R. & P.
Ennesimo sopruso ai danni dei cittadini della Locride.
Nel silenzio della classe politica e dirigente regionale e locale della nostra Regione, in piena pandemia, è stato comunicato dai vertici aziendali, che l’ospedale di Locri sospende l’attività chirurgica per mancanza di medici, garantendo solo le prestazioni indifferibili.
Da troppo tempo la Locride oramai sta continuando a pagare un prezzo troppo alto in termini di servizi e di qualità.
La “storica” vicenda riguardante l’ospedale di Locri ha dell’assurdo.
Non solo viene declassato ad Ospedale Spoke una struttura sanitaria che copre un bacino di circa 150mila persone (che in estate aumenta notevolmente) ma anche si permettono il lusso di chiudere i reparti, come fossero dei punti di vendita al dettaglio non tenendo conto del diritto alla salute dei cittadini del comprensorio.
Di sicuro l’effetto del depotenziamento della rete sanitaria regionale che ha eliminato le Asl (Aziende Sanitarie Locali, più vicine alle esigenze dei territori) per suddividerle su base provinciale, sta mostrando tutte le sue lacune e la sua illogicità.
La carenza di personale medico presso il nosocomio locrideo è risaputa da tempo, ma nessuno si è preso l’onere di assumere “il personale” necessario per far si che questa struttura possa operare in piene efficienza e autonomia.
Non possono essere sottovalutate nè negate in modo arbitrario, attività assistenziali essenziali che dovrebbero essere garantite nel rispetto del diritto alla salute costituzionalmente garantito.
Un ospedale come quello di Locri, unico punto di riferimento per tutto il territorio della Locride, andrebbe potenziato e migliorato, anche in considerazione del fatto che i cittadini spostandosi in altri ospedali, sopratutto del centro-nord, non potendo ricevere le cure adeguate sul territorio, non fanno che aumentare la spesa sanitaria già di per sè fuori controllo.
E per quale motivo allora non creare anche in Calabria una sanità di eccellenza?
O siamo destinati a rimanere eternamente cittadini di serie B?
Purtroppo, in questi anni, la classe politica non ha saputo dare risposte al nostro territorio, se non nell’ordine dei tagli.
Li paghiamo sulla sanità, ma li paghiamo anche dal punto di vista degli investimenti sul sistema infrastrutturale e viario, dove per arrivare all’ospedale più vicino ci vuole all’incirca un’ora di macchina vista la situazione drammatica in cui versano le nostre strade, con conseguenze impensabili per la salute e l’incolumità dei malati.
Perché allora non adoperare incentivi contrattuali per anestesisti e chirurghi, non necessariamente assumendoli con contratti a tempo indeterminato, utilizzando procedure straordinarie di reclutamento?
Penso, non in ultimo, all’inaugurazione “farsa” della Risonanza Magnetica finalmente arrivata a Locri DOPO 6 ANNI (e questa la dice tutta sullo stato delle cose) ma che ancora non entrerebbe in funzione.
I cittadini della Locride sono stanchi di subire continui soprusi e inefficienze che durante questo periodo della pandemia, hanno evidenziato tutte le falle di un sistema sanitario che andrebbe riformato urgentemente.
I sindaci della Locride, al quale comunque va il mio pieno sostegno, devono essere coesi e lavorare in sinergia per il benessere di questo territorio, perchè siamo tutti figli della Locride.
Mi auguro che al più presto questa incresciosa situazione riguardante l’ospedale di Locri possa avere un lieto fine.
Roberto Ieraci
Presidente Associazione Culturale “Nuovi Orizzonti per il Sud”