di Redazione
CAULONIA – E’ già al numero uno in classifica tra i libri più letti in Calabria. S’intitola “Il gran capitàn e il mistero della Madonna nera” l’ultimo romanzo storico edito da Rubbettino scritto da Santo Gioffrè, medico con la passione per la scrittura ed ex assessore provinciale alla cultura. Il libro ha aperto il ciclo dei venerdì culturali voluti dall’assessore Franco Cagliuso ed è stato presentato questa sera a Caulonia nel corso di un incontro che ha registrato i preziosi contributi del sindaco Ninni Riccio, dell’ex primo cittadino Ilario Ammendolia e dell’assessore alle politiche sociali Kety Belcastro.
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«Gioffrè – ha esordito Ammendolia – è una delle quattro punte di diamante della letteratura calabrese insieme a Mimmo Gangemi, Carmine Abbate e Gioacchino Criaco. Credo che sia per questo mondo un periodo fortunato. Vi consiglio di leggerlo con attenzione, ogni pagina va gustata perché è ricca e apre una porta che ci porta in un mondo tutto da scoprire».
Il protagonista, eroe antico e moderno insieme, è Gonzalo Fernàndez de Còrdoba, generale spagnolo alla corte di Isabella di Castiglia inviato in Italia dal re Ferdinando il Cattolico per combattere i francesi e difendere il Regno di Napoli. Risalta prepotentemente la natura calabrese, inquieta e forte, fatta di montagne, declivi collinari, fiumare e terre argillose bagnate dal sangue dei soldati, dal sudore, dalla paura. La Madonna nera di Seminara, paese d’origine dell’autore, divente invece il centro di numerosi misteri, il parafulmine per purificarsi da peccati terreni, ma soprattutto il simbolo di un potere, quello del “Capitan”, che non conosceva limite alla sua stessa ambizione.
«La Calabria che si presta ad essere punto di incontro di culture diverse – ha spiegato Gioffrè – è il contesto ideale in cui collocare le contraddittorietà dell’animo umano. Il passaggio continuo dal particolare al generale, dall’odio all’amore, dal sesso al potere, il dinamismo dei combattimenti e la brutalità dei rapporti carnali contrapposti al timore religioso non lasciano spazio a sensazioni blande».