di Giovanni Calabrese*
LOCRI – In merito al difficile “parto” cha ha portato il Governo Renzi alla nomina dell’Ing. Scura, quale Commissario della Sanità calabrese, in sostituzione del Gen. Pezzi, è difficile non esprimere disappunto e non evidenziare l’errore della deputazione parlamentare calabrese e dell’Anci Calabria nel non sostenere con forza e determinazione la nomina del Presidente Oliverio a Commissario.
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La politica calabrese, per le solite logiche politiche distruttive, ha scelto, ancora una volta, di dividersi non sostenendo il percorso richiesto ed indicato dal Presidente Oliverio.
La politica calabrese non ha compreso l’importanza di riappropriarsi, per il tramite della massima carica istituzionale regionale, della guida di un settore chiave che incide in modo chiaro e netto sulla vita quotidiana dei cittadini calabresi.
Non si è afferrato che sulla Sanità non si doveva guardare all’interesse dell’appartenenza della propria parte politica o di corrente partitica per come accaduto, ma sarebbe stato giusto e corretto affidare il ruolo al Presidente della Regione che tra l’altro ha il bilancio regionale assorbito in massima parte propria dalla Sanità. Non averlo fatto evidenzia una miopia politica non indifferente che ancora una volta colpisce e penalizza la comunità calabrese.
La Calabria è una terra sfortunata, ma spesso è evidente che siamo proprio noi calabresi a pilotare le negatività del nostro destino.
La Sanità incide sulla vita dei calabresi in quanto rappresenta la salute, incide sulla vita dei cittadini chenecessitano quotidianamente dei servizi erogati appunto dall’azienda sanitaria, servizi che oggi non sono adeguati sia dal punto di vista qualitativo sia da quello quantitativo; la Sanità, inoltre, rappresenta la più importante realtà economica ed occupazionale regionale.
Venendo alla problematica della Sanità nella Locride, maggiormente colpita dal disinteresse politico degli ultimi anni, per come il sottoscritto non ha esitato a denunciare indipendentemente dalla nota e confermata appartenenza politica, ma nell’interesse della collettività amministrata e dell’intero territorio locrideo, rinnoviamo al Presidente Oliverio tutte le nostre preoccupazioni appellandoci allo stesso affinché si possa individuare un percorso che ridia dignità all’Ospedale della Locride ed a tutta la sanità territoriale.
Da un anno e mezzo abbiamo lanciato modo chiaro e netto il nostro grido d’allarme, Il prossimo ed ormai vicino 15 maggio sarà trascorso un anno intero da quando i sindaci della Locride decisero di incatenarsi davanti al nosocomio locrese per far comprendere la gravità della situazione. Preoccupazioni raccolte dal Vescovo della Diocesi Mons. Oliva, che si è fatto promotore di una partecipata veglia di preghiera, ma preoccupazioni totalmente ignorate dalle alte sfere decisionali della politica che oltre a sterili e demagogiche “passerelle” nulla hanno fatto per un territorio martoriato e per il morente settore sanitario.
Oggi, sempre più sconfortati e preoccupati, rinnoviamo a Lei, Presidente Oliverio, il nostro ultimo disperato appello, il nostro ennesimo grido di dolore e di rabbia.
La Locride non può e non deve continuare ad essere mortificata, ad essere presa in giro, ad essere meta di ridicole visite elettorali e dimenticata, ignorata e trascurata nelle successive fasi di governo.
Signor Presidente, la Locride oggi ha bisogno di un’attenzione particolare nella Sua agenda politica. Non ci trascuri, dia priorità alla Locride, ci aiuti ad uscire dall’isolamento, ci aiuti a dare ai nostri cittadini una Sanità adeguata con servizi efficienti adeguati e qualificati.
Siamo consapevoli che non ha la bacchetta magica, per come di recente sostenuto nel corso dell’incontro con i sindaci del territorio, ma siamo anche certi, e lo verifichiamo quotidianamente, che i nostri cittadini sono stanchi, esasperati e delusi da vent’anni di promesse e di disattenzione nei confronti di un popolo onesto e solamente desideroso vivere in modo dignitoso .
Presidente, attendiamo risposte e Le attendiamo proprio in quel settore che oggi il Governo nazionale, a nostro avviso sbagliando, non Le ha dato carta bianca ed incondizionata fiducia. Riteniamo che non averlo fatto, per evidenti logiche politiche, non sia stato giusto corretto e non è stato un dispetto nei Suoi confronti, ma nei confronti dell’intera Calabria.
Chi Le scrive è a tutti noto che ha ideali politici ed appartenenze politiche diametralmente opposte alle Sue, ma ha a cuore come Lei, indipendentemente dalle suddette appartenenze logiche politiche, l’interesse per la Calabria e per il futuro del popolo calabrese, interesse che dovrebbe accomunare e non dividere.
Nel guardare con interesse ed attenzione all’idea di un’Azienda Sanitaria unica regionale e nel condannare decisioni sbagliate che, come purtroppo sulla scelta del commissariamento hanno prevalso, dividendo e penalizzando ancora una volta la nostra Calabria, la Calabria dei calabresi, rinnoviamo il nostro accorato appello a non dimenticarsi della Locride, a passare dalla fase della campagna elettorale e dalla fase di ascolto a quella dei fatti e delle azioni concrete che i calabresi attendono con ansia.
*: Sindaco della Città di Locri e cittadino della Locride
“Orgogliosamente Uomo di destra ed Uomo libero di pensare e di scegliere e di portare avanti una Rivoluzione Democratica per il Locride e per la Calabria”