di Redazione
CUTRO – Semaforo verde per il decreto legge sui migranti, ovvero i flussi regolari di migranti e il contrasto all’immigrazione irregolare.
E’ quanto emerge in conferenza stampa, al termine del Consiglio dei Ministri tenutosi questo pomeriggio a Cutro.
“La norma principale – ha affermato la premier Giorgia Meloni – riguarda i reati legati alla tratta delle persone e prevede un aumento delle pene per il traffico dei migranti. Si introduce una nuova fattispecie di reato per chi provoca la morte o lesioni gravi per il traffico di persone che prevede una pena fino a 30 anni di reclusione. Un reato che verrà perseguito dall’Italia, anche al di fuori dei confini nazionali. Volevamo dare un segnale concreto- ha poi continuato – è la prima volta che viene celebrato un Cdm nel luogo in cui si è svolta una tragedia come questa. Faremo tutto quello che va fatto per sconfiggere questi criminali”.
Ringraziamenti poi sono stati espressi da Giorgia Meloni, al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“Non c’è stato – ha rimarcato la premier – incontro bilaterale dove io non abbia trattato questa materia. Il tema europeo diventa ancora più centrale. All’indomani della tragedia ho scritto una lettera ai vertici dell’Ue per chiedere azioni concrete immediate. Su questo serve il coinvolgimento dell’Europa a partire dalla coesione e dalle risorse. Abbiamo bisogno di risposte a 360 gradi. L’Italia non può affrontare da sola il problema. Da parte della Von der Leyen c’è stata una risposta a questo, che segna di fatto un cambio di passo. Fondamentalmente noi chiediamo che dal prossimo Consiglio europeo, arrivino passi concreti. Vogliamo stabilire il principio che non accettiamo la tratta delle persone del terzo millennio”.
“Siamo determinati – ha poi chiosato Giorgia Meloni – a sconfiggere la tratta di esseri umani, responsabile di questa tragedia, la nostra è una politica di maggiore fermezza. Credo che un altro modo per combattere i trafficanti di esseri umani, sia dare il mesaggio per cui non conviene entrare illegalmente in Italia, pagare gli scafisti e rischiare di morire”.