Arriva dal mondo della politica gli attestati di solidarietà per il vile atto criminale ai danni del Parroco del comune di Varapodio.
Saccomanno (Lega)
《Il controllo del territorio non è cosa facile in Italia, maggiormente è quasi impossibile in Calabria. Aggressioni nel Pronto Soccorso, negli Ospedali, agli amministratori, al Comandi VV.UU., ai Parroci, ai Dirigenti Scolastici, minacce, insulti, incendi, un crescendo di violenze che stanno mettendo a grave rischio la libertà dei cittadini e dei servizi. Pur con uno sforzo inumano delle Istituzioni tutte, appare inattuabile un percorso virtuoso quando in molte zone gli impianti di video sorveglianza non funzionano o i cittadini, spesso, si fanno i fatti propri. Quest’ultima condotta dimostra una sfiducia nelle Istituzioni e il sentimento di evitare “grane”, non essendoci un sistema giustizia che funzioni adeguatamente. Le indagini, i processi e la definizione di questi passano attraverso un percorso tortuoso con anni ed anni di attività giudiziaria e convocazione di testi che spesso vengono rimandati indietro per varie ragion, che, però, creano disagi. E questo quando va bene e nei procedimenti poco importanti. In quelli, invece, di un certo rilievo il testimone riceve pressioni, quando va bene, tali da portarlo, certamente, a rimproverarsi di aver denunciato, quando, in fatti più gravi, è portato a ritrattare o a dire “non ricordo”. Questi momenti non sono, certamente, risolvibili in tempi brevi, ma devono far riflettere sia sulla riforma del sistema giustizia e sia sulla necessità che le persone abbiamo ampiagaranzia di tutela. Quello che, invece, è insopportabile è la presenza di impianti di video sorveglianza spesso non funzionati per incuria o mancanza di fondi! È possibile accettare ciò? Certamente NO. Il sistema di video sorveglianza non solo è un deterrente alla commissione di reati, ma consente di poter individuare coloro che li commettono. Se questa è la situazione attuale, devono assumersi provvedimenti urgenti e straordinari, come quelli di un finanziamento speciale o di un pianto straordinario per sistemare l’esistente e, comunque, per creare un sistema di controllo del territorio radicale, senza lasciare spazi incontrollati. In tal modo, si potrebbero limitare le intimidazioni notturne, le aggressioni dei sanitari, degli insegnanti, dei preti e di tutte le persone che non amano la violenza e vorrebbero vivere nella serenità. Ma, a questo ci deve essere un processo rapido con condanne esemplari ed immediate, senza attendere anni ed anni, facendo dimenticare la gravità degli accadimenti, stancando le povere parti offese e consentendo, spesso, la chiusura dei procedimenti con una dichiarazione di prescrizione che è, sicuramente, un fallimento dello Stato》.
Noi Moderati Reggio Calabria
In una nota i dirigenti di Noi Moderati della provincia di Reggio Calabria esprimono solidarietà per l’atto intimidatorio che si è verificato ieri a Varapodio. Persone non identificate, hanno dato fuoco all’auto alla Fiat Panda del parroco di Varapodio don Giovanni Rigoli, già protagonista nei giorni scorsi di un’aggressione. 《Atti intimidatori – si legge nella nota – come quello consumato ieri non devono scoraggiare don Giovanni nella sua delicata missione. Quanto accaduto deve interpellare in modo forte tutta la comunità civile perché ogni forma di attacco alle persone è deprecabile e non si piò assolutamente tollerare. Da parte di tutti si deve alzare un grido coraggioso contro ogni scelta che possa minacciare la comunità》. 《Condanniamo – concludono i dirigenti provinciali di Noi Moderati – ogni forma di violenza e auspichiamo che don Giovanni riprenda pienamente e serenamente la sua attività. Nel contempo auspichiamo da chi di dovere, un intervento adeguato per punire i ripetuti atti compiuti contro il sacerdote. Il nostro territorio non può smarrire la strada della legalità ed essere suo malgrado scenario di questi tristi eventi》.
L’Istituto Nazionale Azzurro rappresentato dal fondatore e presidente, cav. dott. Lorenzo Festicini, esprime la più ferma condanna di fronte a questo atto di violenza inqualificabile
<<Don Gianni Rigoli – ha detto Festicini – figura rispettata e amata nella comunità, ha dedicato e dedica la sua vita al servizio degli altri, incarnando i valori di solidarietà, amore e compassione. L’attentato subito non mina solo la sua persona, ma attacca i principi stessi su cui si fonda la nostra società. Come Istituto Nazionale Azzurro, desideriamo esprimere la nostra piena vicinanza a Don Gianni Rigoli e alla sua comunità. In momenti come questi, è fondamentale restare uniti e rafforzare i legami di solidarietà per contrastare ogni forma di violenza e intolleranza. Chiediamo alle autorità competenti di fare luce sull’accaduto e di assicurare che i responsabili vengano identificati e condotti di fronte alla giustizia. In un periodo in cui il rispetto e la dignità umana devono essere difesi con fermezza, è fondamentale che la società nel suo insieme si opponga a simili atti nefasti. L’Istituto Nazionale Azzurro- conclude- si impegna a sostenere don Gianni Rigoli e la sua comunità affinché possano superare questo momento ed emergere più forti e uniti che mai. Insieme, possiamo dimostrare che la solidarietà e il rispetto reciproco sono armi più potenti di qualsiasi forma di odio e violenza>>.