R. & P.
Nonostante il susseguirsi di Commissione Straordinarie per infiltrazioni mafiose, Commissari Regionali, Direttori Generali facente funzione e Soggetti Attuatori, ancora l’ASP di Reggio Calabria non ha formulato un bilancio dal lontano 2013.
I Lavoratori dell’ASP che sono anche creditori di ingenti somme relative alla contrattazione di secondo livello, nel caso del Comparto a partire dal 2010, oltre che preoccuparsi di lavorare e dare risposte all’Utenza con tutti i disturbi della disorganizzazione, delle infiltrazioni varie, dei soldi che prendevano le vie dei doppi e tripli pagamenti, devono subire le umiliazioni e il fango che si muovono contro l’ASP di Reggio Calabria, esempio negativo e riferimento nazionale di mala gestione.
Sicuramente non sono i Dipendenti a dover rispondere della disorganizzazione, dei doppi pagamenti, della mancata messa a norma delle Strutture, dell’Atto Aziendale venuto alla luce dopo otto anni e mai applicato, del contenzioso derivato dall’incapacità dei Dirigenti preposti, di parcelle di centinaia di migliaia di Euro per ogni Dipendente che ha svolto mansioni superiori e per molto altro.
Si parla di “specifiche attenzioni” nel Decreto del Ministro degli Interni e di azioni ben precise “notoriamente esposta al rischio di pregiudizievoli condizionamenti esterni – in ordine alla quale sono state accertate diffuse inefficienze ed irregolarita’ unitamente ad una generalizzata situazione di grave disordine organizzativo”.
A tutt’oggi si prosegue senza dignità, senza senso di appartenenza, senza alcun apprezzamento per aver retto l’ASP sulle spalle dei Lavoratori “creditori”, si ricevono solamente critiche negative, fiumi di fango e attacchi televisivi, nonostante i quali non cambia mai nulla.
Eppure verrebbe da chiedersi come mai nonostante la mancanza dei pilastri fondamentali dell’Organizzazione, l’ASP sia ancora in piedi, la risposta è che grazie al valore dei lavoratori che ancora ci credono, l’Azienda riesce a dare risposte all’Utenza, pochi ma determinanti servizi basati sul valore, abnegazione e orgoglio che nonostante la cattiva organizzazione e i cattivi esempi, ancora durano.
Nell’ASP di Reggio Calabria mancano quasi tutti i Dipartimenti, ancora non sono stati nominati i Direttori del Dipartimento di Prevenzione, Emergenza Urgenza, Medico, dei Servizi, di qualche Distretto, mancano quasi tutti i Direttori di Struttura Complessa e Struttura Semplice Dipartimentale, alcune realtà sono state tamponate con nomina di Facenti Funzione Art 22 CCNL 2016-18 ma la maggior parte delle Strutture non hanno nemmeno la copertura provvisoria, mancano quasi tutti i Quadri Intermedi del Comparto, non sono mai state assegnate le Funzioni in base all’Art 19 del CCNL Comparto sanità 2016-18.
Si evidenzia che oltre al “fuori controllo” esiste ancora l’evidente illegalità della non attuazione delle regole Nazionali e Decentrate previste dal Contratto di Lavoro, sia per la Dirigenza che per il Comparto e la mancanza di Trasparenza dovuta alla negazione del confronto tra le parti, solo qualche giorno fa è stata avviata una videoconferenza con la Dirigenza Medica e il Comparto non è stato ancora sentito.
Eppure a fine del 2019 la CISL FP e CISL Medici avevano molto apprezzato il notevole sforzo compiuto per la messa a punto del Piano del Fabbisogno, le Direzioni Amministrativa e Sanitaria hanno portato a termine un encomiabile lavoro che ha permesso all’ASP di Reggio Calabria di avere approvato il primo piano del Fabbisogno della Regione nel rispetto delle Linee guida Regionali e dell’Atto Aziendale, nello stesso periodo gli Uffici dell’ASP hanno ricostruito e certificato i fondi del Salario accessorio degli anni 2016 e 2017, si era avviato un confronto che avrebbe portato a risanare tutto l’arretrato contrattuale fino al 2020, considerata la deliberazione dei fondi 2018,2019 e provvisorio 2020.
Improvvisamente tutto si è bloccato, anzi nei confronti dei “Lavoratori creditori” è stato fatto qualche passo indietro, l’ASP si è assunta il rischio di aprire una nuova “voragine” di contenzioso che la vedrà come al solito soccombente e i Dipendenti che nonostante i crediti di svariati anni, subiscono decurtazioni sugli stipendi.
Lavoratori offesi, quindi, privati di ogni speranza e senso di appartenenza, vittime di mala gestione, ruberie a carico del bilancio della propria azienda, impoveriti nel numero e nel supporto tecnologico, abbandonati a se stessi, senza organizzazione e senza dignità, bersaglio di tutta la denigrazione che ormai imperversa sulle televisioni e sulla stampa, col risultato di tenere lontani i Professionisti che potrebbero rispondere alle necessità assunzionali dell’Azienda, vi è per caso una logica anche in questo? Chi pagherà le conseguenze di tanto accanimento che finirà per non scalfire i veri responsabili?
Dobbiamo poter contare solo su neolaureati, Medici ed Infermieri che come nel caso di Gioia Tauro, plaudendo alla volontà della Direzione Sanitaria di attivare un Reparto COVID e ringraziandoli per l’adesione, non possiamo garantirne l’affiancamento e il sostegno?
Viene da chiedersi se esiste la volontà di cambiare pagina ed è sempre più insopportabile lasciare ancora l’ASP in questo stato, lasciare la Regione senza un Commissario del Piano di Rientro proprio in questo momento delicatissimo, seguire un percorso ancora “fuori controllo” in cui tutto lo sforzo fatto viene vanificato dall’incapacità di dotare l’Azienda di un normale assetto che consenta la valorizzazione delle responsabilità e l’individuazione di chi non assolve ai precisi compiti assegnati.
La discontinuità con il passato che doveva essere una regola fondamentale, visti i trascorsi e la condizione in cui l’ASP è precipitata, non si è mai applicata, le stesse figure, gli stessi ipocriti moralizzatori, gli stessi risultati, lo stesso percorso verso il baratro.
Gli sforzi compiuti dalle Direzioni Sanitaria ed Amministrativa che pur ci sono, non producono effetti sufficienti, non percorrono alcuna via burocratica, non vengono sostenute ed amplificate dal tessuto organizzativo che non è mai stato costituito, diventa tutto inutile, assumendo le sembianze della mitologica fatica di Sisifo.
Nell’ASP di Reggio Calabria esistono solo alcune deludenti certezze, LE COSE NON VANNO BENE E NON SI PUO’ CONTINUARE OLTRE, non ci si meravigli se poi all’improvviso fioccano responsabilità e dimissioni, si intervenga per tempo e con decisione, la CISL FP e CISL Medici hanno sempre fornito collaborazione, proposte e sostegno al cambiamento, hanno ripetutamente chiesto occasioni di proficuo confronto ma devono purtroppo registrare disinteresse e chiusura.
La CISL FP e CISL Medici non possono più tollerare attacchi alla dignità dei Lavoratori dell’ASP di Reggio Calabria, già vittime di infiltrazioni mafiose e disorganizzazione.
Ricorrendo allo stato d’agitazione già in atto, non avendo avuto finora risposte, sentendo la responsabilità del ruolo di professionisti della salute in un momento critico come quello attuale, ci si vede costretti a chiedere a Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria il ricorso al tentativo di conciliazione significando sin da ora che in mancanza di risposte adeguate, si procederà allo sciopero per come previsto dalla norma.
li 23/11/2020
CISL Funzione Pubblica CISL Medici
Il Segretario Generale Il Segretario Generale Reggente
Vincenzo Sera* Giovanni Calogero*
Il Segretario Generale Aggiunto Il Segretario Aziendale
Giuseppe Rubino* Francesco Loschiavo*