CAULONIA – L’assessorato alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Caulonia ha diffuso il programma delle manifestazioni per la settimana Santa che inizia domenica 24 marzo (delle Palme) per concludersi domenica 31 (Santa Pasqua).
Il programma è consultabile sul sito internet www.chiesacaulonia.it e per informazioni e prenotazioni si possono contattare i referenti Nicola Garuccio (389-9847358); Agnese Panetta (339-3498002), Paolo Suraci (329-9304666) e Andrea Lancia (329-1678989). Il parroco don Fabrizio Cotardo, dunque, ha predisposto un calendario di eventi che tiene conto delle tradizioni principali dell’antica Castelvetere che iniziano, come detto, col rito della “bussata” di domenica 24 mattina, per arrivare alla “Gira” di lunedì e martedì pomeriggio. Si prosegue mercoledì alle 20,30 con la messa e la successiva cerimonia del “Bacio del Cristo alla Colonna”; quindi i Santi Sepolcri di giovedì pomeriggio, la “Chiamata” di venerdì sera e il celeberrimo “Caracolo” di sabato alle 17,30. La “Svelata” di domenica mattina concluderà la settimana, prima della Santa Messa delle 18 in chiesa di San Zaccaria.
L’OPERA:
La Maiestas Domini (Maestà del Signore) è uno schema pittorico, in voga nel medioevo, con il quale Gesù veniva rappresentato in trono accompagnato da quattro figure. Queste quattro figure sono mutuate da Ezechiele e dall’Apocalisse di Giovanni e vennero prese a modello degli evangelisti fin dal II secolo.
«Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono ed intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d’occhi davanti e dietro. Il primo vivente era simile ad un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo, il quarto vivente era simile a un’aquile mentre vola. I quattro esseri viventi […]non cessano di ripetere: «Santo, santo, santo, il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!» (Apocalisse, 4,1-8)
Non come illustrazione di un particolare versetto della Bibbia, bensì animate da diverse visioni bibliche, significati teologici e testi liturgici, queste forme illustrative esistono fin dal V secolo.
I quattro esseri viventi sono diventati i simboli dei quattro Evangelisti:
•Matteo è raffigurato come uomo alato (assimilato ad un angelo: tutte le figure sono infatti alate). Il Vangelo di Matteo è quello che mette più in risalto l’umanità del Cristo (il Figlio dell’Uomo, come viene spesso indicato). Il testo esordisce con la discendenza di Gesù sottolineandone il suo lato umano.
•Marco è raffigurato come leone alato. Nel Vangelo di Marco viene maggiormente indicata la regalità, la forza, la maestà del Cristo: in particolare i numerosi miracoli accentuano l’aspetto secondo cui Cristo vince il male. Inoltre è proprio questo Vangelo che narra della voce di San Giovanni Battista che, nel deserto, si eleva simile a un ruggito (di un leone, appunto), preannunciando agli uomini la venuta del Cristo.
•Luca è raffigurato come bue alato, simbolo di tenerezza, dolcezza e mansuetudine, caratteri distintivi di questo Vangelo per descrizione e teologia.
•Giovanni è raffigurato come un’aquila. Il suo Vangelo infatti ha una visione maggiormente teologica, e quindi è quello che ha la vista più acuta. L’aquila è quello che vola più in alto di tutti gli esseri e che, unico fra tutti, può vedere il sole con gli occhi senza accecarsi, ossia vedere verso i cieli e verso l’Assoluto, verso Dio.
L’Agnello ritto sul trono è Cristo, Agnello immolato, senza macchia, che ha vinto la morte.
L’opera è realizzata dai Maestri Massimo Gallo ed Emilio Fameli con l’aiuto di Mimmo Pisano ed Enzo Lancia