R. & P.
In questi giorni di emergenza a causa del Coronavirus, il Sud si trova impreparato ad affrontare questa drammatica situazione, nonostante l’immane sforzo del personale medico e paramedico, a causa dei tagli al sistema sanitario che non andavano fatti e che oggi paghiamo in termini di meno posti letto, meno attrezzature, meno medici.
La sanità nel Mezzogiorno non è come quella del Nord. Tutte le forze politiche sono responsabili di questa situazione che a causa della mala gestione ha portato tali conseguenze.
Il Sud merita di avere una sanità all’avanguardia, che permetta ai suoi cittadini di potersi curare nella propria regione ed evitare i viaggi della speranza nei grandi ospedali del nord, che oltretutto hanno fatto lievitare la spesa sanitaria.
Perché ancora nel 2020 si deve pensare che ci debba essere una sanità di serie A e di serie B? Non per fare polemica, ma solo nei momenti di criticità ci si accorge delle mancanze che abbiamo?
Per quando riguarda la Locride, l’Ospedale di Locri è l’unico punto di riferimento per un comprensorio di 42 Comuni con un bacino di utenza di circa 150 mila abitanti.
Purtroppo, nonostante l’impegno del personale medico e paramedico, la struttura risulta scarsamente dotata di posti letto e di apparecchiature necessarie a garantire l’assistenza sanitaria ai contagiati.
I sindaci della Locride stanno facendo di tutto per cercare di fronteggiare questa emergenza, nonostante la difficile situazione in cui versa il nostro territorio.
Questo nostro comprensorio ha visto chiudere prima l’Ospedale di Siderno a causa dei tagli alla spesa sanitaria che sono stati imposti alla nostra Regione, e ridimensionare poi l’Ospedale di Locri diventato Ospedale Spoke.
Perché allora non utilizzare l’Ospedale di Siderno, rafforzando comunque i presidi di Reggio e Catanzaro, come centro sanitario di accoglienza per i contagiati dal Covid-19, visto che sarebbe dovuto diventare Casa della Salute anche se mai aperta, lasciando l’Ospedale di Locri a svolgere la sua normale attività? Sarebbe un’idea assurda trasformare l’Ospedale di Locri in un centro Covid-19, che mortificherebbe ancora una volta i cittadini della Locride, costretti così a spostarsi altrove per le varie cure e visite mediche.
Sarebbe necessario invece avere sul territorio un laboratorio, come chiesto dai nostri sindaci, per fare i tamponi in modo che ci siano risultati rapidi e certi.
Allo stato attuale, la classe politica meridionale ha gran parte delle responsabilità per quanto concerne l’evoluzione negativa del territorio.
Perché al posto di parlare di autonomia differenziata non si cerca di portare sullo stesso livello le regioni del Sud a quelle del Nord?
I problemi cronici che attanagliano questa nostro territorio sono sotto gli occhi di tutti, anche se spesso fa comodo far finta di non vederli.
Il mio auspicio, è cercare di ristabilirci nel più breve periodo possibile, superando ancora una volta questa dura prova, la quale ci sta portando a riflettere “sulle debolezze” della nostra Nazione, al fine di prenderne atto e farne tesoro.
Tutti sogniamo un’Italia migliore, forte ed in grado di superare ogni criticità.
La Calabria da troppo tempo si trova in uno stato di abbandono che purtroppo, non è sostenibile più sopportare.
Dobbiamo impegnarci tutti insieme, perché solo uniti ritorneremo più forti di prima.
Roberto Ieraci
Presidente Associazione Culturale “Nuovi Orizzonti per il Sud”