di Redazione
MONASTERACE – Il dirigente del settore 7 “Ambiente e territorio” della Regione Calabria Francesco Costantino ha comunicato al Comune di Monasterace, alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Locri, alla Prefettura di Reggio Calabria e all’avvocatura regionale, l’avvio del procedimento amministrativo di revoca del finanziamento relativo ai lavori di collegamento e ottimizzazione del sistema fognario di Monasterace Superiore e Monasterace Marina al depuratore consortile di Caminia suo tempo oggetto di una convenzione tra la Regione Calabria e il Comune di Monasteraceì stipulata in data 28 aprile del 2009.
Si tratta, come si ricorderà, di un finanziamento superiore al milione di euro, già erogato al Comune di Monasterace, pere il quale, con nota n. 262462 dello scorso 10 agosto, il dipartimento della Regione Calabria aveva intimato all’Ente di adottare, con decorrenza immediata, tutti i provvedimenti necessari, finalizzati a ripristinare il sistema di collegamento a proprie cure e spese, onde assicurare la sua efficienza. Tuttavia, con due sopralluoghi compiuti dai tecnici della Regione il 6 e il 12 luglio scorsi, l’intervento non risultava realizzato, tanto che l’opera era da intendersi come non efficiente e funzionante.
Una vicenda sulla quale la Procura della Repubblica di Locri ha in corso indagini per individuare eventuali reati derivanti sia dall’incompleta realizzazione dell’intervento in esame, sia dai danneggiamenti subiti dall’opera, all’esito dei quali la Regione si riserva, comunque, di tutelarsi nelle sedi opportune.
La Regione contesta al Comune di Monasterace di essere rimasto inerte nella conservazione della cosa pubblica, omettendo la normale diligenza nella custodia del bene, nonché nella limitazione dei danni subiti a causa degli atti vandalici, consistenti in una situazione di inadempimento che avrebbe impedito il raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla Regione in materia di depurazione e provocando alla stessa un danno e un aggravio di spesa sul bilancio per il finanziamento di opere rimaste inutilizzate.
Insomma, la Regione contesta all’Ente una responsabilità amministrativo-contabile, tale da costringerlo a procedere al recupero del finanziamento già erogato.