di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
SIDERNO – “Dobbiamo mettere in mora Oliverio, che da presidente della Provincia di Cosenza non ha fatto il piano provinciale dei rifiuti, col risultato che solo nel Cosentino non si smaltisce l’immondizia prodotta da quel territorio, che quindi viene trasportata nelle altre parti della Calabria. Io penso che ogni provincia debba provvedere, dalla A alla Z, alla gestione del ciclo dei rifiuti in maniera autonoma”. Sono alcune tra le dichiarazioni rese questa mattina all’Ymca dal candidato consigliere regionale Franco Crinò (Cdl) nel corso della conferenza stampa convocata per esporre le sue priorità programmatiche.
{loadposition articolointerno, rounded}
L’ex senatore, e già consigliere regionale negli anni ’90, di estrazione socialista ma da diversi lustri collocatosi col centrodestra, ha scelto Siderno come sede della conferenza stampa odierna “Perché – ha spiegato – è il luogo delle grandi emergenze e delle polemiche infinite, ma ogni difficoltà va superata grazie ad una politica che si deve sforzare di recuperare credibilità”.
Quindi, davanti a una platea composta dai rappresentanti degli organi di stampa, ma anche da un pezzo storico del socialismo sidernese (Antonella Avellis e Gigi Brugnano) e dai democristiani Enzo Brullo e Mimmo Catalano, Crinò, nella sua lunga introduzione, ha parlato dei cinque grandi temi sui quali si gioca il futuro della Regione.
Dalla sanità (“L’azione di impoverimento dei presidi sul territorio locideo – ha detto – nasce nel 2009 con lo scioglimento dell’Asl di Locri durante la giunta regionale Loiero e la successiva chiusura dell’ospedale di Siderno”), ai rifiuti (“Una patata bollente che graverà sul prossimo consiglio regionale, dopo che – ha dichiarato – è stata negata all’assessore Pugliano la possibilità di ricorrere ad anticipazioni di cassa e alla contabilità speciale”), passando per l’assetto idrogeologico (“Perché – si è chiesto – non tutti i Comuni hanno speso i soldi ricevuti per monitorare il territorio?”), il turismo (“La Puglia ce l’ha fatta ad emergere e dobbiamo riuscirci anche noi”) e il lavoro (“Secondo me – ha detto Crinò a chiare lettere – serve far ripartire le grandi opere ricorrendo ai fondi strutturali europei e io sono favorevole alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Solo facendo riaprire i cantieri si offrono delle opportunità”).
Dice di aderire in pieno alla proposta programmatica del candidato presidente Wanda Ferro (“Un volto fresco che viene da una positiva esperienza amministrativa”) e di aver dato dei contributi mirati e frutto di studio e approfondimento, rivendicando i meriti dell’associazione Nuova Calabria, della quale è stato tra i fondatori “Che ha fatto proposte concrete e utili alle istituzioni governative – ha detto Crinò – come l’esenzione dal pagamento dei ticket sanitari per gli inoccupati, agli sgravi contributivi per chi apre una nuova attività imprenditoriale” e, rivolgendosi al consigliere provinciale Sandra Polimeno (seduta alla sua sinistra, mentre a destra c’era l’addetto stampa Domenico Stranieri) le ha augurato di essere nominata assessore provinciale a breve.
Scettico sulla opportunità di fare il c.d. “terzo polo” composto da Udc e Ncd, Crinò ha aggiunto che “Un consiglio regionale di 30 eletti fa sì che ognuno di loro sia importante nel lavoro in aula e in commissione, anche se devo ammettere – ha rilevato – che molti si sono buttati nella mischia senza avere grandi competenze”. Poi, continuando sull’analisi della nuova legge elettorale ha aggiunto che “La conosco bene e ho fatto i miei calcoli, ecco perché sono fiducioso, mentre al momento credo che pochissimi candidati locridei abbiano delle possibilità di essere eletti. Anzi, Oliverio in mezzo a tante liste che ha fatto, ne ha composte alcune che ritengo “virtuali”, quasi improvvisate, al contrario della nostra che è una lista forte, con candidati affidabili e presenti sul territorio e io sono stato il primo a essere leale con quelli che provengono dalla consiliatura uscente o dall’entourage di Scopelliti, senza rinnegare nulla”.
L’ex senatore ha detto anche di aver apprezzato molto il lavoro svolto a palazzo Campanella dal fratello Pietro “Sempre presente sul territorio, anche se ha avuto le mani legate dopo il sostanziale divieto di fare proposte di legge imposto a tutti dal presidente uscente del consiglio provinciale Talarico, per ragioni legate alla mancanza di copertura finanziaria” e, guardando al dopo elezioni ha concluso affermando che “Serve avere un quadro d’insieme delle priorità della Regione. Ci vogliono tempi certi per l’uscita dal piano di rientro sulla sanità e tempi brevi per affrontare i problemi e trovare delle soluzioni. Nella Locride si può ricominciare dallo sfruttamento dei fondi strutturali per il recupero del lungomare di Siderno, dai progetti già avviati per sviluppare energie rinnovabili e dal centro agroalimentare di Bovalino”.