di Redazione
CIMINA’-E’ tutto pronto per la dodicesima sagra del caciocavallo che si svolgerà questa sera a Ciminà. L’evento, organizzato dalla locale Pro Loco guidata dalla professoressa Girolama Polifroni, in collaborazione con l’Associazione produttori del caciocavallo, con il patrocinio del comune di Ciminà e dell’amministrazione provinciale di Reggio Calabria, ha come scopo principale quello di promuovere e valorizzare il prodotto gastronomico più tipico del territorio: il caciocavallo, appunto (che ha ottenuto la denominazione DECO ed è presidio slow food) inserito nell’elenco nazionale dei prodotti agro-alimentari tradizionali.
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L’ evento interesserà tutto il centro storico in particolare la piazza principale dove vengono preparati dei tavoli e sedie per accogliere i numerosi degustatori.
Il menù quest’anno, davvero ricco prevede: involtini di capicollo e caciocavallo; pasta fredda con caciocavallo, spiedini di caciocavallo, pancetta, olive, pomodori secchi e funghi; caciocavallo fresco e stagionato, bruschetta pomodoro e caciocavallo, ricottina fresca, dolce alla ricotta e pane casareccio: il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino.
La serata, animata da musica, balli folkloristici, spettacoli pirotecnici (ballo del cavalluccio), offre la possibilità di riscoprire antichi sapori e far conoscere le tecniche di preparazione del caciocavallo e della ricotta che vengono tuttora tramandate secondo le antiche tradizioni.
Quest’anno, per dare maggior risalto all’evento, sarà realizzato un annullo filatelico, un bollo unico, appositamente creato da Poste Italiane per celebrare la 12.a edizione della “Sagra del caciocavallo” di Ciminà.
“Solo la riscoperta delle nostre radici, il senso di appartenenza a questa terra e la certezza di essere gli eredi di una cultura antica può aprire nuove prospettive di sviluppo per il nostro territorio-afferma la presidente della Pro Loco Girolama Polifroni-. Compito della nostra associazione è quello di far conoscere e valorizzare ogni aspetto del ricco patrimonio che i nostri antenati ci hanno trasmesso”.