di Simona Ansani
Sarà finalmente applicata da oggi la Legge (n.220/2012), che vede coinvolti i regolamenti di condominio dove non potranno essere inserite, né ritenute più valide, le disposizioni volte a limitare la libertà di vivere con un amico a quattro o due zampe. Difatti l’articolo 16 della Legge 220/12 (GU n.293 del 17 dicembre 2012), integra l’articolo 1138 del Codice Civile con la disposizione: “Le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali da compagnia”.
Ma quali sono le risposte più frequenti ai quesiti, che la Lav ha voluto illustrare durante una conferenza stampa? Ecco alcuni esempi: la norma si applica a cani e gatti e a tutti gli animali domestici come conigli, galline, etc. nel rispetto della normativa vigente; la nuova norma va a incidere sui regolamenti esistenti di natura contrattuale e assembleare facendo cadere tutte le limitazioni o divieti al possesso di animali domestici. Come sostiene la giurisprudenza in tema di successione di leggi nel tempo, le norme sopravvenute privano le clausole contrattuali vigenti della capacità di produrre effetti ulteriori nel futuro; la nuova legge di fatto autorizza l’uso delle parti condominiali comuni. Resta ovvio che sono sanzionabili le condotte che provocano il deterioramento, la distruzione, o che deturpano o imbrattano cose mobili o immobili altrui (art. 635 c.p. “danneggiamento”, art. 639 c.p. “deturpamento o imbrattamento di cose altrui”). Altro fattore di particolare rilevanza interessa le colonie feline, dove non sarà più possibile catturare e allontanare le stesse dalle aree condominiali, a meno che non si tratti di interventi sanitari o di soccorso motivati. La legge 281/91 prevede per le colonie feline il diritto alla territorialità e vieta qualsiasi forma di maltrattamento nei loro confronti. Inoltre nel contratto d’affitto, e qui ci troviamo di fronte un atto di natura puramente privata, il locatario può inserire una clausola di divieto che una volta sottoscritto il contratto è vincolante. «La rimozione dei divieti che rendono difficile la convivenza con i quattro zampe, come i divieti condominiali, è importante anche nell’ambito di un’efficace attività di prevenzione del reato di abbandono di animali: agevolare la convivenza può essere un incentivo ad accogliere in famiglia un pet, meglio se adottato da un canile – spiega Ilaria Innocenti, responsabile LAV Settore Cani e Gatti – Salutiamo con entusiasmo la nuova norma che tutela gli animali nei condomini, da noi fortemente voluta, segnale di una relazione più consapevole con gli animali non umani. Eppure gli animali continuano ad essere abbandonati perché la scelta di vivere con loro non è stata ponderata con responsabilità, perché ritenuti “impegnativi” o costosi – prosegue Ilaria Innocenti – Per contrastare questa piaga, proponiamo alcune misure tese a riformare la Legge 281/91 (Tutela animali d’affezione e prevenzione del randagismo) attraverso, ad esempio, il libero accesso di cani e gatti nei luoghi pubblici e nelle strutture turistiche, detrazioni fiscali su cibo e spese veterinarie per chi adotta un cane o un gatto, l’inserimento di cani e gatti nel certificato di “stato di famiglia».