I rappresentanti istituzionali più alti della Calabria hanno iniziato a confrontarsi sulla programmazione delle attività dedicate alle celebrazioni di uno tra i più illustri scrittori calabresi e italiani – Saverio Strati come detto pocanzi – e insieme al presidente Occhiuto si sia già voluto istituzionalizzare i Comitati, composti da professori, scrittori, ricercatori, prefatori di volumi, giornalisti, editori, a cui affidare la programmazione e la promozione di iniziative tese allo sviluppo di un percorso che vedrà le loro opere diventare parte integrante dell’insegnamento curriculare.
di Antonio Baldari
L’occasione propizia le è stata offerta sabato scorso a Bovalino, nei locali dell’istituto comprensivo di via XXIV maggio dove ha presenziato al taglio del nastro con conseguente inaugurazione dei locali afferenti alla nuova aula di informatica e lei, Giuseppina Princi, vicepresidente della regione Calabria, non si è fatta pregare due volte comunicando “urbi et orbi” che la cultura è tra i caposaldi del percorso di sviluppo dell’esecutivo guidato dal governatore Roberto Occhiuto.
Ed invero la numero due della cittadella regionale ha esaurientemente argomentato sul fatto che “La Locride nello specifico e la Calabria in senso generale sono ricche di personalità che hanno portato molto in alto il nome della regione – ha affermato la Princi – penso a Corrado Alvaro ma anche a Saverio Strati, di cui il prossimo anno festeggeremo i cento anni dalla nascita, e La Cava, tra i più illustri scrittori calabresi ed italiani, noi vogliamo dare il giusto riconoscimento a chi, come loro, è stato acuto interprete dei problemi dell’emigrazione e dell’integrazione culturale, attraverso i suoi capolavori letterari, ha saputo raccontare la Calabria e i calabresi”.
Al riguardo va detto come i rappresentanti istituzionali più alti della Calabria abbiano iniziato a confrontarsi sulla programmazione delle attività dedicate alle celebrazioni di uno tra i più illustri scrittori calabresi e italiani – Saverio Strati come detto pocanzi – e insieme al presidente Occhiuto si sia già voluto istituzionalizzare i Comitati, composti da professori, scrittori, ricercatori, prefatori di volumi, giornalisti, editori, a cui affidare la programmazione e la promozione di iniziative tese allo sviluppo di un percorso che vedrà le loro opere diventare parte integrante dell’insegnamento curriculare: “È necessario che la memoria non vada dispersa e si avvii un processo di valorizzazione che non si fermi solo in Calabria – ha chiosato la numero due del governo calabrese – ma abbia adeguata evidenza anche nelle scuole di tutta Italia, inoltre, attraverso le celebrazioni di Saverio Strati, intendiamo dare visibilità e valore alle aree interne della nostra regione per promuovere una narrazione positiva della Calabria”.
Oltre alla vicepresidente Princi il comitato d’indirizzo è composto da Domenico Stranieri, sindaco di Sant’Agata del Bianco; Palma Comandè, familiare dello scrittore; Florindo Rubbettino, dell’omonima casa editrice; Antonella Iunti, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale; Giuseppe Zimbalatti, rettore dell’Università di Reggio Calabria; Nicola Leone, rettore dell’Università della Calabria; Giovanbattista De Sarro, rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro; Maria Mallamace, dirigente generale del Segretariato regionale per la Calabria del Ministero della Cultura. Fanno parte del Comitato scientifico Giuseppe Bova, presidente del Rhegium Juli; Gioacchino Criaco, scrittore; Andrea Di Consoli, scrittore, critico letterario, editorialista, Rai Teche; Goffredo Fofi, scrittore, giornalista e critico cinematografico, letterario e teatrale; Luigi Franco, direttore editoriale Rubettino e curatore della collana delle opere di Saverio Strati; Anna Rosa Macrì, giornalista e scrittrice; Aldo Maria Morace, presidente fondazione Corrado Alvaro; Antonio Motta, centro documentazione Leonardo Sciascia/Archivio del Novecento; Domenico Nunnari, giornalista e scrittore; Walter Pedullà, scrittore, critico letterario, già professore ordinario di storia della letteratura italiana moderna e contemporanea dell’Università La Sapienza; Giusy Staropoli Calafati, scrittrice; Santo Strati, direttore Calabria Live; Luigi Tassoni, semiologo, professore ordinario di letteratura italiana e di semiotica all’Università di Pécs (Ungheria).
“La cultura non ha colore politico” – ha epilogato Giuseppina Princi per una Calabria che, finalmente!, assume i colori dell’arcobaleno letterario che da sempre le sono attinenti, e che sembra comincino a risplendere nel cielo più alto della cultura italiana che per tanto, certamente troppo tempo, l’ha ingiustamente snobbata relegandola ai margini di una didattica senz’altro orfana della Magna Grecia, che non è stato assolutamente poco, tutt’altro!