La matassa è piuttosto intricata, è dura poterla dipanare perché sul tappeto le problematiche sono davvero tante e ci vuole tempo che, però, come tante altre cose in Calabria, non c’è, perché bisogna decidere, non si può attendere ancora, si preme anche ad alti livelli come nel caso del senatore Marco Lombardo, che ha chiesto al ministro Salvini di sapere come stanno le cose e, soprattutto, cosa intende fare il governo nel merito della questione. Dopodomani incontro in Regione tra Occhiuto ed i rappresentanti istituzionali della Locride.
di Antonio Baldari
In attesa, col fiato sospeso. Un atteggiamento consono ed abituale in Calabria, dove stare “con la speranza” e “nell’attesa di” è un cliché consolidato nel tempo e nello spazio, per gente che vive alla giornata, pensando ad oggi, domani si vedrà, “Dio provvede e Maria prega” – come si dice a queste latitudini; siccome le esigenze stanno però crescendo a dismisura, forse qualcuno si sarà pure stufato lassù ed è bene cominciare a rimboccarsi, finalmente!, le maniche quaggiù dandosi da fare e vedere un po’ di farsi sentire.
Come nel caso della chiusura della galleria Limina, l’argomento principe degli ultimi sei mesi, prima sviluppato sui “si dice”, “si vocifera” e poi, dal mese di luglio a tutt’oggi, ossia da quando è ufficialmente intervenuto sulla questione il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ragionando su “l’ha detto il presidente”, “è vero, chiudono per due anni da gennaio prossimo” e via di queste tiritere che hanno al contempo aperto i “cahiers de doléances” riportando di tutto e di più, dal più classico “Ed ora come facciamo?”, “Che bisogna andare fino a Catanzaro per arrivare sul Tirreno?” e via di queste, giustificatissime lagne.
Che delle giustificatissime nonché semplici lagne sono rimanendo tali, al di là non si va, per carità, qui non si è come in Francia che ci si mette in testa di fare una cosa e la si fa tutti bloccando tutto: no, qui è un piccolo solletico, quello del popolo, quasi una carezza che però, con il passare del tempo, sta trasformandosi in un pesante mugugno, perché si sta realizzando che qui la cosa si fa seria, c’è la possibilità concreta che si chiuda al traffico, per come aveva dichiarato il sopraccitato presidente dei Calabresi, salvo poi apprendere, per bocca dell’assessore regionale, Giovanni Calabrese che “si stanno continuando a fare delle verifiche con Anas, ad oggi non c’è una data certa sulla chiusura della Limina”.
Insomma, la matassa è piuttosto intricata, è dura poterla dipanare perché sul tappeto le problematiche sono davvero tante e ci vuole tempo che, però, come tante altre cose in Calabria, non c’è, perché bisogna decidere, non si può attendere ancora, si preme anche ad alti livelli come nel caso del senatore Marco Lombardo, originario di Martone, che sente il sangue ribollire nelle vene al sentir parlare di chiusura della Limina, ed ha chiesto, per come gli compete con un’interrogazione scritta al ministro Salvini, di sapere come stanno le cose e, soprattutto, cosa intende fare il governo nel merito della questione.
Peraltro lunedì 18, e quindi dopodomani, si terrà un incontro fra il presidente Occhiuto, il suo staff, i tecnici e via di queste figure con i rappresentanti istituzionali della Locride per fare il punto della situazione avendo quale punto fermo un secco “no” all’isolamento perché si è certi che potrebbe segnare la morte del territorio, fuori dall’Italia e fuori dal mondo. Anche se poi il popolo manda carezze, che adesso sono mugugni ma che domani potrebbero essere, tra le altre cose, voti persi in campagna elettorale, ed a quelli, soprattutto a quelli, nessuno ci rinuncia.