di Antonio Baldari
“Everybody needs somebody”. Maria Teresa Fragomeni, sindaco di Siderno, avrà avuto sui sentieri politici della sua mente il trascinante pezzo della storica band dei “Blues Brothers” nel mentre decideva di esprimere il proprio pensiero sull’ormai acclarata chiusura della Limina; “Tutti hanno bisogno di qualcuno” e lei, in prospettiva dello storico passaggio artistico, due sere fa, nella città che l’esponente del PD guida da due anni, ha messo immediatamente in pratica l’assunto musicale, pensando che la Locride avesse bisogno di qualcuno che prenda in mano le redini della situazione in merito alla galleria.
E così, come novella “Giovanna d’Arco”, è salita sul rogo delle proteste più o meno accese, per dire senza “se” e senza “ma” ciò che un po’ tutti i cittadini locridei pensano: “Giù le mani dalla Jonio – Tirreno: difendiamo la Locride!”, ha affermato il primo cittadino sidernese per tramite di una lettera aperta pubblicata anche sul suo profilo social, rincarando la dose nel momento in cui la stessa chiosa: “Ancora una volta c’è qualcuno che pensa che questo territorio sia sacrificabile, sia cancellabile con un colpo di penna, adesso si decide di chiudere per due anni l’unica strada che permette a questa zona di essere collegata con il resto della Calabria. Ma per fare quali lavori? Non è dato sapere!”.
Fin qui il Fragomeni-pensiero, sinteticamente riportato in questa sede, a cui ha fatto eco una conferenza stampa convocata ieri dal Partito Democratico in quel di Cittanova: nel contesto più ampio del meeting si è in buona sostanza asserito “l’impegno politico per evitare l’isolamento della Locride “, chiaramente emerso dalle considerazioni di Mimmo Bevacqua, capogruppo piddino in Consiglio regionale Calabria; Marco Simiani, deputato e capogruppo in Commissione Ambiente della Camera e, infine, Nicola Irto, senatore nonché segretario regionale piddino Calabria.
All’unisono la triade ha chiesto in maniera perentoria “Quali lavori saranno effettuati, quando inizieranno e quanto dureranno”, rivolgendosi al Governo centrale romano, in primis al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ed al Governo regionale, specificatamente al governatore Roberto Occhiuto ed al neo assessore nonché ex sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, minacciando di scendere in piazza, dovesse servire: insomma, il Partito Democratico alza la voce nella delicata partita che inerisce lo stop all’arteria 682, al momento statuita impercorribile da gennaio 2024 e per venti mesi, accendendo, di fatto, il match sotto il profilo squisitamente politico.
Che mercoledì prossimo, 2 agosto, farà ascoltare la voce dell’assemblea dei sindaci della Locride: saranno solo parole? Ai posteri l’ardua sentenza.