di Simona Ansani
CAULONIA – Sono stati avvistati da alcuni bagnanti a Cauolonia Marina, questo pomeriggio, sulla battigia, i resti del corpo di un esemplare di cucciolo probabilmente di balena. Arenata fra i ciottoli e il bagnasciuga l’animale sarebbe lunga circa tre metri, anche se il suo corpo pare essere stato mozzato in due parti.
Già la scorsa estate un esemplare di Zifo, era stata avvistata spiaggiata vicino Monasterace. Purtroppo sono circa 2000 animali ogni anno che si arenano, con esiti spesso negativi, ovvero la morte degli stessi, a causa della disidratazione, oppure perché l’alta marea copre lo sfiatatoio. Solitamente gli spiaggiamenti sono dovute a cause naturali, perdita del proprio branco, oppure ai sonar, infatti ci sono stati diversi casi di balene arenate subito dopo che un sonar militare era stato utilizzato nella zona. Oppure probabilmente, come in questo caso, a causa di un pescaggio poco sicuro, dove a rimetterci è stata proprio il cucciolo di cetaceo, ributtata in mare una volta morta e fatta a pezzi. Dopo che una balena muore essa diventa fonte di malattie e inquinamento, a causa dell’alto isolamento termico del blubber, uno spesso strati di grasso vascolarizzato sottocutaneo, e rappresenta una delle maggiori ragioni per la caccia alla balena, perché una volta trasformato in olio di balena può essere utilizzato come cera per candele, come combustibile, o per la produzione di sapone, pelle e cosmetici. La temperatura interna della carcassa di una balensa può rimanere sui 30° C anche per tre giorni, rendendola un ambiente ideale per microorganismi anaerobici.
I risultati sul cetaceo non destano allarmismi
Al momento del ritrovamento sono intervenuti sul posto il comando della Guardia di Costiera di Roccella Jonica, i veterinari Armocida Francesco eSanto Squillace del Servizio Veterinario Asp 5 Reggio Calabria distretto di Locri Area A; Stefania Giglio del centro Studi Cetacei Onlus di Pescara; il TP Romano Vincenzo del Servizio Veterinario Asp 5 Reggio Calabria distretto di Locri Area A. A seguito del sopralluogo la dottoressa Stefania Giglio ha confermato che si tratta di un cucciolo di capodoglio, physeter catodon, di sesso femminile di circa 8 metri e del peso di circa 800 kg morta probabilmente da un mese. I tecnici intervenuti non hanno riscontrato, dall’esame ispettivo esterno, nessun segno di malattie e parassiti tipici della specie e non si evince alcun sospetto di malattia trasmissibile all’uomo o agli animali. Sono in corso le operazioni per la rimozione della carcassa e smaltimento a norma di legge a cura del Comune di Caulonia.