di Gianluca Albanese
LOCRI – Quarta e ultima giornata di arringhe al processo “Circolo Formato” in corso davanti al collegio presieduto dal giudice Amelia Monteleone. Il calendario odierno prevede le arringhe dell’avvocato Albanese (difensore di Agostino Rocco e Agostino Vincenzo), Alvaro (difensore di Avenoso Franco), Fonte (difensore di Ieraci Vincenzo, Lucà Salvatore, Manno Gianluca e Tuccio Giuseppe), Furfaro (difensore di Femia Rocco e Agostino Giuseppe) e Murolo (difensore di Mazzaferro Francesco Salvatore e Mazzaferro Rocco Piero), ma è intervenuto anche l’avvocato Antonio Speziale, difensore di Larosa Salvatore e Agostino Francesco.
Riguardo il primo, Speziali si è soffermato sull’episodio della messa a dimora di piante nel lungomare di Marina di Gioiosa durante l’amministrazione Femia, per la quale è accusato di pressioni e turbativa d’asta. Una tesi che l’avvocato di Larosa ha inteso smontare dicendo che “Il reato di turbativa d’asta non configurabile perché non c’era una vera e propria gara e semmai ci fu un tentativo di sollecito che di sicuro non supera la soglia di punibilità”. Per quanto attiene ad Agostino Francesco, invece, l’accusa sostiene che in un dialogo intercettato questi abbia fatto riferimento a un chilo e mezzo di “roba” identificando quest’ultima come sostanza stupefacente di tipo cocaina. Secondo l’avvocato Speziale “Non si può stabilire che il mio assistito abbai parlato di un approvvigionamento di una tale quantità di droga, sia perché ha ammesso solo di aver acquistato una dose minima (del valore di circa cento euro) per un parente e sia perché ci sono delle trascrizioni contrastanti dei dialoghi intercettati e toccherà al tribunale dirimere ogni dubbio sulle stesse”.
Le arringhe proseguiranno mercoledì 17 e giovedì 18.