di Gianluca Albanese
SIDERNO – “Dallo scorso mese di marzo il servizio di prevenzione, i medici di base e le Usca possono contare su un servizio d’interscambio d’informazioni sui pazienti da sottoporre (o sottoposti) a tampone molecolare che permette ai medici di segnalare i singoli pazienti e all’Usca di ricevere le richieste; ma non solo: da due settimane i medici, cliccando sullo stesso link attivo dal mese di marzo, possono tracciare la situazione del loro paziente, vedere se è stato sottoposto a tampone e conoscere l’esito in tempo reale. Siamo stati i primi, nella Locride, a sperimentare questo sistema, anche rispetto a quanto annunciato nei giorni scorsi dall’Ordine dei medici di Reggio Calabria, nel comunicare agli organi di stampa l’avvio del servizio nel capoluogo”.
Sono le parole del Responsabile Asp del Servizio prevenzione della Locride Pierdomenico Mammì, riguardanti il monitoraggio e la prevenzione dei contagi da CoVid-19 nel nostro comprensorio.
Il dottor Mammì coglie l’occasione per fare il punto della situazione a oggi.
“Attualmente abbiamo circa seicento contagiati in tutta la Locride – dichiara a Lente Locale – di cui solo 4/5 ospedalizzati e il resto con sintomi lievi o asintomatico. Il mio è un ruolo di coordinamento tra i medici di base che segnalano i casi da analizzare e le Usca che, sul territorio, fanno il tampone ai pazienti, concordo il fabbisogno giornaliero di tamponi e, di concerto col dipartimento, stabilisco le priorità per i prelievi di campioni, in base alle condizioni del singolo paziente”.
Quali sono le criticità che incontra nel suo lavoro quotidiano?
“Attualmente possiamo contare sulle prestazioni di una sola Usca, attiva 12 ore al giorno su un territorio che va dallo Stilaro a Palizzi, composta da un medico e un infermiere. E’ evidente che una sola non basta per un territorio così vasto e con vie di comunicazione che per la particolare conformazione del territorio, accentuano ulteriormente le distanze per questo medico e questo infermiere che si spostano in auto per fare i tamponi a domicilio. Tuttavia, riusciamo a fare ogni giorno dai 100 ai 150 tamponi, ma le richieste aumentano sempre di più e non sempre la Regione, tramite la Protezione Civile, riesce a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero di tamponi”.
Perchè sono aumentate le richieste di tamponi da parte dei pazienti?
“Ci arrivano, prevalentemente, richieste di tamponi molecolari da parte di pazienti che si sono già sottoposti a tampone antigenico nei laboratori privati e vogliono conferma della loro positività col tampone molecolare dell’Asp. E sono tantissimi. Poi, i frequenti sbarchi di immigrati al porto di Roccella fanno elevare il fabbisogno di tamponi, per ovvie ragioni”.
Da tempo si parla di altre due Usca nel territorio della Locride. A che punto siamo?
“Di parole ne ho sentite tante; di fatti non ne ho ancora visti. E’ evidente – conclude il dottor Mammì – che una solo auto dell’Usca non basta e che ce ne vorrebbero almeno altre due nella Locride. Ed è interesse di tutti non perdere ulteriore tempo”.
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