(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI – “Dall’esperienza di Nati per leggere alla legge regionale n. 35/2019 – Norme per la promozione e la diffusione della lettura in età prescolare”: è stato il tema portante dell’iniziativa di questo pomeriggio, scaturita da un’idea di Francesco Mammì, già direttore dell’unità operativa di Pediatria di Locri, tenutasi nella sala convegni del liceo delle Scienze Umane e Linguistico G. Mazzini, alla quale hanno preso parte docenti, esperti del settore e istituzioni.
“Nati per leggere” che quest’anno compie vent’anni, è un progetto che punta proprio alla diffusione capillare della lettura tra i bambini nella fascia di età compresa tra i 0 a 6 anni e a livello nazionale, è promosso dall’Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e dal Centro per la Salute del Bambino. Proprio dalla lettura, si crea tra genitore e bambino una sinergia che costituisce un’esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo dei più piccoli e per lo sviluppo delle capacità dei genitori di crescere con i loro figli. Studi scientifici hanno dimostrato infatti, che i primi anni di vita sono necessari per la salute e lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del bambino, con effetti significativi per l’intero corso della sua vita.
Al progetto di “Nati per leggere” si è aggiunto recentemente, il provvedimento legislativo n. 35/2019 che disciplina le norme per la promozione e la diffusione della lettura in età prescolare e di cui primo firmatario, è stato il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Irto. Si tratta di una legge che intende promuovere e valorizzare il diritto di accesso al libro, rimuovendo gli ostacoli che di fatto, limitano, l’effettivo esercizio della lettura in età prescolare nel territorio regionale.
Ad introdurre l’argomento, descrivendo il connubio venutosi a creare tra il progetto “Nati per leggere” e la legge regionale n.35/2019, è stato Francesco Mammì. «Come pediatri – ha esordito Mammì – ci siamo impegnati per questa progettualità. La legge regionale approvata recentemente, rappresenta un valido strumento per la Calabria. La nostra regione è stata la prima ad aver legiferato sulla fascia di età 0/6 anni, quella che viene considerata la fascia più idonea, atta a favorire l’amore per la lettura. La crescita del bambino in termini di sviluppo cognitivo, relazionale e sociale, è notevolmente avvantaggiata dalle pratiche della lettura applicate dai componenti della famiglia. Ciò può incidere sul cambiamento della storia di un bambino».
Sulle buone pratiche da trasmettere per il corretto sviluppo del bambino, Mammì, ha ricordato in primis, quando nel 2003 fu attivata all’interno del reparto di Pediatria del presidio ospedaliero di Locri, una biblioteca ben attrezzata (e “Nati per leggere” muoveva i suoi primi passi) a tutela del benessere del bambino «Credo – ha aggiunto – che i genitori debbano fare riferimento a questo progetto, una strategia per avvicinare i bambini alla lettura che non può essere imposta, bisogna amarla. Secondo l’indagine OCSE-Pisa infatti, preoccupano i dati allarmanti riscontrati, con una bassa tendenza alla lettura, registrata nella nostra Regione. Se si parte dai primi anni di vita del bambino, questa tendenza può essere invertita».
Domenico Capomolla, referente regionale dell’Associazione Culturale Pediatri- Nati per leggere, ha presentato le finalità, i principi portanti e le modalità attuative e organizzative del progetto. «In Nati per leggere – ha spiegato – tutta la comunità (ad esempio, politica, amministratori, scuole, famiglie, biblioteche), si prende cura dell’educazione dei bambini». Anche Capomolla, si è soffermato sulla cosiddetta “povertà educativa” e di come la legge regionale, possa essere un espediente per contrastarla. Secondo la media del rapporto Istat SDGs 2019, alle scuole medie 3 ragazzi su 20 non raggiungono la sufficienza nelle competenze alfabetiche (comprensione del testo scritto e parlato) e 4 ragazzi su 10 in matematica. La percentuale aumenta fra gli adolescenti di famiglie con basso livello socio economico e culturale. «La legge n. 35/2019- ha sostenuto Capomolla – va inquadrata nella lotta alla povertà educativa, è arrivato il momento di combatterla. Il ruolo dei genitori è capillare per poter sostenere le funzioni cerebrali del bambino, soprattutto nei primi sei anni di vita. La gestione delle emozioni è fondamentale nella relazione tra genitore bambino».
Per il segretario regionale Federazione Italiana Medici Pediatri – Calabria, Antonio Gurnari, uno degli otto indicatori di salute del bambino è rappresentato dalla lettura in età precoce. Spesso però, i moderni mezzi di comunicazione, incidono negativamente non solo sullo sviluppo cognitivo del bambino (allontanandolo dal piacere della lettura), ma anche su quello fisico, creando le condizioni di sovrappeso e obesità infantile, intercettati nei primi anni di vita.
A seguire, è stata la volta della docente del Mazzini, Daniela Callea, che ha illustrato il progetto di Nati per leggere di Bova Marina “Meletàme Ismia” che ha ottenuto diversi mesi fa, nella categoria Progetti Esordienti, il Premio Nazionale Nati per Leggere, giunto alla decima edizione. Il progetto, promosso dall’oratorio salesiano e dal Comune di Bova Marina, si avvale di una rete territoriale che coinvolge volontari NpL, pediatri, educatrici, associazioni del territorio con l’obiettivo di «Consolidare – ha spiegato la docente – l’esperienza della lettura #abassavoce, riproducendola nella pratica quotidiana in famiglia”.
Le conclusioni sono state affidate al presidente del Consiglio regionale Nicola Irto. «La norma – ha commentato – vuole esaltare e dare priorità all’età prescolare (0/6anni), consentendo alle amministrazioni comunali, alle biblioteche e al sistema bibliotecario regionale, di prevedere una postazione per la lettura in età prescolare. Serve raccontare ai privati l’importanza di questo investimento sulle giovani generazioni, i cui risultati chiaramente non si otterranno dopo un anno. Siamo la prima regione in Italia ad aver legiferato in questo senso, ad aver accolto in maniera positiva quell’esperienza straordinaria che risponde al nome di “Nati per leggere”. Questa norma può essere la migliore risposta ai dati drammatici alla povertà educativa, una misura utile per sanare questo fenomeno».
VIDEO CON LE INTERVISTE A FRANCESCO MAMMI’, DOMENICO CAPOMOLLA, NICOLA IRTO E WALTER CORDOPATRI