di Gianluca Albanese
CIMINA’ – 8 fontane, ognuna con una propria storia, peculiarità e una denominazione in dialetto stretto: la lingua del cuore, del popolo e della traduzione orale. Compongono un percorso che verrà inaugurato ufficialmente domenica 10 luglio, e intitolato alla memoria del compianto direttore del Parco Nazionale d’Aspromonte Sergio Tralongo. Il progetto è stato ideato dall’associazione escursionistica “Gente in Aspromonte” in collaborazione con l’ente Parco Nazionale d’Aspromonte e il Comune di Ciminà.
Saranno tutti presenti i rappresentanti istituzionali alla cerimonia d’inaugurazione, con ritrovo alle ore 10 nel piazzale del Culto di villaggio Moleti. Tutti vorranno porgere il proprio saluto ed esprimere l’importanza del sentiero in chiave turistica ed escursionistica. Dopo l’inaugurazione partirà l’escursione classificata come “turistica” cioè aperta a tutti, anche a chi non è avvezzo alle lunghe scarpinate in montagna.
“Dall’area di culto, dove convergono le stradine del Villaggio di Moleti, ha inizio – informa la nota diffusa dagli organizzatori – la nostra piacevole passeggiata, da qui, seguiremo la pista che presto conduce alla sorgente riattraversando la Provinciale lungo il sito del Villaggio Moleti e si scende verso “ u canaledu di Jelasi”, dal nome del costruttore dell’invaso, si torna indietro verso il Villaggio si riprende la grande pista che ci porta seppure conosciuta come “l’Acqua Calda” è invece fredda come il gelo, per un effetto provocato durante la stagione rigida, quando l’acqua sgorga ad una temperatura superiore a quella esterna producendo vapore ed a chi la beve da una sensazione di calore.
Tra la faggeta e la pineta, si prosegue verso il laghetto del “Buco da Notara” e quindi si raggiunge la fonte del Nessi che prende il nome dall’omonimo torrente che fa da spartiacque fino a valle tra l’area del Bosco di Moleti da una parte e le cime di Monte Antoninello dall’altra.
Seguendo un breve tratto della strada asfaltata, si risale verso la Fontana di Madama Gigghia il cui toponimo si rifà alla presenza in queste contrade dell’Asfodelo una bulbosa dal fiore molto appariscente nell’antichità dedicato alla Dea Persefone il cui tempio ricadeva a due passi da questi luoghi. Si prosegue nel sottostrada, raggiungendo il Piano Gromolara, che prende il nome dai tanti alberi di questo ricercatissimo melo in via d’estinzione, usato anticamente, ma ancora oggi, da coloro che sanno apprezzare alcune prelibatezze, come addensante nella preparazione delle marmellate.
Ancora una sorgente d’acqua segnerà il nostro percorso: “a funtana du Medicu” (il medico in questione è il proprietario della struttura, del Dott.”Polifrone”), da qui si supera la strada asfaltata, dirigendosi verso i Piani Vaccarizzio a quota 1023 msl, sarà questo il punto più alto del nostro percorso. Una lieve discesa, tra la meravigliosa faggeta, condurrà ancora ad un’altra sorgiva “a funtana du Russu”, la cui denominazione è legata a colui che scoprì questa sorgiva, e quindi si intercetterà la pista che proviene da Passo Cancello e conduce a Rumbica, si riprende la pista principale che in poco tempo, riproponendo il tema delle sorgive di acqua, conduce alla fontana di “ Pruppetta”, questa curiosa denominazione è legata alle proprietà digestive che stimola, tali da fare digerire anche le polpette, notoriamente pesanti per lo stomaco; poco più avanti, invece, il nome dell’acqua della “Casermetta” è dovuto alla Caserma della Forestale da dove – conclude la nota – raggiungeremo il piazzale del Culto”.