LOCRI – C’è anche il presidente dell’associazione “don Milani” di Gioiosa Jonica, che è affiliata a “Libera”, sodalizio antimafia presieduto da don Luigi Ciotti, tra i testimoni a discarico di Rocco Agostino, ex assessore comunale alle Politiche sociali di Marina di Gioiosa Ionica e imputato nel processo “Circolo Formato”, insieme all’ex sindaco Rocco Femia e a numerosi presunti boss e gregari della cosca Mazzaferro.
Francesco Rigitano, presidente della “don Milani”, è stato escusso nell’udienza di questa mattina e, nel rispondere alle domande dell’avvocato Mario Mazza, difensore di Rocco Agostino, ha dichiarato di aver interagito più volte e con soddisfazione con l’allora amministrazione comunale guidata da Rocco Femia di cui Agostino, appunto, era assessore alle Politiche sociali. Rigitano ha detto che la sede di Gioiosa Marina di contrada Torre Galea della sua associazione è di proprietà comunale e ha ricordato le numerose iniziative realizzate dall’amministrazione Femia a sostegno dei diversamente abili, e nell’organizzazione di alcune manifestazioni antimafia. «L’ufficio dell’assessore Agostino – ha detto Rigitano – era sempre pieno di gente bisognosa che veniva a chiedere aiuto perché sapeva della disponibilità dell’assessore Agostino e di tutta la giunta. Tra tutti i paesi della vallata del Torbido – ha concluso Rigitano – noi abbiamo lavorato con proficua soddisfazione soprattutto a Gioiosa Marina». Anche il presidente della L.A.Do.S. Filippo Tedesco, la cui associazione ha sede a Gioiosa Marina e opera nel campo dell’assistenza ai diversamente abili e nella donazione del sangue ha ricordato la collaborazione con l’assessore Agostino, confermando di aver preso parte ad alcune riunioni che nel 2007 precedettero la costituzione di una lista elettorale a supporto del candidato sindaco Rocco Femia. Il consulente tecnico di parte Antonio Milicia, invece, ha esposto i risultati di un lavoro commissionatogli dall’avvocato Cosimo Albanese, difensore di Rocco Agostino che evidenzia come, tra le migliaia di contatti risultanti dal traffico telefonico dei principali imputati di Circolo Formato, risulti solo una breve conversazione tra l’assessore Agostino e il presunto boss Rocco Mazzaferro, mentre nulla risulta a proposito dei contatti con altri presunti capiclan. L’ultimo testimone interrogato è stato Francesco Agostino, fratello gemello di Rocco, che ha ricordato l’excursus che portò alla costituzione della lista capeggiata da Rocco Femia alle elezioni del 2008, contenente attivisti di diversa estrazione politica e una manifestazione antimafia organizzata dal fratello quando era assessore al centro sociale “Gennaro”, che durò un’intera giornata e alla quale prese parte, tra gli altri, il presidente del Cids Demetrio Costantino. Francesco Agostino, inoltre, ha detto di essere imparentato con i Mazzaferro tramite una sua zia paterna che sposò uno di questi ultimi, anche se il fratello non invitò al proprio matrimonio nessuno degli esponenti della famiglia attualmente sottoposti a custodia cautelare; lo stesso fotografo Fazzolari che lavorò durante quel ricevimento che si tenne in un albergo di Roccella Jonica, ha detto di non ricordare che al matrimonio fossero stati invitati gli esponenti dei Mazzaferro indagati o attualmente detenuti. A testimonianza della fase che precedette la costituzione della lista elettorale alle Comunali del 2008, infine, è stato sentito anche il medico Raffaele Gennaro, presente a quegli incontri come semplice simpatizzante. All’inizio dell’udienza erano stati sentiti alcuni testimoni a discarico dell’imputato Arturo Mittica, tra cui il maresciallo dei Carabinieri Armando Tassone, il dipendente della paninoteca di proprietà del Mittica Corrado Femia e il cognato dell’imputato Ruggero Lucà, consigliere uscente nel 2008 con la lista avversa a quella di Femia e ricandidatosi senza essere stato rieletto alla consultazione che vide la vittoria del docente attualmente sottoposto a custodia cautelare in carcere. Lucà ha dichiarato che il cognato Arturo Mittica lo ha sostenuto in campagna elettorale e che «era molto dispiaciuto per la mia mancata elezione». La prossima udienza è stata fissata per giovedì 21.
GIANLUCA ALBANESE
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