di Gianluca Albanese
LOCRI – Salvo clamorose sorprese, arriverà domani, molto probabilmente nel pomeriggio, la sentenza del processo “Crimine”, a carico di 36 soggetti ritenuti appartenenti, a vario titolo, alle cosche di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria e che ha fatto emergere per la prima volta, l’esistenza di una struttura sovraordinata rispetto alle singole ‘ndrine denominata appunto “Crimine” o “Provincia”, e composta da un rappresentante del capoluogo reggino, uno del mandamento ionico e uno di quello tirrenico.
Questo è quanto è emerso nella fase istruttoria e confermato da alcune testimonianze, tra cui quella del pentito Paolo Iannò, ex capo “locale” di Gallico. Stamani, il collegio presieduto dal giudice Alfredo Sicuro si è chiuso in camera di consiglio e, stando alle voci circolate a palazzo di Giustizia, la sentenza potrebbe essere pronunciata domani pomeriggio. “Crimine” e il primo processo di una certa rilevanza dell’attuale decennio e prende le mosse dall’omonima maxioperazione coordinata dalla DDA di Reggio Calabria che fece scattare le manette ai polsi di molti presunti boss e gregari di ‘ndrangheta in tutta la provincia e anche fuori regione.