Momento totalmente agli opposti per le due squadre calabresi
La Serie B, si sa, è un campionato imprevedibile, dove tutto può cambiare nel giro di davvero pochissime settimane. Fare un bilancio può dunque senza alcun dubbio essere pericoloso e rischioso, soprattutto perché si può essere smentiti da un momento all’altro. O meglio, da una partita all’altra. Dopo più di dieci giornate di campionato però si può fare, o quantomeno provare a fare, il punto della situazione su quello che è l’andamento di singole squadre. Le luci dei riflettori si accendono in particolar modo sulle due squadre calabresi, ossia il Cosenza e il Catanzaro.
L’analisi non può che partire dai giallorossi, che, senza troppi fronzoli e giri di parole, sono una delle più grandi delusioni di questa prima parte di stagione. E questo perché si sta parlando di una squadra che, lo scorso anno, ha cullato un incredibile sogno promozione, finito solo e soltanto nelle semifinali play-off contro la Cremonese. Quest’anno però qualcosa non sta funzionando, anzi quest’annata si sta caratterizzando per una lunga collezione di occasioni sprecate, di prove di maturità e di rinascita fallite. I soli 13 gol subiti dimostrano che, dal punto di vista dell’organizzazione difensiva, i passi avanti ci sono stati, ma la distanza dalle favorite alla vittoria del campionato di Serie B è siderale. L’arrivo di Caserta, ma soprattutto l’inatteso addio di Vivarini, hanno scosso l’ambiente e obbligato il Catanzaro a ripartire, in un certo senso, da zero. Ed ecco che ci sono molti giocatori, a partire da Buso e Seck, che sono ancora alla ricerca di una perfetta collocazione tattica. Insomma, c’è tanto lavoro da fare, ma il tempo scorre e il rischio potrebbe essere quello di un campionato anonimo. Anche se, si sa, in Serie B basta qualche risultato di fila per rilanciarsi.
Discorso diverso, ma forse nemmeno troppo, per il Cosenza. I lupi, in realtà, stanno vivendo un momento positivo, visti i sei risultati utili consecutivi. Insomma, si può dire che è cominciata la risalita della classifica. Alvini ha dato un’identità e un’idea di gioco, che si è vista in tantissime partite. Un’identità e un’idea di gioco che si vede anche quando cambiano alcuni interpreti. A pesare sulla classifica è una penalizzazione di quattro punti, che obbliga i calabresi a lottare per la salvezza e non per un obiettivo ben più importante e per cui tra l’altro la rosa sembrerebbe esser costruita, per di più in maniera intelligente. In attesa della decisione e dell’udienza sul ricorso, stanno facendo la differenza molti singoli, in primis Simone Mazzocchi, attaccante milanese che sta via via trovando sempre più feeling con in gol, e Aldo Florenzi. Ed è proprio il centrocampista 22enne che sta, partita dopo partita, diventando elemento nevralgico e pilastro nel gioco tra le linee, fatto di scambi rapidi, dei cosentini. Insomma, nel caso di cancellazione della penalizzazione, potrebbero aprirsi altri scenari. Ed entro la fine dell’anno si potrebbe avere qualche risposta in più.