Grande entusiasmo, da parte delle seconde classi del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal dirigente scolastico Carmela Rita Serafino, per essere andati ad assistere, insieme ai docenti Antonino Pezzimenti, Vincenzo Bruzzaniti, Silvia Sofi, Brigida Pedà, Silvana Capogreco, Gloria Pirrottina, Francesco Fontana, alla messa in scena, presso il Cinema Teatro di Cittanova, dello spettacolo “Piuma”, allestito dalla Compagnia “Teatri di Carta”.
Piuma è una ragazza di 16 anni bullizzata dai compagni, perché grassa.
Un giorno i compagni, nell’ora di educazione fisica, la costringono a spogliarsi nel bagno, girando un video e postandolo sul web.
Spaventata e umiliata, Piuma si chiude in casa in un ostinato silenzio, e così festeggia il suo compleanno.
I genitori non ne comprendono il comportamento, fino a quando non vengono informati dalla scuola dell’accaduto.
Le reazioni dei due genitori sono contrastanti: l’intenzione della madre di mettere tutto a tacere, e la convinzione del padre di denunciare apertamente i bulli.
In mezzo a questo conflitto familiare, Piuma inizia un viaggio interiore per capire chi è e chi può diventare.
Accanto a lei due ricordi, Bianca e la professoressa, che, in modo diverso, la spingeranno a prendere le decisioni giuste per se stessa, per iniziare a volare fiduciosa, leggera, come una piuma, verso il futuro.
La Compagnia “Teatri di Carta”, nata nel 2016 dall’incontro artistico tra Francesco Campanile, regista e attore e Tiziana Tesauro, autrice e sociologa, si dedica alla creazione di spettacoli per le nuove generazioni, con l’obiettivo di realizzare performance, che stimolino la libertà interiore dello spettatore, accrescendone la visione del mondo.
La ricerca artistica, che la Compagnia persegue, è intesa come manifestazione dello spirito umano, nonché strumento di conoscenza, per aprire dialoghi e confronti con il pubblico di ogni età.
Lo spettacolo “Piuma” ha affrontato due temi particolarmente spinosi, quale il bullismo e lo stigma nei confronti delle persone grasse.
Affondando le radici nella medesima matrice, ovvero la difficoltà di accettare chi si percepisce diverso da noi, le problematiche in questione, attraverso lo spettacolo, hanno richiamato la responsabilità genitoriale e anche quella dei docenti, perché si possa costruire una società non giudicante, in cui ognuno è a proprio agio nella sua unicità.
Parlando direttamente ai più giovani, lo spettacolo ha messo in parola il dolore di chi è vittima di atti di bullismo e racconta le conseguenze, talvolta tragiche, che questi atti possono avere.
E’ stato un invito alla riflessione e alla discussione, soprattutto alla fine della rappresentazione, quando i ragazzi hanno potuto interagire con gli attori.
Il lavoro teatrale ha lasciato certamente un seguito nei ragazzi.
I media rendono sempre più presenti fatti di cronaca riguardanti il bullismo, il cyberbullismo e il body shaming.
Questo crea una rete informativa che, nel bene o nel male, rende consapevoli delle tragiche conseguenze di certi comportamenti.
E’ senza ombra di dubbio uno strumento ad alto livello impattante che, insieme alle tante iniziative a riguardo, come spettacoli e convegni, può arrivare ad intaccare il fenomeno.
Questa eco deve aumentare sempre più, affinchè tutti gli enti educativi possano interagire armonicamente, per creare un ambiente di crescita favorevole allo sviluppo dell’autostima, a cui si arriva con il libero sviluppo delle personali tendenze, sia fisiche che spirituali e mentali.
Alla luce di ciò il Liceo Scientifico Zaleuco si propone come scuola attenta ad una formazione completa dei suoi allievi, che dia spazio ai loro propositi, facendoli sentire protagonisti della società, ciascuno con le sue caratteristiche o “diversità”, perché ogni “diversità” è un’opportunità di vivere la vita da un’imprevista e meravigliosa angolazione.
“Chi decide chi è normale? La normalità è un’invenzione di chi è privo di fantasia” (Alda Merini).