Ingegneri, archeologi, biologi e restauratori, tanto per citare soltanto alcune delle figure professionali coinvolte nel predetto progetto, tutte impegnate e coinvolte in quello che segnerà un passaggio epocale sul piano dei beni culturali non solo per il comprensorio della Locride ma per l’intero territorio regionale e fors’anche oltre questi, naturali, confini, grazie ad un finanziamento ottenuto e dagli atenei della Calabria, sui fondi ammessi nel Pnrr, e che vede quale sito pilota la villa romana.
di Antonio Baldari
CASIGNANA – Ricerca e sperimentazione ad altissimi livelli nel settore dei beni culturali. Questo è quanto sta alla base di un importante finanziamento, ottenuto dalle tre università della Calabria, Unical in testa, a valere sui fondi ammessi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel momento in cui gli anzidetti atenei decidono di mettersi insieme ed unire così le energie, merce rara nella regione; un’iniziativa progettuale per la quale è stata prescelta la villa romana di Casignana quale sito pilota, e per come del resto è stato ampiamente illustrato in sede di presentazione della stessa, nella giornata di ieri, che per tre anni vedrà impegnati sul campo docenti e ricercatori di livello.
E quindi ingegneri, archeologi, biologi e restauratori, tanto per citare soltanto alcune delle figure professionali coinvolte nel predetto progetto, tutte impegnate e coinvolte in quello che segnerà un passaggio epocale sul piano dei beni culturali non solo per il comprensorio della Locride ma per l’intero territorio regionale e fors’anche oltre questi, naturali, confini; la voglia di mettersi in gioco è davvero tanta al punto che, nel momento in cui il progetto veniva presentato – va doverosamente sottolineato in piena condivisione – hanno preso l’abbrivio le prime analisi e sperimentazioni, conoscendo, quindi, piena applicazione attraverso l’uso di moderne tecnologie, di sistemi di monitoraggio d’avanguardia e di materiali green.
A tale riguardo si sottolinea che i vari step si intersecheranno tra di loro con il fine ultimo di conoscere, sperimentare e divulgare al meglio la villa romana a partire dalla carta archeologica, estesa a tutto il territorio di Casignana, per passare poi alle installazioni e alle misurazioni, allo studio del degrado eventualmente presente ed alla definizione degli interventi migliorativi; il tutto,“in un’ottica di condivisione con le comunità, attraverso frequenti incontri divulgativi ed esplicativi che saranno organizzati durante le diverse fasi progettuali” – per come si è espresso nel merito Mauro Francesco La Russa, docente ed al contempo responsabile del progetto.
Punto essenziale, oltre alla schematica trasmissione dei termini fondamentali della sopraccitata iniziativa culturale, il dibattito acceso nel contesto più ampio dell’evento che ha visto dei momenti di pregnante riflessione, come quello assicurato da Antonio Crinò, promotore culturale del comprensorio locrideo, che ha in buona sostanza calamitato l’attenzione dei presenti “Innanzitutto sulla necessità di fare finalmente rete, ma in modo serio stavolta – ha esordito con il dire Crinò – era stato proposto alcuni anni fa da parte del Comune di Casignana un progetto integrato sull’archeologia romana della Locride, e quindi il Casino Macrì a Locri; la villa del Naniglio a Gioiosa Jonica; il teatro romano a Marina di Gioiosa e a Portigliola – ha proseguito – ora, ritengo che sarebbe interessante riparlarne, ma questo è solo un esempio delle tante collaborazioni che si potrebbero mettere in campo, contribuendo così in modo decisivo ad incrementare le presenze e la durata dei soggiorni nel settore del turismo culturale”.
Ed ancora, “L’importanza, poi, di realizzare un collegamento immateriale tra la villa e il borgo di Casignana, partendo ovviamente dall’elemento più importante, che è naturalmente la villa, ma senza dimenticare le altre peculiarità del territorio che, se valorizzate, potrebbero dare un impulso notevole all’economia del posto – ha epilogato Antonio Crinò – si inizia finalmente ad avere piena consapevolezza dell’enorme valore storico e culturale del sito di Casignana, l’interesse attorno ad esso è sempre maggiore ed è arrivato il momento di “pensare in grande”, con l’iniziativa odierna che rappresenta una tessera importantissima di questo incredibile mosaico di conoscenza”.
Nota di colore in appendice, i docenti ed i ricercatori hanno alloggiato all’interno del centro storico di Casignana apprezzandone la bellezza. Che è niente male come partenza.