interesse del paese pur avendo tranquillamente i numeri per continuare ad amministrare da soli». Questo il video integrale dell’intervento di Riccio.
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IL DIBATTITO
Il primo a intervenire è il cittadino Ilario Lucano. Presenza scenica da consumato attore teatrale, parla con un eloquio infarcito di citazioni, da Rousseau a Martin Luther King. Invoca pace sociale e la necessità di ricucire la lacerazione tra il Palazzo e la comunità.
La giovane dirigente del Pd Sandra D’Aquino ribadisce l’appoggio del suo partito all’amministrazione Riccio e al suo “Progetto Caulonia”, mentre da alcuni settori del pubblico si invoca subito un intervento da parte dei consiglieri di minoranza presenti, ovvero Domenico Campisi e il già citato Attilio Tucci. Questi ultimi, invece, attendono sornioni.Temporeggiano, lasciando che siano alcuni ex assessori a parlare. E’ il caso di Franco Cagliuso, che esordisce dicendo che «Ogni novità è ricchezza e la presenza di molti cittadini in aula lo testimonia. Non è vero che siamo chiusi e arroccati: anzi, cerchiamo di aprire alla minoranza, anche se i fatti testimoniano che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Cosa ci può dividere – dice Cagliuso – dalla ricerca della risoluzione dei problemi principali del paese? Abbiamo fatto politica a livelli alti e con spirito di servizio. Ora è il momento di mettere al bando alle offese e agli insulti. Non abbiamo teso una mano, ma entrambe. Sono orgoglioso di aver rassegnato le dimissioni al sindaco. Coltiviamo l’ambizione – ha concluso – di avere un paese unito per rialzare la testa tutti insieme».
A onor del vero, il chiaro sentore di quelle che sono le intenzioni della minoranza lo si coglie dall’intervento (per la verità abbastanza pacato, rispetto ai suoi standard abituali) del leader renziano Bruno Grenci, che prima si domanda «Perché non si è espressa solidarietà a don Fabrizio dopo l’intimidazione?» e poi dice a chiare lettere che «L’opposizione deve fare l’opposizione e la maggioranza deve governare. Non ci si deve sedere assieme perché non c’è stato un pareggio alle elezioni, come in Germania, ma il dato elettorale ha chiaramente indicato quale sia la maggioranza che ora ha il dovere di amministrare».
Quindi, dai banchi della maggioranza parla l’ex assessore Katy Belcastro, segretario cittadino del Pd, prima rimarca i risultati di quello che fu il suo assessorato (politiche sociali e poi parla di un «Gesto di grande responsabilità da parte della maggioranza. Confronto e dialettica sono il sale della democrazia ma – ha chiarito – senza travisare e strumentalizzare gli eventi. In questo momento storico le divisioni vanno messe da parte. Ci teniamo a dare prosieguo ai progetti di accoglienza. Bisogna ripudiare – ha concluso – l’individualismo e ogni sorta di egoismo».
Il sociologo Giovanni Maiolo (tesserato del Prc) ha ribadito alcuni temi espressi nei giorni scorsi attraverso una nota stampa che suona come un appello “urbi et orbi” alla riconciliazione per il bene della comunità: «L’apertura alla minoranza – ha detto Maiolo – è un fatto positivo. No al pensiero unico però. Niente inciuci ma sì al dialogo», citando sia la volontà del Consiglio di costituirsi parte civile in tutti i processi di ‘ndrangheta che l’idea di costruire una centrale idroelettrica sull’Allaro, che avrebbe conseguenze assai negative in termini di impatto ambientale. «Appena saremo in possesso del progetto – ha detto Maiolo – dovremo manifestare tutti insieme per evitare questo scempio».
IL DOCUMENTO DELL’OPPOSIZIONE
A questo punto tocca a Tucci parlare a nome dell’intero gruppo di “Insieme per Caulonia. «Abbiamo atteso – ha detto – che l’assemblea ci desse degli spunti, evitando riferimenti su fatti specifici». Quindi, dà lettura di un documento che evidenzia come, indipendentemente dal faccia a faccia avuto ieri tra maggioranza e opposizione, l’intenzione di quest’ultima fosse di rifiutare già prima dell’assemblea la proposta del sindaco. Questo è il testo integrale del documento dell’opposizione: «Ieri pomeriggio il Sindaco di Caulonia, Giovanni Riccio, ha offerto al gruppo di minoranza consigliare “Insieme per Caulonia” di entrare in giunta con un suo rappresentante. La motivazione di tale gesto è che il paese avrebbe bisogno di essere unito. Non intendiamo accettare – è scritto nel documento – il proposto assessorato per le seguenti ragioni:
Il Paese oggi ha necessità di confrontarsi, anche con durezza, sui problemi che lo attanagliano, ha un disperato bisogno di serietà e onestà intellettuale e di sentirsi dire le cose come stanno: CAULONIA NON HA BISOGNO DI INCIUCI.
Noi abbiamo l’obbligo civile e morale di offrire al Paese un modo radicalmente diverso di amministrare, e in quest’ottica lavoriamo e ci impegniamo per un’alternativa di sistema rispetto alla precedente compagine amministrativa ed a quella attuale, che ne è la dichiarata continuazione, quanto a impostazione metodologica e criteri di merito.
La vaga proposta del Sindaco è carente di qualsivoglia analisi e autocritica delle politiche amministrative degli ultimi anni e non si capisce su quali presupposti comuni dovremmo governare insieme il Paese.
I metodi amministrativi della maggioranza non li condividiamo, i nostri suggerimenti, purtroppo, sono stati sempre pregiudizialmente bocciati, per poi rivelarsi risolutivi delle criticità trattate.
Non vogliamo ingenerare nella popolazione alcuna confusione circa la nostra identità politica, noi siamo stati, siamo e vogliamo continuare ad esserlo, l’alternativa vera alla politica di quel fantomatico “progetto Paese” che, nato sotto la sindacatura Ammendolia, è stato proseguito dall’attuale maggioranza.
Quel paese virtuoso, tanto vantato nel corso della campagna elettorale, oggi, anche agli occhi di chi ha votato quella compagine, è svanito nel nulla, stritolato dalla dura realtà dei fatti.
Noi credevamo e crediamo che sia esistito solo nella mente di chi ha inteso utilizzare la falsa illusione a fini propagandistici.
Resta inteso che la nostra azione politica è volta sempre alla soluzione dei problemi del Paese e i nostri atti sono lì a dimostrarlo. Purtroppo più di una volta, alle nostre proposte, si è inteso replicare con il dileggio e gli attacchi personali.
Ma non importa. Abbiamo le spalle sufficientemente grandi per sopportare anche le campagne d’odio verso i nostri rappresentanti.
Quello che deve essere chiaro è che non siamo assetati di potere, che non ci interessano nomine assessorili, ma che sosterremo, nonostante tutto, dai banchi dell’opposizione con il nostro contributo possibile, ogni azione amministrativa che sarà volta a migliorare la situazione sociale ed economica della nostra Caulonia e dei nostri cittadini che, riteniamo, meritino tutt’altre condizioni di vita».
LE CONCLUSIONI
La lettura del documento di “Insieme per Caulonia” ha l’effetto di una pietra tombale su ogni successivo tentativo di dialogo tra le parti, e qualcuno tra il pubblico obietta che avrebbe potuto essere letto prima, anche se molti invitano l’amministrazione ad andare avanti ugualmente contando solo sulle proprie forze. Alla fine è il presidente Lia a tirare le somme: «Nelle diversità – ha detto – c’è crescita e gli interventi sono stati puntuali ma l’intento dell’opposizione è chiaro. Da questa presidenza lancio un appello affinché si possa rendere partecipe la cittadinanza e la minoranza stessa sui punti nodali dell’azione amministrativa».
Non rimane, a questo punto, che attendere le determinazioni del sindaco in ordine alla composizione del nuovo esecutivo.