R. & P.
In una Calabria con la Sanità peggiore d’Italia, commissariata da due lustri ed oggi decapitata e derisa, anche una personalità come Gino Strada, indicato da più parti come nuovo commissario, è diventato elemento di divisione. Non posso dire di essere sorpreso, me lo aspettavo. È una figura scomoda perché fuori dagli schemi entro i quali il potere, di dx e di sx, è abituato ad incasellare e controllare gli uomini, le donne e le loro azioni. Gino Strada è un uomo politicamente schierato e la sua organizzazione, come la maggior parte delle ONG, è nella lista nera della destra più becera di questo paese ma anche la parte politica che dovrebbe essergli più vicina è divisa e si perde in vari distinguo, iniettando incertezze nel dibattito. Non è un buon inizio, qualora questo inizio ci dovesse essere.
Chi cerca di contrastare la sua nomina, non potendolo attaccare sulle sue competenze mediche e sulla sua integrità morale, dice che non ha competenze organizzative, logistiche, che non ha esperienza per misurarsi con la complessità ambientale calabrese. Come se aprire dal nulla ospedali in Afghanistan o altre zone di guerra non richiedesse capacità organizzative e logistiche di eccellenza. Come se trattare con dittatori e capi villaggio, con cultura e visione della vita agli antipodi, o con organizzazioni terroristiche o con milizie varie non richieda capacità di operare in contesti ambientali ancora più complessi. A meno che non si voglia dire che in Calabria siamo messi peggio dell’Afghanistan e di altre aree dilaniate dalla guerra.
Si dice “ma noi non siamo in guerra” e la nostra salvezza non può che venire dall’interno della stessa Calabria. È vero, non siamo in guerra ma certamente siamo in una situazione di estrema emergenza, ad un passo dal baratro, e in situazioni di questo genere può essere decisiva una personalità di valore e competenza indiscutibili come il Dott.Strada.
Serve qualcuno che sappia come deve funzionare la Sanità ed in particolare la Sanità pubblica, che sappia come riorganizzare gli ospedali e come erogare i servizi territoriali in aree disagiate. Come riorganizzare la logistica ed introdurre le tecnologie necessarie a tutti i livelli. Come selezionare e formare i medici ed il resto del personale. Come fare queste cose con risorse limitate ma anche come recuperare le risorse che competono alla Calabria e che le sono negate.
Serve qualcuno che sia generoso e pronto a tornare al suo ruolo precedente una volta assolto il suo compito e non qualcuno che lavori per garantirsi un dopo. Anzi parte essenziale di questa generosità deve essere l’attitudine a lavorare per preparare il dopo per chi verrà dopo, in modo che la Sanità calabrese sia in grado di tornare a camminare sulle proprie gambe e non solo perché si sarà sanato il bilancio.
Serve qualcuno che trovi accoglienza ed ascolto nelle segrete stanze romane al di là del ruolo conferitogli e che, se necessario, abbia la capacità e la libertà di battere i pugni sui tavoli che frequenterà in quelle stanze.
Serve qualcuno che, perché no, abbia buona stampa, sia in grado di cambiare verso alla narrazione negativa nella quale i media sguazzano parlando della Calabria e della sua Sanità
Esistono figure simili all’interno della Calabria? A questa domanda si scatena la guerra tra campanili per cui ognuno ha una figura da proporre, naturalmente disconosciuta da quasi tutti gli altri. Tutte figure rispettabilissime e competenti, appassionate e innamorate della nostra terra e quindi utilissime alla causa ma siamo certi che queste figure racchiudano tutte le qualità oggi necessarie? Io non ho certezze.
Noi calabresi dovremmo essere grati ad un uomo come Gino Strada, se dovesse accettare di mettersi al servizio della nostra emergenza. Dovremmo esserlo perché in una tale impresa avrebbe tutto da perdere e nulla da guadagnare perché, in caso di fallimento, lui ed Emergency verrebbero attaccati violentemente. Dovremmo quindi lasciare ai politicanti nazionali la vergogna di cercare consenso con questa diatriba tutta giocata sulle nostre spalle. Che tanto la nostra Sanità è stata stuprata da dx e da sx.
Certo Gino Strada avrebbe bisogno di creare una squadra di alto profilo nella quale sarebbe utile coinvolgere anche eccellenze calabresi che possano aiutarlo ad orientarsi con la loro conoscenza di quanto accaduto sinora, delle esigenze del territorio, della politica locale. Dovrebbe dedicare anche del tempo per individuare, tra i giovani funzionari quelli più capaci, motivati ed eticamente inattaccabili in grado di raccogliere il testimone quando il lungo commissariamento sarà finalmente completato.
Infine, se Gino Strada dovesse accettare di scendere in Calabria, le forze dell’ordine ne garantiscano la sicurezza e la magistratura, piuttosto che consigliargli di chiudersi in una fortezza per proteggersi dall’assalto dei tartari, lo aiutino per gli aspetti legati al ripristino della legalità con indagini mirate a colpire i corrotti ed i profittatori.
Se veramente il Governo dovesse convergere sul nome di Gino Strada, mettiamo da parte la nostra tradizionale diffidenza che ci caratterizza appena entriamo in contatto con un forestiero, mettiamo da parte le barriere ideologiche, mettiamoci a sua disposizione perché sono convinto che lui si metterà a nostra disposizione. Percorriamo un tratto di Strada insieme per poi riprendere in mano il nostro destino e proseguire da soli.
12 Novembre 2020
Saverio Orlando (Movimento 10 Idee per la Calabria)