R. & P.
Mario Congiusta era esile nel fisico ma allo stesso tempo forte, fortissimo.
Ha vissuto per 13 anni lottando senza sosta alla ricerca della giustizia per l’uccisione di suo figlio Gianluca. E’ morto senza giustizia. E’ morto di ingiustizia.
Adesso qualcuno prova ad oltraggiarne la memoria e ad offenderne la famiglia, una famiglia che ha dovuto subire troppo dolore e che non intendiamo lasciare da sola. Il tumulo di terra che ignoti hanno lasciato davanti alla sede dell’attività di famiglia a un mese dalla morte di Mario dimostra solo la vigliaccheria di chi sa agire nell’ombra.
Mario è stato un grande uomo, chi prova ad offenderlo è solo feccia.
Noi vogliamo ricordarlo, vogliamo ricordare il suo esempio, la sua determinazione, il suo bisogno insoddisfatto di giustizia, i suoi insegnamenti, la sua forza. Non permetteremo a nessuno di infangarlo né di dimenticarlo.
Per questo, in qualità di ente gestore del progetto di accoglienza dei migranti di Cinquefrondi, in accordo con la coordinatrice Suely Di Marco e sapendo di trovare un interlocutore sensibile, abbiamo proposto al sindaco Michele Conia di intitolare lo Sprar a Mario Congiusta.
Michele, come immaginavamo, non ha esitato nemmeno un secondo ed ha sostenuto l’idea con convinzione.
Domani alle 17 inaugureremo lo Sprar “Mario Congiusta”
.In questo modo ogni volta che si parlerà delle iniziative di integrazione e sensibilizzazione promosse dal progetto di accoglienza di Cinquefrondi si parlerà di Mario Congiusta.
Sarà per noi un onore operare nello Sprar “Mario Congiusta”.
Per Recosol
Giovanni Maiolo