C’è stata e c’è ancora tanta rabbia da far meditare una maggiore attenzione su questa sensazione di malessere che alberga nelle nuove generazioni di quest’oggi, per un intervento di natura repressiva ma anche e soprattutto di natura educativa perché sono davvero tanti i soggetti che meriterebbero di essere citati nel contesto cittadino Bovalinese: valga per tutti l’esempio delle Scuole di ogni ordine e grado, all’interno delle quali accogliere è la pratica di ogni giorno, stante il fatto che esse vedono la presenza di numerosi alunni di origine straniera giacché provenienti un po’ da tutti e cinque i continenti, costantemente aiutati ad integrarsi nel tessuto sociale.
di Antonio Baldari
Cristian se ne è andato da lì, il senzatetto “di stanza” alla stazione ferroviaria di Bovalino, Basso Jonio dell’area metropolitana di Reggio Calabria; se ne è andato da quella panchina dove aveva trovato ricovero e sulla quale, giorni fa, gli è stata versata addosso dell’acqua gelida quale forma di gravissima offesa alla sua dignità di uomo; se ne è andato essendogli state aperte le porte di un ristoro, in quel di Riace, certamente più caldo e più affettuoso di quanto egli non avesse trovato.
Bovalino, la civile Bovalino, ha accusato il colpo, ci è rimasta male, molto male perché giorno dopo giorno il lavoro che viene svolto va in tutt’altra direzione, e vedersi sbattuti “in prima pagina” per colpa di una manica di scavezzacolli ha soltanto fatto maturare rabbia, tanta rabbia (a proposito, la colpa non è attribuibile solo a chi materialmente ha versato il gelido liquido sul corpo del povero Cristian ma anche e soprattutto a chi, essendo lì presente, non ha impedito che l’insano gesto accadesse! Giusto per essere chiari fino in fondo).
Sì, c’è stata e c’è ancora tanta rabbia da far meditare una maggiore attenzione su questa sensazione di malessere che alberga nelle nuove generazioni di quest’oggi, senz’altro lo si sta facendo e lo si farà ancora e non solo con le Forze dell’Ordine per un intervento di natura repressiva ma anche e soprattutto di natura educativa perché sono davvero tanti i soggetti che meriterebbero di essere citati nel contesto della civile Bovalino: in quei concitati quanto rabbiosi frangenti ci si è particolarmente nonché giustamente spesi in lodi ed elogi per il Centro Auser “Noi ci Siamo”, perché effettivamente ci sono, caspiterina se ci sono!
Educando al rispetto ed all’amore verso il prossimo con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, ma vogliamo dire, e valga per tutti, l’esempio delle Scuole presenti nella civile Bovalino, di ogni ordine e grado, all’interno delle quali l’accoglienza è la pratica di ogni giorno, stante il fatto che, come quasi tutti i centri cittadini della Locride, esse vedono la presenza di numerosi alunni di origine straniera, giacché provenienti un po’ da tutti e cinque i continenti.
Non ultimi sono stati/e i ragazzi e le ragazze che hanno timbrato il biglietto aereo dall’Ucraina verso l’Italia, di cui alcuni/alcune sono arrivati fin qui, venendo accolti, essendo aiutati ad integrarsi nel nuovo tessuto sociale; ecco, anche e soprattutto per questo ci piace pensare, essendone realmente convinti, che la civile Bovalino terrà ancora più alte le braccia dell’accoglienza, lavorando ancora più duramente di quanto non sia stato fatto fino ad oggi, affinché il tristissimo episodio di Cristian non abbia più a ripetersi.
Anzi, se gli autori del misfatto lo andassero a trovare a Riace per scusarsi della “bravata” beh…sarebbe cosa buona e giusta! La civile Bovalino lo merita. Cristian lo merita. Tutti coloro che sono “esseri umani” lo meritano.