di Domenica Bumbaca
LOCRI – “Le istituzioni hanno abbandonato i lavoratori impegnati nelle pulizie dell’ospedale di Locri” Queste le parole di sconcerto espresse dal segretario provinciale della Fisascat Cisl, all’indomani di quello che sarebbe dovuto essere l’ennesimo sciopero, indetto per il 17 giugno, per i dipendenti delle cooperative del gruppo Coopservice che prestano servizio di pulizie all’ospedale di Locri. Ma non ci sarà nessuno sciopero, perché la disperazione ha preso il sopravvento.
I lavoratori hanno perso la speranza di avere qualche risposta e non ripongono alcuna fiducia nelle istituzioni. In queste condizioni – ha affermato Spanò- è ridicolo anche fare la protesta per sensibilizzare i sordi ed i ciechi, infatti, oltre al danno di non risolvere niente il lavoratore deve sopportare anche la beffa di regalare una giornata di sciopero a chi non ha alcuna volontà di voltare lo sguardo verso di loro. Il lavoro già in tempi normali era una cosa preziosa, in periodi di crisi profonda come questi, è sacro. A tutela della tasca dei lavoratori, la Fisascat Cisl revoca lo sciopero proclamato per il 17 giugno e si determinerà diversamente con i propri iscritti. Le vittorie di Pirro sanno di effimero e sono destinate a sciogliersi come neve al sole” .
I dipendenti sdegnati e sfiduciati – chiosa- sono ormai in balia dello scarico di responsabilità tra Cooperative Omnia, Nosside ed ASP, con le barzellette delle fatture che non si sa quando partono, dove arrivano e chi li deve fare. Le continue proteste fatte nel tempo dagli addetti delle cooperative sono sempre cadute nel vuoto e dalla ASP non si è mai ottenuto un chiarimento definitivo. Spanò non si risparmia e polemizza anche sulla Squillacioti: “I lavoratori ringraziano, di cuore, la dottoressa Squillacioti per non aver mai dedicato un attimo del suo prezioso tempo a chiarire e definire una situazione che umilia un gruppo di lavoratori che hanno dato per scontato che ormai saranno pagati due o tre volte all’anno. Questa situazione può essere annoverata nella casistica dell’ istigazione a delinquere e la magistratura ha il dovere di intervenire per accertare eventuali illiceità nei confronti dei lavoratori e per evitare che l’esasperazione dei lavoratori, in un momento di bisogno, possa degenerare”. “Molto probabilmente – conclude- non c’è gloria per nessuno nel tutelare qualche addetto delle pulizie ma si rende necessario capire il perché di queste lungaggini burocratiche. Chi gioca con la dignità dei lavoratori? Le Cooperative presentano le fatture nel modo che si conviene? In quale anfratto della ASP? Chi ha la responsabilità di liquidare le competenze alle cooperative? Perché questo è un percorso dannatamente complicato? Domande che sicuramente resteranno senza risposta.