ROCCELLA JONICA – Sarà l’esame del Dna a dare un nome ai due corpi carbonizzati rinvenuti giovedì sera dagli uomini del Commissariato di Siderno all’interno del bagagliaio di un’Alfa 147 completamente distrutta dalle fiamme in contrada Domolà a Roccella Jonica. Gli inquirenti sono praticamente certi che si tratti di Francesco Coluccio e Maurizio Femia, due pregiudicati noti alle forze dell’ordine ritenuti vicini agli ambienti della criminalità organizzata locale.
I due erano amici, e insieme sarebbero stati visti l’ultima volta prima di fare perdere le proprie tracce. Inverosimile l’ipotesi di un allontanamento volontario prende sempre più consistenza l’ipotesi che siano stati uccisi. Nel frattempo, con il passare delle ore, mentre continuano gli interrogatori degli investigatori, emergono altri particolari sul rinvenimento dei corpi e sulla presunta dinamica del duplice omicidio. Pare che Francesco Coluccio, nella serata di mercoledì, a bordo della Alfa 147 di sua proprietà, sia passato a prelevare Maurizio Femia (classe ‘73) dalla sua abitazione. Da allora dei due non si sa più nulla. Tutti elementi che inducono a ritenere che siano proprio loro i miseri resti ritrovati nelle campagne di Roccella Jonica. Probabilmente i due uomini sono stati uccisi in un altro luogo per poi essere caricati a bordo della Alfa 147, stipati dentro il cofano letteralmente “impacchettati” (erano legati mani e piedi con filo di ferro e messi uno sull’altro) e infine trasportati in aperta campagna e lì bruciati. Uno spettacolo raccapricciante per gli uomini del Commissariato di Siderno che hanno perlustrato in lungo e in largo la zona dove il killer (o i killer) hanno agito in tutta tranquillità, senza lasciare tracce evidenti (non è stata rinvenuta neanche la tanica della benzina usata per incendiare la macchina). Il giallo del duplice omicidio sembra dunque avviato verso una rapida soluzione, almeno per quanto riguarda l’identificazione delle vittime. Di questo ne è certo il dirigente del Commissariato di Siderno Carmine Soriente che sta lavorando senza sosta con i suoi uomini intorno al caso. Bisognerà poi far luce su movente e autori di un delitto che per modalità e circostanze appare chiaramente maturato negli ambienti della criminalità organizzata locale.
ANTONELLA SCABELLONE
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