RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA LETTERA APERTA INVIATA DAL DIRIGENTE DEL PD DI GIOIOSA JONICA ANTONIO LAROSA E DAL SEGRETARIO DEL PD DI MAMMOLA NENSI SPATARI AGLI AMMINISTRATORI COMUNALI DELLA VALLATA DEL TORBIDO
Gentilissimi, come Vi è già ampiamente noto, il 29 aprile 2013 è il termine ultimo – concesso ai comuni disponibili a farsi carico del mantenimento della sede dell’Ufficio del Giudice di Pace di Gioiosa Jonica – per inoltrare apposita richiesta formale finalizzata alla conservazione, anche in forma consorziata, della suddetta sede. Il Ministero della Giustizia ha infatti pubblicato sul proprio bollettino ufficiale (B.U. n. 4 del 28.02.2013) l’elenco degli Uffici dei Giudici di Pace che saranno soppressi ed accorpati ad altri. Nell’elenco figura anche l’Ufficio di Gioiosa Jonica che, secondo quanto stabilito, andrebbe accorpato a quello di Locri. A questo punto, l’unica possibilità per il Comune di Gioiosa Jonica di garantire la presenza dell’Ufficio del Giudice di Pace sul proprio territorio è quella di assumersi – in proprio o consorziandosi con i comuni vicini della Vallata del Torbido – gli oneri economici per il funzionamento el’erogazione del servizio (compreso il personale amministrativo) restando a carico del Ministero della Giustizia i soli compensi dei giudici. Il Giudice di Pace di Gioiosa Jonica rappresenta un’importante presenza dello Stato italiano e un significativo simbolo di democrazia per il territorio della Vallata del Torbido. Quella del Giudice di Pace sarebbe una perdita grave non solo perché verrebbe meno un presidio di legalità sul territorio ma, soprattutto, perché i cittadini si vedrebbero privati di un servizio (quello della giustizia) che, nel corso degli anni è stato erogato in maniera certamente positiva. Gli uffici del Giudice di Pace non disbrigano solamente gli affari relativi al contenzioso civile e penale, ma servono la cittadinanza anche per numerosi affari amministrativi (con evidenti risparmi di tempo e di denaro): si veda il rilascio di atti notori per successioni o per asservimenti di volumetrie edificabili, asseverazione di perizie tecniche giurate, traduzioni, copie conformi all’originale e quant’altro. La durata di emissione delle sentenze e degli altri provvedimenti è particolarmente celere, in media con quella nazionale dei giudici di pace (un anno o poco più); mentre, con il trasferimento a Locri, si finirebbe per appesantire ulteriormente il carico dei procedimenti in trattazione (a quelli in atto presso il Giudice di Pace di Gioiosa andrebbero ad unirsi i procedimenti delle altre sedi accorpanti), senza prevedere un aumento dei giudici e/o del personale di cancelleria. Per non parlare, poi, del fatto che bisognerebbe individuare locali idonei a garantire la trattazione di tutti i procedimenti dei Giudici di Pace accorpati, quando in verità la struttura di Gioiosa Jonica appare confortevole sotto tutti i punti di vista (aula di udienza e di cancelleria ampia; parcheggi nelle immediate vicinanze; tabaccheria vicina per l’acquisto dei contributi unificati e delle marche da bollo, ecc.). La soppressione dell’Ufficio comporterebbe inesorabilmente la perdita di un ulteriore servizio, creando forte disagio agli utenti, oltre al fatto che molti professionisti e cittadini – che oggi frequentano la cittadina di Gioiosa Jonica durante i giorni dedicati alle udienze (e non solo) usufruendo, oltre al servizio giustizia, anche dell’indotto commerciale che esso crea – si vedrebbero costretti a recarsi a Locri, con conseguente aggravio della già precaria situazione commerciale del nostro territorio. L’accorpamento degli uffici del Giudice di Pace non comporta nessun risparmio diretto da parte dello Stato Italiano, che sulla logica di un’ingiusta “spending review” evita di tagliare effettivamente gli sprechi esistenti nella pubblica amministrazione (spese militari, costi della politica, enti inutili, illegalità e corruzioni varie, ecc.) e si orienta, viceversa, a tagliare servizi essenziali per il cittadino (giustizia, sanità, ecc.), con un aggravio dello smantellamento dello stato di diritto e della società civile. Le spese, per espressa previsione dell’art. 3 comma 2 d.lgs. 156/2012 – recante “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici dei giudici di pace, a norma dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148”, sono a carico degli Enti Locali disponibili al mantenimento degli uffici di giudice di pace; gli stessi Enti Locali devono altresì prevedere, già all’atto della delibera, il fabbisogno del personale necessario per il funzionamento dell’ufficio. Gli Enti locali dovranno assicurare le attrezzature tecniche ed informatiche e i servizi occorrenti per il funzionamento degli uffici, sostenendo le spese relative all’acquisto ed alla fornitura dei medesimi ivi comprese le utenze. Anche le spese relative agli immobili saranno interamente a carico degli Enti locali. In caso di esito positivo della richiesta di mantenimento, resta a carico del Ministero, unicamente, la formazione iniziale del personale individuato nei ruoli dell’Ente locale. Come si può calcolare il piano economico finanziario di un ufficio del giudice di pace? Tenuto conto che le spese per i compensi del personale della magistratura onoraria e quelle relative alla formazione iniziale del personale amministrativo sono a carico del Ministero, i preventivi di spesa per il funzionamento della sede giudiziaria possono essere effettuati dall’Ente locale con le stesse modalità che l’Ente applica per le spese inerenti ad altri servizi amministrativi. Occorre poi considerare: (1) che l’immobile dell’Ufficio del Giudice di Pace di Gioiosa Jonica è già di proprietà del Comune; (2) che nel bilancio comunale di Gioiosa Jonica sono già ricomprese annualmente le spese vive di gestione e di piccola manutenzione; (3) che il “custode” della struttura di P.zza Aldo Moro è già un dipendente a carico del bilancio comunale e che il rimanente personale necessario per il funzionamento dell’ufficio potrebbe essere messo a disposizione dal Comune stesso (o dai comuni consorziati), provvedendo al distacco di dipendenti/funzionari dell’Ente comunale o dei Lavoratori Socialmente Utili, con appositi piani, eventualmente, di stabilizzazione.
Nella sostanza, rimarrebbero da sostenere esclusivamente le spese per la cancelleria, i materiali di consumo e similari, che potrebbero essere ulteriormente abbattuti prevedendo un serio processo di informatizzazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Gioiosa Jonica, attualmente mancante.
Per tutte queste ragioni, noi sottoscritti
C H I E D I A M O
al Sig. Commissario Prefettizio del Comune di Gioiosa Jonica e ai rappresentanti amministrativi degli altri comuni sopra indicati:
– di voler collaborare unitariamente all’interno di apposito consorzio per la salvaguardia degli uffici di giudice di pace di Gioiosa Jonica, predisponendo nell’immediato incontri intercomunali a ciò finalizzati e aperti alla partecipazione popolare di singoli cittadini, categorie economiche, realtà associative;
– di voler procedere entro il 29 Aprile p.v. con gli atti d’impegno formale previsti dalla normativa sopra citata, indicando la quota di partecipazione di ciascun ente comunale interessato e valutando copertura di costi economici, gestione pianta organica e personale da mettere a disposizione per il mantenimento degli uffici di giudice di pace di Gioiosa Jonica.
Confermando la nostra disponibilità a qualsivoglia forma di collaborazione richiesta, porgiamo cordiali saluti e rimaniamo in attesa di un Vostro puntuale riscontro.
26 Marzo 2013.
Angelo Antonio Larosa – Direttivo PD Gioiosa Jonica / ex assessore provinciale
Nensi Spatari – Segretario PD Mammola / capogruppo consiliare “Per il cambiamento”