DALLA RESPONSABILE DEI COMITATI PRO RENZI DELLA LOCRIDE ELISABETTA CANNIZZARO RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL SEGUENTE INTERVENTO:
Per il nostro Paese il 27 novembre coincide con la fine di molte anomalie del sistema italiano, sarà una data da non dimenticare.
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Per tanti motivi, primo fra tutti, potremo dire che il nostro è uno stato di diritto dove la giustizia fa il suo corso al di là di chi sia il soggetto imputato, dove una sentenza definitiva viene rispettata ed eseguita, dove ancora vige un principio di eguaglianza.
Ci si potrà, finalmente dedicare ai gravi problemi della nostra società, ai milioni di poveri che fanno la fila al banco alimentare, che mangiano alle mense Caritas, che non hanno un reddito minimo che consenta loro di acquistare i beni primari e far fronte a pagamento di affitto, luce e gas, a chi è inoccupato da sempre e a chi seppur lavora, da mesi o anni, non viene retribuito o viene sottopagato.
Vorremmo non vedere più i nostri onorevoli e senatori che si cimentano in strenue difese tralasciando di svolgere il compito per cui sono pagati. La difesa deve essere sempre consentita ma a svolgerla siano gli avvocati di parte.
Per mesi siamo stati spettatori passivi di questa vergognosa pagina per l’Italia, che avremmo voluto vedere concludersi con un atto di umiltà e di dignità del senatore Berlusconi: le dimissioni.
Non sono tra coloro che sostengono che il senatore Berlusconi sia uno statista e/o un grande politico del nostro Paese. Anzi tutt’altro. Per venti anni nel nostro paese la figura di Berlusconi è stata imbarazzante, distruttrice di valori ed ideali, incarnando spesso l’eccezione al rispetto di regole e norme, un assenteista in Parlamento (negli ultimi sei mesi ha partecipato ai lavori del Senato una sola volta). Una persona che ha il privilegio di rappresentare un popolo non può ricorrere alla violazione delle leggi per proprio tornaconto personale e familiare (ricordo che è stato condannato in via definitiva per frode fiscale) e, soprattutto, sul piano morale, non può lasciarsi andare a capricci e perversioni, ne va della dignità di un intero Paese.
Ritirarsi dalla vita politica, senza utilizzare il salvagente delle ultime elezioni politiche per tenere in scacco una coalizione o, comunque, dimettersi da senatore sono due gesti che avrebbero salvaguardato -seppur poco- l’immagine di una destra tutta impegnata a difendere la “vittima” Berlusconi anche quando lo stesso ostacolava il corso della giustizia non presentandosi alle udienze cui era chiamato a presenziare.
Quanti di questi parlamentari, dopo aver trovato il tempo per protestare contro la magistratura davanti al tribunale di Milano per solidarietà con Berlusconi, si sono occupati di centinaia di persone che aspettano giustizia, o nei cui confronti non c’è una sola sentenza di colpevolezza emessa a loro carico e rimangono in carcere in attesa di giudizio…..
Auspico che sulla scena politica italiana arrivi veramente uno statista capace di risolvere i problemi di questo Paese, che faccia ricoprire all’Italia il ruolo che merita nel panorama europeo e mondiale, che mobiliti le piazze per gli interessi della collettività e MAI più per la propria decadenza e discesa da leader di un partito politico.
In ultimo, la mia riflessione non può che soffermarsi sulle parole pronunciate sulle donne, nella impossibile difesa di Berlusconi, dalla On.le Micaela Biancofiore durante un intervento televisivo, che hanno provocato sdegno e disappunto. La deputata del PdL dovendo giustificare la condotta del proprio Presidente ha attribuito la responsabilità a “…persone senza pudore…..la categoria femminile: quando la stragrande maggioranza delle donne vede un uomo ricco e potente si butta a pesce, gli si butta tra le braccia”.
Il giorno in cui queste parole sono state pronunciate dalla Biancofiore ricorreva la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Veramente troppo da sopportare! Tante le donne uccise o che hanno subito violenza da uomini a cui erano spesso legate da un sentimento: mariti, compagni, fidanzati, ex. Impossibile accettare affermazioni del genere. Da donna italiana, impegnata nel sociale, impegnata in politica, da professionista, le parole della Biancofiore mi offendono ed offendono le donne tutte, perché la stragrande maggioranza di esse per ciò che ha o per il ruolo che ricopre ha studiato, ha fatto sacrifici, ha lavorato, ha spesso messo a repentaglio la propria incolumità o a sacrificato la famiglia, non si è piegata ai ricatti e spesso lavora senza avere i diritti che le spettano e le dovute tutele. E poi ci sono le instancabili donne che, dedicandosi alla famiglia, ai figli ed ai mariti, rinunciando spesso a qualche sogno, contribuiscono a formare i pilastri della nostra società. Questa è “la stragrande maggioranza delle donne”. Per tutte queste donne il desiderio o l’obiettivo è ben lontano dal conquistare l’uomo potente o -per dirla con il linguaggio berlusconiano- dal partecipare al Bunga Bunga.
Mi chiedo se la Biancofiore, a tempo perso, abbia letto qualche pagina della sentenza di condanna del sig. Berlusconi e, soprattutto, delle intercettazioni nel processo cd. Ruby, forse no, sono sicura che cambierebbe opinione!