RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA IN MERITO ALLA RIUNIONE OPERATIVA SVOLTA QUESTA MATTINA A ROCCELLA JONICA E PROMOSSA DALLA COIM IDEA SULLA FIGURA PROFESSIONALE DEL SEGRETARIO COMUNALE E SULLA LEGGE ANTI CORRUZIONE.
Coim Idea ha avviato il percorso di approfondimento sull’attuazione nei Comuni delle norme che hanno imposto e disciplinano i controlli interni e sull’attuazione della Legge “anticorruzione”, già avviato alla fine del 2012 e sviluppata a maggio scorso con una prima definizione di un piano anticorruzione – denominato “Prime Misure”- e con una significativa verifica sullo stato di prima applicazione di tali istituti. L’obiettivo di Coim Idea è quello di realizzare, con cadenza annuale, un incontro dedicato alla tematica “Mezzogiorno e Autonomie Locali”, che consenta di approfondire i temi correlati alla questione meridionale ed al ruolo delle autonomie locali e regionali. Il primo appuntamento in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Roccella Ionica e l’Unione nazionale Segretari comunali e provinciali, si e’ svolto questa mattina e ha visto come location la sala convegni dell’ex Convento dei Minimi Luciano Paolotti proprio a Roccella Ionica. Numerosa la partecipazione, fra amministratori, segretari e funzionari comunali, per la riunione di Comunità di Pratica Professionale, dedicata al tema: “CONTROLLI INTERNI, ANTICORRUZIONE, TRASPARENZA, SCIOGLIMENTO DEI COMUNI PER SOSPETTO DI CONDIZIONAMENTI O INFILTRAZIONI MAFIOSE”.
A introdurre i lavori l’Amministratore della Coim Idea Carmelo Sellaro, che ha sottolineato l’importanza strategica di tale riunione operativa e la necessità da parte degli Enti che devono prestare la massima attenzione sull’importanza degli strumenti voluti dal legislatore (piano anticorruzione, piano per la trasparenza, codice di comportamento integrativo, regolamento per le incompatibilità, referti dei controlli effettuati, referto dei controlli interni, referto del controllo di gestione, relazione sulla performance), fornendo supporto ed indicazioni operative in modo tale da garantire unitarietà nell’attuazione degli strumenti e nel rispetto delle scadenze. A relazionare al termine dei saluti di benvenuto del Sindaco di Roccella Ionica Giuseppe Certomà, la Dott.ssa Antonella Criaco segretario comunale di Cittanova e componente dell’esecutivo nazionale dell’Unione dei segretari comunali e provinciali, la Dott.ssa Emanuela Ruscio, giudice onorario presso il Tribunale di Palmi, che ha presentato una relazione sui reati contro la Pubblica Amministrazione, e il Dott. Arturo Bianco direttore scientifico e componente organismi di valutazione Coim Idea, già consulente della Commissione Bicamerale Antimafia.
Il ruolo del segretario comunale, come evidenziato dalla Dott.ssa Criaco, definito come il garante della legalità, è il punto di riferimento dell’Ente. Inoltre il segretario comunale e’ responsabile della prevenzione della corruzione. Il comma 7 dell’art. 1 della legge 190/2012 prevede che “Negli enti locali, il responsabile della prevenzione della corruzione e’ individuato, di norma, nel segretario, salvo e motivata determinazione”. Il segretario provvede:
a) alla verifica dell’efficace attuazione del piano di prevenzione della corruzione e della sua idoneita’, nonche’ a proporre la modifica delle stesso quando sono accertate significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengono mutamenti nell’organizzazione o nell’attivita’ dell’amministrazione;
b) alla verifica, d’intesa con il dirigente competente, dell’effettiva rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attivita’ nel cui ambito e’ più elevato il rischio che siano commessi reati di corruzione;
c) ad individuare il personale da inserire nei programmi di formazione.
Vincoli e adempimenti sono stati ampiamente spiegati dal Dott. Arturo Bianco, direttore scientifici e componente organismi di valutazione Coim Idea, già consulente della Commissione Bicamerale Antimafia, come ad esempio il regolamento sulle incompatibilità (entro gennaio 2014); il programma trasparenza (entro gennaio 2014); il piano anti corruzione (entro gennaio 2014); il report dei controlli interni (entro settembre e scelta ente); rispetto dei vincoli trasparenza (entro il 2013); codice comportamento integrativo (entro metà dicembre 2013).
Con l’approvazione del Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), tutte le pubbliche amministrazioni centrali e periferiche dovranno adottare le iniziative previste dal piano. Tra tutte l’individuazione di un responsabile anticorruzione tra i dirigenti apicali ( che potrebbe essere anche il segretario comunale) e il varo del piano triennale di prevenzione della corruzione (PTPC). Riguardo quest’ultimo il limite temporale indicato nel piano è
il 31 gennaio 2014. Il Ptpc , per il quale è previsto un monitoraggio centrale, dovrà prevedere anche concreti e verificabili programmi di formazione in materia di etica, integrità e altre tematiche attinenti alla prevenzione della corruzione. Inoltre il PNA specifica che i piani triennali di prevenzione dovranno coprire gli anni 2013-2016, con la conseguenza che in essi dovranno essere riportati anche le misure anticorruzioni prese nel corso del 2013. Anche dal punto di vista del personale sorgono diverse novità. Infatti le amministrazioni dovranno infatti garantire specifici sistemi di rotazione dei dirigenti per prevenire abusi di posizione e ridurre così i rischi di corruzione, nonché dei responsabili del procedimento per le aree a rischio. Inoltre dovranno essere previsti sistemi per assicurare la tutela dei dipendenti che effettuano segnalazioni di illeciti. Il Piano altresì dispone che i piani triennali dovranno individuare le attività più esposte al rischio di corruzione, come quelle citate nella stessa legge 190: le autorizzazioni o concessioni, la scelta del contraente nell’affidamento di lavori, forniture e servizi, la concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e i concorsi per l’assunzione del personale. Infine nei piani triennali di prevenzione dovranno essere riportati i nomi dei soggetti coinvolti nella prevenzione con relativi compiti e responsabilità.
I risultati delle elaborazioni Coim Idea sugli oltre settanta comuni calabresi e sui circa trenta comuni, tra cui Vicenza e Nuoro, di altre regioni che partecipano alle iniziative della società, sono soddisfacenti. Quasi tutti questi centri hanno monitorato il ricorso alle assunzioni flessibili (tempo determinato, contratti di somministrazione, cococo, lsu, lpu etc) e non sono emerse anomalie degne di rilievo. Solamente in pochi centri non si è fatto ricorso in misura sufficiente alla selezione comparativa, previa adeguata pubblicità, della utilizzazione di questi strumenti. Quasi tutti questi comuni hanno adeguato il proprio sito internet ai vincoli dettati del DLgs n. 33/2013 in materia di trasparenza, anche se non sono ancora presenti le informazioni richieste, in particolare per ciò che riguarda il censimento dei procedimenti amministrativi, la indicazione dei responsabili e, soprattutto, la modulistica che i cittadini devono utilizzare. I primi report dei controlli interni di regolarità amministrativa e contabile evidenziano che il “tasso” di legalità e correttezza dei comuni può migliorare. Nel corso del 2014 i comuni attiveranno anche le prime esperienze di controllo di gestione e sull’andamento finanziario nella consapevolezza che l’insieme di controlli interni costituisce uno strumento assai utile per la prevenzione dei fenomeni di corruzione. I comuni sono inoltre impegnati, con il supporto, di Coim Idea ad adottare entro la fine dell’anno il codice di comportamento integrativo per i propri dipendenti e, entro la fine del mese di gennaio, ad adottare il piano anti corruzione. La regione può svolgere un’attività assai utile se contribuisce a realizzare lo scambio delle esperienze positive che si stanno sperimentando in alcuni comuni calabresi per dare corso alla sperimentazione di questo insieme di iniziative di rafforzamento dei controlli e, di conseguenza, di prevenzione della corruzione e dei rischi di infiltrazione mafiosa. I lavori si sono conclusi con l’approvazione di un documento che contiene cinque proposte operative: rafforzare e coordinare le iniziative di prevenzione interna; commissari professionalizzati; le cinque cose da fare nei singoli Enti; rafforzare le strutture burocratiche; interventi di supporto mirati.