LOCRI – La campagna elettorale per le amministrative 2013 è già iniziata da tempo, ma stasera il gruppo di Leali alla Città, che lo scorso anno ha sostenuto la candidatura a sindaco di Giovanni Calabrese, ha impresso una decisa accelerata in vista del prossimo appuntamento elettorale. Nella sede della Calabriamatik, infatti, la compagine politica ha già anticipato alcuni temi caldi della prossima competizione, soffermandosi, soprattutto, su alcune priorità programmatiche, che in parte ricalcano il programma delle lista alle amministrative 2011, e in parte risentono dell’attività svolta dal gruppo (il più numeroso della minoranza coi suoi tre consiglieri) che nell’anno e mezzo di opposizione alla giunta Lombardo ha condotto un’attività assai sostenuta. E allora, ribadendo che le divisioni del centrodestra cittadino che sono state la principale causa della sconfitta alle passate elezioni comunali sono già un ricordo lontano e quindi si sta lavorando a una lista espressiva di tutte le anime del centrodestra cittadino (dunque insieme a SìAmo Locri e Città in Comune) aperta alle espressioni provenienti della società civile, Passafaro, Calabrese e Capogreco si lanciano in una difficile sfida in cui si riesca a conciliare il rigore nella gestione della cosa pubblica con la capacità di creare sviluppo attraendo investimenti dai privati, passando per alcune grandi opere che s’intende realizzare sfruttando i fondi del cosiddetto “Decreto Fortugno”, opportunamente riveduto e corretto. Ma non solo. La piccola fuga in avanti di cui si è reso interprete Giovanni Calabrese riguarda la “quasi certezza” che in tempi brevi il commissario prefettizio Francesca Crea e il suo vice Putortì riusciranno ad approvare il bilancio di previsione 2012 e ad evitare il dissesto. Vedremo. Intanto, stasera, tra il folto pubblico presente c’erano vecchi e nuovi sostenitori, tra cui molti candidati in lista nel 2011 e anche l’ex vicesindaco di Siderno Pietro Sgarlato che risiede a Locri. Ma andiamo per ordine. Alfonso Passafaro ha fatto gli onori di casa, esprimendo soddisfazione per la buona partecipazione all’assemblea. Passafaro, che ha vestito i panni del “pasionario”, lasciando (ed è una novità) a Calabrese quelli del “moderato” ha premesso che «Non si sa ancora se si voterà a febbraio, a marzo oppure oltre. Di sicuro – ha proseguito – i tempi sono ristretti e noi stiamo già preparando le candidature a sindaco e consiglieri e anche il programma, anche se quest’ultimo c’è già visto che la nostra proposta programmatica del 2011 è ancora attuale». Non manca un riferimento all’opposizione fatta nell’ultimo anno e mezzo in consiglio comunale. «Di sicuro – ha detto Passafaro – se fossimo stati maggioranza Locri non sarebbe ridotta così. Noi le abbiamo provate tutte dai banchi dell’opposizione per raddrizzare la situazione, ma ora vogliamo lasciarci il passato alle spalle e pensare a una lista capace di governare questa città, porsi degli obiettivi da realizzare a scadenze precise, ragionando in termini di comprensorio, di Locride e non di campanile. Se non dovessimo realizzare questi obiettivi nei tempi previsti, io sarò il primo – ha precisato – a lasciare incarichi e attività politica, anche se sono molto ottimista, perchè basterà mettere in campo le tante competenze e professionalità che abbiamo nel nostro gruppo e invertire la rotta di chi ha pensato fino a oggi che l’unica soluzione possibile fosse quella della dichiarazione di dissesto. Noi – ha proseguito- non la pensiamo così, e guardiamo ai fondi del decreto Fortugno e dei Pisl che vanno spesi per il bene di questa Città». I ringraziamenti iniziali di Giovanni Calabrese ai commissari Crea e Putortì suonano quasi come una provocazione. «A loro -ha detto – va rivolto il nostro plauso perché presto approveranno il bilancio di previsione ed eviteranno il dissesto, pur non avendo la bacchetta magica ma essendo, piuttosto, animati da tanta buona volontà, anche grazie al positivo esito della sentenza in Appello della vicenda “Morgante-Alberghiero” che alleggerisce, di fatto, la massa dei debiti fuori bilancio dell’Ente». Non manca un sorprendente riferimento alle vicende della politica nazionale, nel quale Calabrese sembra vestire i panni del dissidente interno al centrodestra. «La situazione – ha detto – è degenerata dopo il ritorno di Berlusconi che ha anticipato la fine del Governo Monti e se a fine inverno sarà election day, noi lavoreremo anche durante le feste di fine anno per allestire una lista elettorale insieme a SìAmo Locri e Città In Comune, per comporre una lista di centrodestra aperta al contributo della società civile capace di presentare agli elettori un programma amministrativo serio, snello e credibile, anche tenendo conto che 1/5 dei candidati dovrà essere composto da donne (ma in questo eravamo già a posto nel 2011) e con la doppia preferenza bisognerà votare una “coppia di fatto” composta da un candidato di sesso maschile e uno di sesso femminile». Calabrese assicura che Francesco Macrì e Raffaele Sainato sono pienamente d’accordo, «come evidenziato nella riunione congiunta che abbiamo tenuto qualche giorno fa e insieme ribadiremo anzitutto le proposte già avanzate nel corso di numerose sedute di consiglio comunale, anche grazie alla positiva interlocuzione avviata col Governatore della Calabria Scopelliti, e tese a rimodulare il protocollo d’intesa con gli altri attori istituzionali interessati per ottenere dai fondi del “decreto Fortugno” quello che serve realmente a Locri, partendo, ovviamente dalle scuole». E allora, a proposito di rimodulazione del protocollo d’intesa del Decreto Fortugno, Calabrese rilancia l’idea della realizzazione del nuovo lungomare di Locri definito da lui «Opera fondamentale per la città», del completamento del PalaCultura e dell’auditorium, oltre che dello stadio comunale «attualmente privo della necessaria agibilità» e della costruzione di due campi di “calciotto” accanto al PalaSport di contrada Licino. Per fare questo, secondo Calabrese «Si può anche rinunciare alla realizzazione di una piscina, visto che a Siderno, Ardore, e soprattutto allo stabilimento termale di Antonimina-Locri la struttura esiste già, ma anche dell’incubazione delle attività di valorizzazione dell’artigianato artistico e si possono utilizzare diversamente i 750.000 euro inizialmente previsti per l’ormai ex Università di Locri». Proprio il punto relativo alla piscina ha fatto sobbalzare Alfonso Passafaro che ha detto che «C’è chi vorrebbe privatizzare la piscina e tutto lo stabilimento termale, cosa che noi non permetteremo, perché vogliamo che tutto ciò rimanga assolutamente pubblico», mentre Calabrese ha rimarcato la necessità di realizzare opere e progetti di sviluppo «ricorrendo allo strumento del project financing per il quale i veri imprenditori privati (e non i “predatori”) possano investire a Locri». Resta il tempo per le altre priorità programmatiche, come la drastica riduzione dei fitti passivi a carico del Comune «Ospitando uffici e strutture negli immobili di proprietà comunale o nei beni confiscati alla ‘ndragheta», al «Rinnovato interesse verso la sanità per la quale non potremo più permettere ulteriori spoliazioni», «Al porto turistico della Locride» e all’integrazione degli stranieri che risiedono nel nostro territorio «In modo – è stato detto dalla platea – che da potenziale “problema” si trasformino in una risorsa per la comunità».
GIANLUCA ALBANESE