DALL’ASSESSORE ALL’URBANISTICA DEL COMUNE DI MARINA DI GIOIOSA, ISIDORO NAPOLI, RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE RIFLESSIONE
Cosa rende gli abitanti della Locride, molto più di altri, rassegnati a cercare soluzioni individuali, a problemi a cui dovrebbero rispondere i servizi che lo Stato dovrebbe erogare? Pensate al Servizio Sanitario.
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Ogni volta che,ognuno di noi, è afflitto da un problema di salute, il percorso non è, come dovrebbe, andare dal proprio medico e,s uccessivamente, entrare in un percorso, diagnostico e terapeutico prestabilito,organizzato come previsto dal SSN, e messo in pratica dall’amministrazione delle ASP. No. Tutt’altro. Si comincia a cercare un amico che conosce un amico il quale può farti fare prima una visita un esame, può farti ottenere un ricovero. Ed alla fine ottieni l’agognato indirizzo di un luminare o di un ospedale,in genere al Nord, dove puoi ottenere,almeno così si è convinti, la risposta al tuo problema.
Pensate ai trasporti,e più in generale alla mobilità di merci e persone. Infrastrutture importanti, la 106, la variante della 106, la dorsale Ionio-Tirreno, la ferrovia, il porto, una rete di strade intra ed intercomunali. Tutto ciò senza un programma. Ogni gestore di servizio scollegato dall’altro. Collegamenti con le linee ferroviaria per le grandi distanze e per gli aeroporti di Reggio e Lamezia nulli o quasi. Alla fine ai cittadini che devono muoversi, o muovere merci, tocca fare per conto proprio, con i propri mezzi,e secondo il proprio “buon senso”. Con grande danno per il traffico e per l’ambiente,e soprattutto per chi non ha mezzi per potersi spostare.
Vale per la Sanità ed i Trasporti e vale per tutto il resto.
Mi è venuto da pensare a queste cose seguendo, più da vicino, la vicenda dei rifiuti.
Tornati prepotentemente all’ordine del giorno dopo l’ordinanza che vieta ai comuni della Locride il conferimento dei propri rifiuti a Siderno con motivazioni veramente incomprensibili.
Chi ha stilato l’ordinanza non ha sentito il benché minimo bisogno di consultare gli amministratori locali,ha solo fatto una fredda comunicazione di servizio.
È pur vero che,come per la sanità, sul tema dei rifiuti,ogni sindaco, ogni amministratore locale, va per conto proprio. Invece di usufruire di un percorso globale, disegnato, progettato nel territorio e aderente ai bisogni del territorio,Si va alla ricerca della soluzione del proprio particolare. Con il solito “padrino” che ti accompagna, vai negli uffici di quel mostro politico amministrativo che è diventata la Regione, e, giusto o sbagliato che sia, provi ad ottenere la soluzione, parziale naturalmente, del tuo problema. Soluzione che non viene dalla bontà del progetto che presenti, ma dalla autorevolezza del tuo “padrino” e dalla fedeltà dimostrata al club del potente regionale di turno.
Così, a mio parere, si governa, si fa per dire, l’esistente, e si rincorre, quando il fiato non ti manca,l ’emergenza.
Ho già detto e ripeto, che vi sono nuove energie,oggi, nella Locride, per rovesciare questa impostazione con coraggio e lungimiranza. Nuove energie che possono ulteriormente rafforzarsi, se alcuni attori sceglieranno di accettare le responsabilità che derivano dal ruolo che hanno assunto in momenti delicati della vita del comprensorio.
A Siderno, i drammi che sta vivendo la città più importante e prestigiosa della Locride, paradossalmente possono essere una grande opportunità, per la popolazione sidernese, ma per tutta la Locride.
Sarebbe bello se le classi dirigenti tornassero a nascere dalle battaglie sul campo, sui problemi e sulle soluzioni proposte per tentare di risolverli ,e non con le alchimie degradanti dei partiti. Partiti che dovrebbero disegnarsi il ruolo, decisivo, che la Carta Costituzionale gli assegna di rappresentanti di interessi e istanze delle comunità, organizzatori del conflitto per la prevalenza di interessi su altri interessi, non luoghi dove assegnare poltrone o posti di potere.
Si approfitti dell’emergenza rifiuti, per aprire, con il contributo di esperti, partiti restituiti al loro ruolo costituzionale,associazioni, cittadini, un serio percorso di approfondimento, di analisi e di progettazione, che tracci un progetto globale sul tema dei rifiuti.
Riduzione della produzione, riciclo, recupero, raccolta differenziata, smaltimento, sono i capitoli, da riempire di contenuti, che diventerebbero la linea sulla quale tutti i Comuni si potrebbero attestare e tutti insieme potrebbero sostenere, nel confronto con le istituzioni sovracomunali, senza più padrini,s apendo che il peso politico per una proposta così realizzata deriva dalla serietà del contenuto della proposta stessa,oltre che dalla reale rappresentatività di chi la propone.
Ognuno di quei capitoli, nasconde opportunità collaterali di lavoro, oltre che la soluzione di un disservizio. Ognuno di quei capitoli contiene in sè elementi fondamentali per la difesa dell’Ambiente nel quale viviamo noi ed i nostri figli. Ci consentirebbe di aprire capitoli paralleli e di domandarci, per esempio, perché la provincia di Reggio Calabria è l’unica della Regione Calabria ad essere senza un Osservatorio Epidemiologico che ci dica, tra l’altro, se sono illazioni o verità, le voci che sostengono esserci nel nostro territorio, incrementi preoccupanti di alcune forme tumorali strettamente legate all’inquinamento ambientale da smaltimento di rifiuti tossici in maniera incontrollata. Domande che non possiamo lasciare nelle mani di qualche trasmissione televisiva che ha come finalità la divulgazione di notizie sensazionalistiche, che suscitano paure incontrollate ma non si appoggiano a seri studi di indagine ed epidemiologici. Domande a cui dobbiamo dare risposte, per primi noi amministratori locali, responsabili, prima di ogni altra autorità, della salute delle nostre comunità.
Sisì Napoli