di Gianluca Albanese
LOCRI – Alla fine ha prevalso la ragionevolezza. Dopo la riunione del comitato allargato dei sindaci della Locride che ha avuto luogo martedì scorso, infatti, sembrava inevitabile il ricorso immediato alla mobilitazione, proclamando uno sciopero generale della Locride per denunciare le gravi condizioni in cui versa l’ospedale di Locri, l’unico in un bacino d’utenza di potenziali 150.000 persone. Tuttavia, ha prevalso la linea indicata, durante la discussione tra i primi cittadini presenti, dal sindaco di Caulonia Kety Belcastro, che aveva evidenziato come fosse comunque necessario un coinvolgimento preliminare del prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, il cui interessamento non si è fatto attendere.
E’ di ieri, infatti, la notizia della riunione convocata per giovedì alle 15,30 (presumibilmente nella sala del consiglio comunale) tra i sindaci della Locride e il nuovo commissario della sanità calabrese, il Generale dei Carabinieri (a.r.) Saverio Cotticelli. L’incontro sarà coordinato proprio dal prefetto di Bari.
Un’occasione da sfruttare al meglio, per denunciare le tante cose che non vanno nel nosocomio locrese ma in maniera tale da non cadere in sterili polemiche e in tentativi di strumentalizzazione politica.
I sindaci, infatti, dovranno parlare con una voce sola e senza spaccature interne, evitando tentativi di primogenitura perchè qui è in ballo la salute (e anche l’incolumità) dei cittadini.
Sarebbe poco costruttivo, inoltre, accennare ai rapporti conflittuali intercorsi tra i sindaci e l’ex commissario regionale Massimo Scura, il cui mandato è finito, evidenziando una sempre maggiore necessità di non presentarsi agli occhi di Cotticelli come amministratori riottosi “a prescindere” sebbene la rabbia per episodi di disservizi e incongruenze all’ospedale di Locri sia più che comprensibile. Ma la politica è l’arte della mediazione e quella di giovedì pomeriggio sarà una importante prova di maturità per i nostri amministratori che qualche segnale di crescita rispetto al passato lo hanno dimostrato, specie riconoscendo i meriti altrui e mostrando compattezza nel sit-in tenuto davanti all’ospedale nel mese di ottobre.
Insomma, Cotticelli dovrà ascoltare cose concrete. Come concreto è stato il segnale dato a inizio settimana, quando ha inviato i Carabinieri del NAS all’ospedale di Locri per compiere un’ispezione che è ancora in corso e i cui risultati potrebbero essere eclatanti.
I sindaci offrano, dunque, un segnale di concretezza e pragmatismo, magari mostrando il coraggio di lasciare fuori dalla ribalta mediatica di giovedì prossimo quei parlamentari che tante passerelle hanno fatto sull’ospedale di Locri senza offrire soluzioni concrete.
Da osservatori dei fatti che succedono nel nostro comprensorio, dunque, ci auguriamo di non incontrare, giovedì a Locri, Oliverio e quel che resta nel Pd calabrese commissariato, ma nemmeno lo “studioso” senatore Auddino dei 5Stelle e i due parlamentari di Forza Italia visti sul palco del PalaCultura di Locri qualche mese fa a discettare di sanità. Ci riferiamo, ovviamente, al “ruspante” Cannizzaro e all’onnipresente Siclari.
Il tempo delle passerelle politiche e dei proclami preelettorali è finito. Non si speculi più sulla pelle dei cittadini, sopratutto degli ammalati.