R. & P.
<<Nonostante gli sforzi da riconoscere al Ministero nel cercare di ridisegnare una istituzione scolastica più confacente alla realtà, bisogna prendere atto che sulla questione precari ancora poco si è fatto al punto di arrivare a paradossi di rara portata. Nello specifico ci riferiamo, tra le altre cose, all’incredibile situazione dei candidati risultati idonei ma non vincitori del concorso PNRR. A questi colleghi a cui è stata attribuita l’idoneità all’insegnamento, viene riconosciuto il nulla se non la soddisfazione, con la quale però non si mangia, di essere all’altezza di quanto richiesto. Ebbene riteniamo che questa sia un’assurdità a cui mettere mano con urgenza>>.
Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola, indica una precisa soluzione per la questione specifica ma non si sottrae a dare una decisa impostazione al problema.
<<Per il problema dei partecipanti idonei al concorso PNRR la soluzione più semplice sarebbe quella di attribuir loro un punteggio da poter utilizzare per eventuali altri concorsi e la pubblicazione trasparente delle relative graduatorie. Questo rappresenterebbe, quantomeno, una sorta di giustizia nei confronti di chi ha studiato, affrontato difficoltà ed esser riuscito a dare comunque un valore a quanto fatto. Per il resto, il problema del precariato, personale amministrativo e ausiliari compreso, si risolve in un solo modo: coprire attraverso procedure snelle, anche considerando le graduatorie esistenti, i posti in ruolo vacanti>>.
Se questa può apparire una provocazione del Segretario Nazionale UGL Scuola, è lei stessa a definire come, invece, sia cosa fattibile e persino utile al sistema scuola e all’intera Nazione.
<<Si prenda atto – dice Cuzzupi rivolgendosi al mondo politico e non solo – che il comparto scuola non può essere considerato un elemento di secondo piano. Creare precariato non solo legato al lavoro ma anche alla didattica e quindi alla continuità educativa è un danno enorme che si fa al Paese. Se vi sono vuoti in organico, a pagarne le conseguenze oltre ai docenti precari, sono proprio i ragazzi che subiscono una confusione d’insegnamento che provoca una disaffezione allo studio e una mancanza di credibilità istituzionale che squalifica e destabilizza ai loro occhi l’intero sistema scuola. Un danno che proiettato al futuro significa costi esorbitanti per la comunità>>.
<<Il discorso è quindi da affrontare con urgenza in maniera strutturale, – Così continua la sindacalista nonché componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – curando il domani della nostra Nazione. Tra l’altro la stessa Commissione Europea ha precisato di non poter imporre alcuna specifica norma relativa alle assunzioni e quindi, chiediamo al Ministro un chiaro e concreto segnale funzionale ad abbattere tutte le farraginose procedure esistenti e prevedere semplici, chiare, lineari norme affinchè i posti in ruolo siano definitivamente coperti. Da parte nostra siamo pienamente disponibili a dare il dovuto contributo, senza pregiudizi e preconcetti come sempre fatto e richiediamo al Ministro uno specifico incontro su tale argomento>>.