di Adelina B. Scorda
(foto e video di Enzo Lacopo)
BOVALINO – Nell’immagine più ampia e sinergia dello sviluppo della città metropolitana di Reggio Calabria è cruciale lo sviluppo della statale 106, necessario è elevarne le misure standard di sicurezza e di viabilità “non è più ammissibile – scrive Nicola Irto in un messaggio pervenuto al convegno di questa mattina all’istituto Francesco La Cava di Bovalino – la marginalità della fascia ionica.
Relazionano, al terzo incontro voluto e organizzato dal consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri, Giuseppe Strangio presidente dell’Associazione dei comuni della Locride, Francesca Moraci membro del Cda di Anas, Giuseppe Raffa, presidente della Provincia di Reggio Calabria, Pasquale Brizzi consigliere provinciale, il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà e il sottosegretario di Stato alle infrastrutture e ai trasporti Umberto Del Basso De Caro.
Una disamina minuziosa e attenta che spinge sulla priorità di ultimare gli ammodernamenti già appaltati, completamento del tratto Locri- Bovalino e la variante di Palizzi. A riprendere vigore la realizzazione per certi versi utopica della Bovalino – Bagnara, una marea di soldi pubblici, terreni espropriati e 40 anni di attese.
Si spinge affinché la Locride posso invertire la tendenza da fanalino di coda a parte integrante e trainante all’interno della visione più ampia della Città Metropolitana, l’ultimo treno per l’area ionica e non solo. Questo perché se in passato a vincere è stato il particolarismo e il campanilismo imperante adesso si chiede cooperazione e incisione per focalizzare l’attenzione su temi di primaria importanza per lo sviluppo dell’intera area. Le infrastrutture sono la precondizione per lo sviluppo, senza delle quali si rischia di non uscire più da una fase di isolamento totale. Viabilità, ferrovie, trasporto aereo e attività portuale, il gap che si registra è su tutte e quattro le forme di trasporto civile ed economico.
“La città metropolitana ha senso solo se i comuni sono messi in relazione tra di loro – ha dichiarato il sindaco di Giuseppe Falcomatà – e la viabilità è cruciale per il suo sviluppo, diventa una debolezza se si riamane bloccati nello stato attuale. Per questo è necessario che tutti gli attori comprendano che la Città Metropolitana è un’occasione per tutta la Regione”.
Non molto diversa la visione del presidente della provincia Giuseppe Raffa che fa affermato: “Stiamo perdendo un’opportunità se non invertiamo la rotta, la statale 106 ha delle caratteristiche assimilabile alle strade urbane e questo ne pregiudica la sicurezza, ammodernarla non è soprattutto un dovere nei confronti dei nostri cittadini”. Ma è l’assenza di pianificazione urbanistica che ha determinato le condizioni di criticità che “ci troviamo ad affrontare oggi. Il problema della viabilità e dell’assenza di infrastrutture – ha proseguito Francesca Moraci – non nasce oggi con l’avvento della Città Metropolitana, ma è un problema che esiste a prescindere e che ora si fa solo più imminente. È importante tenere presente che le aree metropolitane funzionano per relazioni di reciprocità sul territorio e l’innovazione sta nella capacità di gestirle in termini strategici. Il sud – ha concluso Francesca Moraci – deve lavorare insieme, deve esse un unico grande disegno nel sistema paese, è importante che le regioni si coordino nel chiedere un sistema infrastrutturale che sia una cassa comune per tutto il sud e che serva a mettere in relazione porti aeroporti e città”.
Meno diplomatico ma sicuramente più incisivo l’intervento del presidente di Assocomuni Giuseppe Strangio che si è fatto portavoce di un sentore generale di isolamento che colpisce i 42 sindaci della Locride. “Siamo stufi di rimanere fuori da ogni intervento di sviluppo, da anni assistiamo al completo disimpegno delle istituzioni. La Locride rappresenta il 39 percento del territorio della provincia e al momento non respira l’aria della Città Metropolitana”.
Di seguito il suo intervento integrale (Video ESCLUSIVO).
Ad intervenire, con un piccolo fuori programma anche il sindaco di Siderno Piero Fuda, che ma messo l’accento sull’incapacità in questo caso dell’Anas che “negli anni ha programmato e realizzato interventi che hanno collegato parti della Calabria con altre regioni, è il caso della ionica cosentina maggiormente legata alla puglia, quello che manca è un collegamento con l’area reggina”
l’intervento integrale del sindaco Pietro Fuda (Video ESCLUSIVO)
Seda gli animi e forse anche gli entusiasmi il sottosegretario De Caro che mette sul tavolo concertativo la corresponsabilità delle istituzioni locali, provinciali e regionali. Il vento antimeridione c’è e si respira in Parlamento, un sentimento a volte giustificato, dall’incapacità del Sud di produrre e di colmare parte del divario esistente con il resto dell’Italia. Non vi è dubbio che l’area ionica sia la più isolata e la rete ferroviaria è totalmente inesistente, questo è il momento per voi di fare presto e soprattutto bene”.
A breve il suo intervento integrale (Video ESCLUSIVO)