(nella foto il Sindaco di Reggio Falcomatà)
di Walter Scerbo
PALIZZI – Prendo atto dell’entusiasmo intorno alla Città Metropolitana, ma ritengo necessario fare una riflessione che vada oltre l’effimero, perché solo così faremo grande la Città Metropolitana. Dando atto al Sindaco Falcomatà della positiva volontà di promuovere l’incontro e, quindi, il confronto, si evidenzia l’assenza di due interlocutori fondamentali, che non possiamo considerarli convitati di pietra, ma soggetti fondamentali per dare contenuti alle speranze, alle attese, alle idee ed alle azioni, circa la compiuta realizzazione della Città Metropolitana. Essi sono la Regione Calabria e la Provincia di Reggio Calabria.
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Conseguentemente alle funzioni fondamentali assegnate alle Provincie, la Regione deve ancora legiferare sulle possibili successive funzioni aggiuntive da assegnare alla Città Metropolitana. Le funzioni fondamentali (ambiti di competenza), con la valenza complessa, connessa alle articolate attività, e le funzioni aggiuntive delegabili, quale sviluppo naturale delle funzioni fondamentali, inquadrabili nell’ambito territoriale ottimale (ad esempio il coordinamento delle politiche sociali, la difesa dell’ambiente e del territorio), vanno considerate al netto delle scelte che impongono alla Provincia il taglio del 30% del personale di ruolo.
Tralasciando, si fa per dire, le tensioni e le incertezze del personale dipendente in questa fase di cambiamento istituzionale. Le linee strategiche e di sviluppo, che si daranno gli organi di governo della Città Metropolitana, sono oggi fortemente condizionate dal ridisegno della pianta organica (quali tagli ed in quali settori) e la futura disponibilità di risorse umane e professionali, che potranno garantire l’effettivo svolgimento delle funzioni fondamentali assegnati dalla legge Del Rio e funzioni aggiuntive assegnabili dalla Regione Calabria. Alla luce di ciò, è assolutamente indispensabile un preliminare ed urgente approfondimento, che parta dall’esercizio ottimale delle funzioni, per poi giungere a sciogliere il nodo della mobilità del personale, che dette funzioni dovrà svolgere e garantire, in modo inclusivo dell’intero territorio provinciale, fatto di potenzialità e specificità e con un carattere esclusivo dato dall’Aspromonte, unico esempio di Città Metropolitana innervata da un Parco Nazionale.
Queste riflessioni servano pure a far riflettere chi crede di avere già chiuso il percorso costituente, semplicemente perché si è stampato dei biglietti da visita, con su scritto Consigliere della Città Metropolitana. E non è uno scherzo di Carnevale!