RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Ieri ho accettato la delega di assessore al bilancio della nuova giunta Belcastro, una sfida interessante quanto preoccupante. Veniamo da una campagna elettorale non edificante fatta di attacchi personali basata più sulla denigrazione che sui contenuti.
Il clima non si è rasserenato dopo le elezioni, anzi per alcuni versi, mi sembra che si sia ulteriormente incattivito e in modo particolare ha suscitato in me seria preoccupazione l’atteggiamento iroso, giustizialista e sentenziatore usato nei confronti dell’assessore Antonio Cavallo , descritto sui social e non solo, come responsabile della disamministrazione del nostro Comune.
Ormai la gogna mediatica non mi sorprende più, tutti bravi a individuare responsabilità , tutti pronti a sentenziare e trovare comodamente dietro il proprio computer o telefonino le soluzioni .
Ancora più mi ha sorpreso però l’atteggiamento di quella classe politica che comunque, anche se oggi si trova in una posizione diciamo alternativa, ha condiviso percorsi amministrativi comuni con lo stesso Cavallo e non ha sentito la necessità di mostrare un minimo di solidarietà.
Non ritengo che le politiche di un paese si possano cambiare cambiando gli uomini, bensì cambiando atteggiamento nell’amministrare, riducendo gli spazi agli interventi personalistici e facendo della collegialità un momento fondante.
Questo era lo spirito che ha animato la mia iniziativa politica negli ultimi due anni e che ha trovato parzialmente concretezza nella lista Città Futura; unire chi ha governato e chi ha fatto opposizione mettendo al centro dell’attenzione i ritardi strutturali di questo paese.
Mentre inutilmente si discute ancora su chi ha vinto e chi ha perso ho trovato 5 annualità di ruoli di acqua potabile da riscuotere, 2.500.000 euro circa che speriamo di poter spalmare, con un adeguato piano di rientro concordato con il ministero, nei prossimi anni. La cassa è completamente vuota e non esiste un adeguato centro di controllo della spesa. Vi pare lecito polemizzare difronte a questo desolante quadro. Per quello che mi riguarda no e non risponderò più a nessun tipo di provocazione. Abbiamo un lungo e travagliato periodo di lavoro e sacrifici da affrontare e se altro non riusciremo a dimostrare come classe dirigente, almeno sforziamoci di salvaguardare la dignità e il rispetto umano di tutti gli attori .