di Simona Ansani
CATANZARO – <<Da tanti, troppi anni si sente parlare dell’attivazione della Clinica Pediatrica presso il Campus universitario di Germaneto senza il raggiungimento di un risultato concreto. Al riguardo, ho ricevuto numerose sollecitazioni e ho potuto approfondire l’argomento con alcuni pediatri che mi hanno manifestato tutta lo loro preoccupazione. Non a caso, la “Fimp” (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha inviato una lettera al Presidente Occhiuto, in qualità di Commissario ad Acta per la Sanità, e all’attuale management della Sanità in Calabria evidenziando la situazione di stallo burocratico in cui versa la vicenda e invitandoli a non far passare altro tempo per l’assegnazione dei posti letto presso la Clinica Pediatrica dell’Università Magna Grecia di Catanzaro>>. Ad asserire ciò il Consigliere Regionale Ernesto Francesco Alecci, sottolineando che ad oggi l’unica attività svolta è quella di tipo ambulatoriale, mentre la parte day hospital è limitata anche a causa della carenza del personale sanitario.
<<Questa grave situazione, oltre a provocare disagi psicologici ed economici alle famiglie che sono costrette sempre di più a ricorrere a ricoveri fuori regione – commenta Alecci – sta mettendo a rischio il futuro della Scuola di Specializzazione in Pediatria con la perdita di ben 13 posti che potrebbero formare giovani medici per le nostre strutture ospedaliere e la nostra rete di medicina territoriale. Senza i posti letto a disposizione verrebbe compromessa tutta quella preziosa attività di studio e ricerca scientifica alla base della formazione di nuovi pediatri. Come già successo in passato, rischiamo di perdere delle brillanti risorse umane che si sono formate sul nostro territorio ma che andranno a svolgere la loro fondamentale attività medica in altre regioni o altri Paesi>>.
Ecco quindi che la necessità sempre più impellente di un polo d’eccellenza pediatrica nel capoluogo calabrese deve essere di rapida attuazione <<la burocrazia non può essere più un alibi accettabile per una Sanità che sta vivendo solo di proclami – conclude Alecci – il tempo a disposizione è finito, perdere anche questa occasione sarebbe davvero imperdonabile: i bambini e gli adolescenti calabresi, la speranza e il patrimonio più grande per la nostra regione, devono poter essere curati nella propria terra, accanto ai loro cari, ricevendo la migliore assistenza medica possibile>>.