di Antonella Scabellone
LOCRI- I “locali” della ‘ndrangheta all’estero, in particolare in Germania, rispondevano ai comandi della cupola calabrese. Un lungo e laborioso lavoro investigativo condotto dalla DDA reggina in sinergia con la polizia tedesca ha permesso di ricostruire i rapporti tra l’organizzazione criminale calabrese e le sue tante diramazioni al di là dei confini nazionali. Questo in sintesi è emerso stamattina dal’ udienza del processo “Crimine” innanzi al Tribunale penale di Locri.
A deporre in videoconferenza il funzionario della polizia tedesca Peter Proschko che dall’ aprile 2009 all’ agosto 2010 ha diretto le indagini nella città di Sigen e dintorni. Secondo la DDA di Reggio Calabria, in quella zona della Germania opererebbe un importante “locale” di ‘ndrangheta facente capo all’imputato Bruno Nesci.
Il teste, supportato dall’ interprete Adrian Pileggi, ha riferito dell’attività di intercettazione ambientale, video e telefonica da lui diretta per oltre un anno. Dalle telefonate si risaliva agli incontri tra i presunti affiliati alla ‘ndrangheta calabrese e gli incontri venivano videoregistrati. Proschko ha riferito in particolare delle riunioni segrete che si tenevano per distribuire compiti e conferire incarichi, con recitazione di formule e rituali vari, precisando che, ogni qual volta si dovevano prendere decisioni importanti, doveva necessariamente giungere l’assenso dall’Italia. Ha parlato così in particolare di Domenico Oppedisano, “don Mico”, presunto boss di Rosarno, che gli intercettati indicavano come “il numero uno”, uno che conta, e che a detta del teste aveva contatti diretti con il locale tedesco di Sigen pur non essendo mai andato in Germania. Intercettati e videoripresi anche Salvatore Femia, Bruno Nesci, Bruno Ciancio e Angelo Cianciaruso.
Alla fine dell’audizione di Proschko il Pm De Bernardo ha rinunciato all’audizione dei rimanenti testi, altri due funzionari di polizia che avrebbero dovuto riferire sulle medesime circostanze, dando atto inoltre del deposito di due informative: una dei carabinieri di Locri del 10.04.2013 relativa all’imputato Gattuso Francesco e l’altra del 28.05.13 relativa all’imputato Primerano Giuseppe Antonio, chiedendo la trascrizione delle relative conversazioni. Il Tribunale, ritiratosi in camera di consiglio, ha ritenuto necessarie e ha autorizzato le trascrizione delle intercettazioni di Primerano e Nesci Bruno di cui all’informativa 28 maggio 2013.
L’udienza è stata rinviata 20 giugno per produzione documentale e convocazione dei periti. In quella data dovrebbe chiudersi l’ istruttoria e la sentenza dovrebbe arrivare prima dell’ estate.