DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, GIUSEPPE RAFFA,RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
«Alla Città metropolitana di Reggio Calabria non servono né piccole forme di protagonismo, né campanilismi, né atteggiamenti di chiusura che finiscono solo per impaurire le comunità della nostra provincia».
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E’ questo il pensiero di Giuseppe Raffa, presidente della Provincia, il quale interviene sui recenti avvenimenti che caratterizzano l’azione della politica sull’attività propedeutica all’istituzione della Città metropolitana di Reggio.
«Nell’affrontare il nodo del percorso istitutivo del nuovo livello di governance – dice Raffa – abbiamo il dovere di rispettare il ruolo dei soggetti istituzionali competenti e soprattutto la volontà delle nostre comunità che, attraverso i loro rappresentanti democraticamente eletti, esprimono un disagio e una preoccupazione: quella di aggravare una condizione di marginalità che segnerebbe, purtroppo, la fine di ogni prospettiva di sviluppo. Ecco perché non si possono svilire i momenti di riflessione su questo tema, decisivo per il nostro futuro, trasformandoli in mere passerelle che producono una sorta di “effetto boomerang”».
Il Presidente della Provincia così prosegue: «Abbiamo letto dei timori di alcuni sindaci, soprattutto della Locride, territorio da sempre sensibile al tema della sua perifericità rispetto ai centri decisionali, politici ed economici, provinciali e regionali. Ma abbiamo anche recepito le istanze del mondo industriale che ha richiamato la politica sulla necessità di un dibattito più serio e più alto».
Ed ancora: «Condividiamo tutte queste critiche. La direzione che ha assunto il dibattito sulla Città metropolitana è inaccettabile. Noi, come rappresentanti dell’Amministrazione provinciale, siamo convinti che la Città metropolitana debba nascere al più presto e dal basso. Non crediamo che sterili dibattiti di puro stampo accademico sulla legge Delrio servano oggi a nulla. Occorre uscire dai palazzi, stare tra i cittadini di tutti e 97 i comuni della provincia, ascoltarli, condividere con loro un percorso. A difesa di questo diritto – ricorda Raffa – non siamo rimasti inermi quando al tavolo dell’Osservatorio regionale, istituito dal presidente della Giunta Mario Oliverio, ci siamo impegnati a predisporre una proposta sulle funzioni che la Città metropolitana dovrà assumere: funzioni che, se delegate dal governo regionale, riempirebbero di contenuti sostanziali un territorio che, purtroppo, ancora oggi presenta grandi punti di debolezza. Noi, che in questi anni alla guida dell’Ente intermedio lo abbiamo sempre fatto, siamo pronti a proseguire nel solco di questo impegno, arrivando pronti al “passaggio di consegne” che siamo decisi a compiere nel momento in cui Reggio e la sua provincia saranno finalmente preparati. E’ per questo che riteniamo indispensabile avvicinarsi al momento dell’entrata in vigore della Città metropolitana attraverso una serie di incontri da realizzare su tutti i territori, attraverso assemblee pubbliche e momenti di ascolto e di proposta, ma anche sentendo le associazioni di categoria, il terzo settore, tutti gli attori economici e sociali, i partiti e i sindacati per realizzare così, dal basso, la Città metropolitana che vogliamo, con lo Statuto che vogliamo. Non un nuovo modello di ‘centralismo democratico’, roba per nostalgici di archeologia politica, ma uno Statuto che garantisca tutti, i locresi e i palmesi, i cittadini di Palizzi e di Monasterace, di Africo e di Rosarno, gli imprenditori e i pubblici dipendenti. Ecco cosa significa, secondo noi, fare una Città metropolitana».
La nota del Presidente della Provincia di Reggio Calabria così si conclude: «Raccoglieremo tutte queste istanze per arrivare, alla fine, alla celebrazione degli Stati generali della Città metropolitana di Reggio Calabria: una grande assemblea che segni il trionfo della democrazia partecipata e che non faccia sentire nessuno escluso, nessuno straniero in patria, nessuno emarginato, nessuno ospite indesiderato. La Città metropolitana siamo noi. Noi cittadini della provincia di Reggio Calabria. Questo nuovo ente non è fatto per attribuire poltrone più comode o più lussuose ma per dare risposte concrete ai cittadini, agli imprenditori e agli amministratori locali. Agli amici della Locride, della Piana, dei centri dell’entroterra, sempre così trascurati, rivolgo una rassicurazione: avranno sempre voce in capitolo. Almeno fino a quando avremo voce noi».