BIANCO – Non ha prodotto grandi risultati, ma l’intenzione di rendere prima o poi applicabile la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, quella c’è. Lo dimostra l’attività provinciale e gli innumerevoli protocolli d’intesa firmati fra amministrazioni locali e provincia al fine di dare avvio al quel meccanismo virtuoso che dall’emergenza rifiuti, divenuta per certi aspetti e in certi luoghi condizione endemica, giunga a utilizzare il rifiuto non più come scarto ma come risorsa economica proficua. Un’intenzione, appunto, che trova la spinta nell’applicazione della Tares ( tassa rifiuti e servizi), nuovo elemento inserito dal governo nella spending review che dal primo gennaio, senza possibilità di proroghe, andrà a sostituire la Tarsu. Per i comuni, dunque, si avvicina il momento del riordino gestionale e amministrativo del servizio, ovviamente correlato alla necessità per le amministrazioni di modificare i sistemi di raccolte rifiuti, attraverso quel salto di qualità tanto atteso che è il passaggio alla raccolta differenziata. Bianco, in virtù del suo ruolo di comune capofila nel consorzio di gestione e raccolta rifiuti che coinvolge sette comuni della Locride e per esattezza Africo Benestare, Bovalino Bruzzano, Ferruzzano e Staiti, ha previsto un incontro con il tecnico provinciale Nicola Tucci al fine di chiarire i passaggi salienti che le amministrazione dovranno compiere entro e non oltre il 31 dicembre. All’incontro svoltosi nella tarda mattinata di ieri a Bianco, all’appello dei presenti risultava assente solo Bovalino, nonostante la spiacevole assenza, l’incontro è potuto definirsi proficuo, e chiarificatore. I passaggi fondamentali che preluderanno e il passaggio alla Tare e alla realizzazione della differenziata sono: una ricognizione economica e finanziaria di tutte le spese sostenute durante il 2011, ovviamente in relazione al servizio, a questo passaggio seguirà l’approvazione di un nuovo regolamento su base comunale, in quanto al Tares si calcolerà sulla base di due aliquote, una fissa concernente i costi indivisibile come i costi di raccolta, e un’aliquota variabile, calcolata sulla base del conferimento. La novità assoluta, prodotta dall’inserimento della Tares sarà la copertura del gettito che dovrà rispettare il 100%, il che vuol dire che quanto si incasserà per il servizio altrettanto dovrà essere speso. Tares e differenziata dal primo gennaio cammineranno di pari passo al fine di raggiungere il tetto minimo del 35% entro 12 mesi, ma soprattutto perché la tassazione dei cittadini varierà in base al tipo di rifiuto prodotto, ovvero, la maggiore differenziazione del rifiuto condurrà ad una tassazione minore per il cittadino.
ADELINA B. SCORDA