di Adelina B. Scorda
BENESTARE – Si continua a parlare di depurazione soprattutto se in vista dell’incontro che si terrà martedì a Catanzaro, fra i sindaci e i tecnici dei comuni di Bianco, Bovalino, Benestare e Casignana, per verificare lo stato dell’arte del project financing (che interesserà, per l’appunto, il depuratore consortile di Bianco e i comuni collettati, con un finanziamento che in totale dovrebbe comprendere circa sei milioni di euro), si fa spazio la voce fuori dal coro del sindaco di Benestare, Rosario Rocca. Sfidando forse l’opinione dei colleghi sindaci afferma «ribadisco che Bovalino deve essere dotato di un suo depuratore e se già esiste dovrebbe ripristinato. Non è ammissibile – prosegue ancora il sindaco – spendere soldi pubblici all’infinito per un’infrastruttura che sappiamo già essere non solo deficitaria ma mal progettata e mal realizzata e che per tutte queste ragione non ha mai funzionato e non funzionerà».
È chiara la posizione di Rocca, la direzione presa è quella che sembra andare contro corrente rispetto a quello che si presenta, o meglio si presentava come un progetto che avrebbe potuto risolver le problematiche legate alla depurazione. Dalle indagini in corso e dall’attenzione che il pm Ezio Arcadi sta dedicando all’inchiesta si apre uno scenario che va ben oltre le responsabilità contingenti, focalizzandosi su quelle che furono le modalità di realizzazione dell’impianto, che risulterebbe essere oltre che sottodimensionato strutturalmente deficitario.
Un’inversione di rotta, dunque, quella del sindaco di Benestare maturata «negli anni – dice- troppe volte si è pensato che fossimo vicini ad una soluzione definitiva e duratura e sempre ci siamo accorti del contrario. Mi auguro che questo – riferendosi all’indagine posta in essere dalla magistratura – sia un momento di decisone che prescinda della vicenda giudiziaria, che ovviamente dovrà fare il suo corso. Giunto a questo punto spero che la Regione insieme ai comuni decida una strategia diversa da quella adottata fino ad oggi, anche a costo di abbandonare la logica consortile che in questo caso rappresenta un dispendio enorme di risorse».
A non essere stata prese in considerazione secondo Rocca la pertinenza degli ambiti territoriali, per cui il depuratore di Bianco avrebbe visto naturale il collegamento con i comuni della Vallata La Verde e non un forzato legame con Bovalino, ma anche la rosa di possibilità che la tecnologia metto a disposizione per creare sistemi depurativi che si incontrano le esigenze territoriali.
«Su Benestare – precisa Rocca – ragionando per caduta da località Soccorso potremmo dotare il territorio di un piccolo impianto che potrebbe servire 1200 abitanti senza l’impiego di un numero spropositato di elettropompe di sollevamento e otto chilometri di rete». La precisazione, poi, su un altro elemento non di poco conto, stando alle affermazioni del sindaco Rocca, il consortile di Bianco risulterebbe privo di un consorzio ufficiale, portando così ad una dilatazione delle responsabilità che non si delineano secondo delle direttive stabilite.